C’è aria di rivoluzione in casa Alpine. Nel 2024 sono stati tanti cambi all’interno del team, con nuove figure inserite in nuovi ruoli, a cominciare dal team principal. In estate, infatti, Oliver Oakes ha preso la guida della scuderia al posto di Bruno Famin. Proprietario di Hitech, team di successo nelle categorie junior con squadre in Formula 2 e Formula 3, per il 36enne britannico è il primo incarico in Formula 1. Il 2024 vede anche il ritorno nel circus di Flavio Briatore: l’imprenditore italiano è diventato Direttore Esecutivo di Alpine nel mese di giugno.
La scelta del cambio del team principal è stata presa in seguito alla decisione della Renault, fornitore del motore Alpine dal 2021, di interrompere la produzione dei motori di Formula 1 dopo il 2025. Famin si occupa della riorganizzazione dello stabilimento di produzione dei propulsori di Viry-Chatillon.
In un’intervista a PlanetF1.com, Oliver Oakes ha spiegato la gerarchia di leadership in Alpine: “Briatore è al di sopra di tutti. È chiaro l’allineamento tra me, Flavio e Luca de Meo [CEO del Gruppo Renault]”, afferma, “Noi tre siamo un tutt’uno, non c’è un gioco di potere ma tutto è trasparente. Probabilmente era qualcosa che mancava prima“. Non è raro vedere il nuovo Direttore Esecutivo nel paddock durante i weekend di gara: “Flavio è presente nella maggior parte delle gare e anche ad Enstone un paio di giorni a settimana“, conferma Oakes, “Se si guardano i team di F1 che hanno avuto successo nel corso degli anni, credo che si noti che c’è stata una leadership davvero forte e che sono stati tutti molto allineati“.
“Ciò che conta è essere allineati nella stessa direzione”
Nel Circus, Alpine non è l’unica scuderia con un organigramma formato da più di un capofila. Un esempio vincente è la McLaren con l’amministratore delegato Zak Brown e il team principal Andrea Stella. Anche la Racing Bulls separa le due figure: Peter Bayer è l’amministratore delegato, mentre il team principal è Laurent Mekies. “La nostra struttura non è diversa da quella di un paio di altri team in griglia“, afferma Oakes, “In Alpine siamo in tre: Luca de Meo è il CEO del gruppo, Flavio Briatore è il consulente esecutivo e io sono il team principal“. Conclude, “Penso che i titoli non significhino molto. Ciò che conta è essere allineati verso la stessa direzione“.
“Briatore mi aiuta a sostenere questo lavoro“
Entrato in Formula 1 negli anni ’80, Flavio Briatore ha supervisionato i primi titoli di Michael Schumacher nel 1994 e nel 1995 con Benetton, prima di riportare la Renault a lottare per i campionati a metà degli anni 2000 con le vittorie mondiali di Fernando Alonso nel 2005 e nel 2006. Per l’imprenditore si tratta dunque di un ritorno: “È stato in questa squadra due volte e due volte l’ha ribaltata. Penso che quell’esperienza, quella passione che ha, sia qualcosa di contagioso“, afferma Oakes, “Ovviamente la F1 è cambiata parecchio nel corso degli anni, ma le basi sono le stesse. Servono persone fantastiche, bisogna produrre una buona macchina e assicurarsi che, per tutto quello che si fa, la prima cosa sia correre e che tutto il resto sia secondario“.
Conclude, “Briatore è come un mentore: penso che averlo con me aiuti a sostenere tutto questo, perché è un lavoro importante: ci sono circa 900 persone e 24 gare. Non è uno spettacolo di un solo uomo e abbiamo anche David Sanchez come nostro direttore tecnico che si è unito al team appena prima di me. C’è anche Dave Greenwood come Race Directore“.
Oakes e quei paragoni con Horner
Nell’attuale paddock c’è un altro team principal che ha iniziato la sua carriera da giovane: Christian Horner aveva iniziato in Red Bull all’età di 31 anni nel 2005. Le similitudini non finiscono qui: entrambi hanno mosso i primi passi nel mondo delle corse come piloti, per poi rivolgersi al mondo degli affari fondando un team motoristico. È stato proprio tramite la squadra Arden Motorsport, fondata insieme al padre, che Horner ha conosciuto il consulente della Red Bull Helmut Marko. L’austriaco ha poi suggerito al fondatore Dietrich Mateschitz il britannico come leader naturale per Red Bull Racing.
Si è comportato allo stesso modo anche Flavio Briatore in Alpine, raccomandando Oakes a De Meo. “Penso che molte persone vogliano sempre parlare delle somiglianze tra me e Horner e tra Marko e Briatore“, ammette Oakes, “Alla Red Bull hanno avuto grande successo. Probabilmente ci sono delle somiglianze, ma siamo anche diversi: ciò che funziona in un posto, non sempre funziona anche da un’altra parte“.
Conclude, “Mi sento davvero fortunato perché alla fine della giornata non sono solo e penso che questa sia una cosa nella F1 di oggi: è complessa, c’è la politica, ci sono persone con cui confrontarsi, c’è una macchina da sviluppare e penso davvero che questo sia qualcosa che in realtà è un vero punto di forza della squadra, probabilmente da metà stagione fino ad ora, da cui le persone traggono energia“.