Haas, un anno dopo: come la scelta di Komatsu si è rivelata vincente

Luca Manacorda
03/02/2025

Un anno fa andava in scena la rottura tra la Haas e il suo storico team principal, l’altoatesino Gunther Steiner, a capo della squadra americana fin dalla prima stagione disputata in F1 nel 2016. Una separazione sorprendente, ma non del tutto impronosticabile, dato che il contratto tra le parti era scaduto a fine 2023 senza raggiungere un prolungamento. Steiner, come da lui stesso raccontato, ha ricevuto la notizia per bocca del proprietario Gene Haas attraverso una telefonata in cui gli è stata comunicata la decisione di non rinnovare l’accordo. Mentre il simpatico Gunther, la cui popolarità mondiale è esplosa grazie alle sue colorite sfuriate ben documentate dalla serie Netflix ‘Drive to Survive‘, si è riciclato in commentatore tv e opinionista, la scuderia americana ha scelto di promuovere al suo posto il giapponese Ayao Komatsu, in precedenza direttore degli ingegneri di pista.

Haas: l’approccio rivelatosi vincente scelto da Komatsu

La prima stagione del nuovo corso Haas è stata decisamente positiva. Reduce da un deludente 2023 chiuso al nono posto tra i Costruttori, la scuderia americana ha conteso fino all’ultimo gran premio il sesto posto all’Alpine, ottenendo comunque il suo miglior piazzamento dopo il quinto posto del 2018. I progressi non hanno riguardato solo la pista, visto che durante il 2024 è stata raggiunta un’importante accordo di partnership tecnica con Toyota Gazoo Racing. Il fatto che la Haas voglia progredire ancora in una F1 che appare sempre più competitiva è poi confermato dalla notizia di questi giorni del primo test TPC (Test Previous Car) nella storia della scuderia americana, tenutosi il 15-16 gennaio a Jerez de la Frontera con la VF-23 affidata alla nuova coppia di piloti titolari Esteban Ocon e Ollie Bearman affiancati dal giapponese Ritomo Miyata.

In una lunga intervista rilasciata al sito PlanetF1.com, di cui riportiamo alcuni passaggi, Komatsu ha spiegato come è cambiata la gestione del team Haas sotto la sua guida: “Comunicazione. Lavorare in team, lavorare come un unico team. Come tutti sanno, abbiamo due lati diversi, nel Regno Unito e in Italia. Quindi questa è di per sé una sfida. Credo che, finché avremo la giusta struttura all’interno dell’azienda che faccia da ponte tra Italia e Regno Unito, e finché promuoveremo comunicazioni e trasparenza, non ci sia nulla che ci impedisca di lavorare insieme“.

Haas

Spiegando meglio i progressi relativi alla comunicazione, Komatsu ha aggiunto: “Tutti devono capire come stanno contribuendo al risultato sportivo perché, quando lavori per un team di F1, l’obiettivo finale è ottenere il risultato in pista. Quindi non importa se sei un addetto alla comunicazione o un ingegnere di gara o un addetto alle risorse umane, ciò che fai ogni giorno contribuisce all’obiettivo finale. La mia filosofia è cercare di assicurarmi che tutti capiscano questo e che tutti possano vedere cosa fanno ogni giorno nel modo in cui contribuiscono alla prestazione finale“.

Tra i pregi della VF-24 rispetto alla monoposto del 2023 quello di avere uno sviluppo più comprensibile, oltre che un ritmo gara senza i problemi di consumo delle gomme che facevano fare il passo del gambero alla domenica alla VF-23: “Questa è solo la prova che possiamo lavorare insieme e poi questo si tradurrà in risultati sportivi. In termini di umore nel team, ovviamente, i risultati sportivi aiutano, ma solo il fatto che tutti siano più informati su cosa stiamo facendo, su come stiamo andando le cose rende tutto il più inclusivo possibile“.

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