Inaspettata, giovedì notte è arrivata la notizia delle dimissioni di Louis Camilleri da Amministratore Delegato. Dopo un lungo ricovero causa Covid e appena 30 mesi di incarico, il manager ex Philip Morris ha deciso di lasciare ‘irrevocabilmente e con effetto immediato’, per la (anche) meritata pensione.
A Torino si è cominciato a lavorare per la figura che dovrà ‘nei tempi opportuni’ ereditare la carica ad interim presa da Elkann. In settimana ci sarà un’importante CDA. La situazione è chiaramente in evoluzione. I nomi “forti”, filtrati nelle scorse ore, sono soprattutto quelli di Mike Manley Ceo di FCA e Luca Maestri direttore finanziario di Apple. Nomi senza dubbio di grande profilo. Il primo, in ottica fusione FCA-PSA, sarebbe forse la scelta più lineare possibile anche in termini di potere, venendo direttamente da gruppo. Ma sarebbe una figura piuttosto ingombrante, questo il punto, ed è molto probabile che sia già stato “bruciato”. La traccia finanziaria e tecnica della Ferrari è stata dettata. Da un lato il budget cap per la GeS, dall’altro le linee produttive industriali dei prossimi anni che sembrano abbastanza definite.
Un nome che sta viaggiando in sordina ma piuttosto concretamente sarebbe quello di Alberto Galassi, CEO di Ferretti Group, una controllata del Gruppo cinese Wheichai, nonché genero di Piero Ferrari (anch’egli azionista Ferretti).
L’avvocato cinquantaseienne italiano ha condotto molto bene l’azienda costruttrice di nautica di lusso – già sponsor della Scuderia – ed è molto stimato.
di Giuliano Duchessa