Rivali preoccupati: la vera McLaren MCL39 non si è ancora veramente vista?

Piergiuseppe Donadoni
08/04/2025

La Formula 1 non è uno sport così lineare come ci si potrebbe aspettare, ancor di più con questa generazione molto ‘lunatica’ di monoposto. Non è quindi sorprendente che a Suzuka, la miglior macchina non abbia fatto segnare la pole position e non abbia soprattutto vinto la gara. Max Verstappen ha infatti battuto entrambe le McLaren, facendo così sfumare, come in Australia, quella che era una facile doppietta per il team di Woking se si analizza il potenziale della MCL39 rispetto alle vetture rivali.

A Suzuka, il degrado nullo e le basse temperature hanno aiutato la RB21 di Verstappen  

Che la RB21 non sia ancora al livello della vettura del team di Woking non serviva di certo il GP del Giappone, tuttavia, in certe condizioni e se guidata chiaramente da Max Verstappen, la vettura del team anglo austriaco risulta essere molto meno problematica di quello che potrebbe sembrare. Secondo gli avversari, il segreto della McLaren MCL39 è la gestione gomme mentre ha più difficoltà a trovare le prestazioni in caso di graning anteriore, come nella Sprint del GP di Cina (un qualcosa che si porta dietro dallo scorso anno), nonché in qualifica rispetto alla gara. Viceversa, più le condizioni sono critiche sulle gomme e più la vettura papaya va forte rispetto ai competitors. Un qualcosa che si è verificato solo parzialmente in Australia, tra qualifica (terzo settore) e gara (gestione delle intermedie), e sicuramente non tra il GP di Cina, con un ritmo molto blando a causa della necessità di effettuare una sola sosta, e in Giappone, per via di un’usura praticamente nulla.

Al contrario, team come la Red Bull, trovano più prestazione quando la gestione gomma non è una necessità così importante. Non deve quindi sorprendere che l’accoppiata Verstappen – RB21 a Suzuka abbia fatto il colpaccio, soprattutto dopo che l’olandese aveva ottenuto la P1 in qualifica, fondamentale a Suzuka visto che quello giapponese è il terzo circuito in termini di importanza della pole position. Tuttavia, la McLaren è davanti a tutti con margine, se si pensa che anche con condizioni non ottimali, avrebbe avuto un paio di decimi di vantaggio sulla Red Bull di Verstappen secondo quanto pensa un concorrente. Non credo che abbiamo ancora visto la vera McLaren. Abbiamo corso in tre fine settimana freddi. Quando andremo in Bahrain con 35 gradi o anche in Arabia Saudita, sarà lì che potranno realmente eccellere, quindi c’è da tenere i piedi per terra” ha fatto sapere George Russell nel post gara di Suzuka.

Strategia McLaren dipesa dal non voler rompere gli equilibri interni? C’era la possibilità di giocarsi un overcut con Norris ma…

Grazie alla sua vittoria, Max Verstappen è ora a un solo punto dal leader del campionato Norris. Questo sorprende perché la superiorità tecnica mostrata in certe fasi dalla MCL39, e che potrebbe tornare a mostrare in Bahrain se la gara si rivelerà piuttosto dura sugli pneumatici, è certamente importante. E’ chiaro però che il team di Woking non ha massimizzato appieno i risultati in queste prime tre gare stagionali se si pensa all’errore di Oscar Piastri in Australia, che lo ha portato a chiudere in nona posizione, o ad una strategia piuttosto conservativa utilizzata nel GP del Giappone di poche ore fa. Era chiaro che un sorpasso in pista a Suzuka, con condizioni similari di pneumatici, era impossibile visto che serviva all’incirca un secondo di passo di delta. Tuttavia, la McLaren non ha voluto giocarsi il due contro uno nei confronti di Max Verstappen, reso ancora più importante dalla lontananza di Leclerc e Russell.

Era chiaro che una delle due McLaren avrebbe tentato un undercut su Verstappen nell’unica sosta che si aspettavano di fare le squadre, per forzare la sosta anche dello stesso pilota olandese e dando così la possibilità alla seconda vettura papaya di effettuare uno stint più lungo, provando ad effettuare un overcut o comunque  cercando di aprire un delta di gomme che avrebbe potuto creare qualche possibilità in più per effettuare un sorpasso nell’ultima parte di gara. Quest’ultima opzione si è subito mostrata come la più forte visto che la potenza dell’undercut era molto blanda, seppur la McLaren avrebbe potuto provarci con Norris, il più vicino a Verstappen. “Penso che il problema per Lando sarebbe stato che avrebbe perso posizioni rispetto ad altre auto, tra cui Oscar. Perché si erano fermati ai box ed erano più veloci, e se resti fuori per 20 giri con una gomma media, non puoi essere più veloce di qualcuno che si è fermato con una gomma dura” ha spiegato Andrea Stella al termine della gara relativamente ad un allungamento del primo stint da parte del pilota inglese. Tuttavia, non è così vero visto che Norris avrebbe perso sì la posizione da Piastri, e sta qui il vero problema, ma molto difficilmente da Charles Leclerc, anche correndo per una decina di giri in più nel primo stint. Provando poi a fare quello che la Mercedes ha pensato con Kimi Antonelli, che ha potuto tenere un ritmo più veloce di mezzo secondo rispetto al suo compagno di squadra nella seconda parte di gara anche grazie a pneumatici più freschi e arrivandogli praticamente incollato a fine gara. La realtà, che Stella non ammetterà mai, è che la Mclaren è ancora in quella posizione di proteggere gli equilibri interni, con la consapevolezza di non poter ancora aiutare uno dei due piloti per provare a vincere una gara. Da qui anche il mancato swap tra Norris e Piastri per permettere a quest’ultimo di provare ad attaccare Verstappen. L’obiettivo attuale è far segnare punti principalmente per il mondiale Costruttori, sempre il primo obiettivo del team di Woking.

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