La Cina doveva iniziare a dare risposte più certe ed ha fornito un’altra prestazione dominante della McLaren, soprattutto alla domenica, nuovi dubbi sul progetto Ferrari e la conferma di una Mercedes consistente e di una Red Bull in ripresa ma ancora in ritardo. A Shanghai è arrivata la prima pole position di Oscar Piastri, la prima doppietta della stagione di McLaren e poi tante sorprese inattese che hanno smosso la classifica, a partire dalla squalifica delle due Ferrari e di Pierre Gasly. Tanti argomenti trattati nell’appuntamento con AutoRacer, live su Twitch!
La MCL39 si era mostrata fin da subito, nei test, come la vettura migliore e continua a confermarsi tale. Andrea Stella ha quantificato in “un paio di decimi” il vantaggio sui rivali, sottolineando però come la monoposto di Woking non sia perfetta, abbia alcuni limiti e che non sia sempre la migliore, sottolineando la prestazione Ferrari nella Sprint Race di sabato, con la vittoria dominante di Lewis Hamilton, frutto di una SF-25 molto veloce e di una gestione gomma magistrale da parte del sette volte campione del mondo. Fino al termine della Sprint Race la F1 ci aveva regalato questo scenario, con la speranza di assistere ad una lotta combattuta… ma poi tutto è cambiato!
Da regolazione di assetto sbagliato per Hamilton, al danno all’ala anteriore di Charles Leclerc sino ad arrivare alla doppia squalifica nel post gara che complica ulteriormente questo inizio di stagione della Ferrari, che si sta rivelando un incubo e che mette a durissima prova le ambizioni mondiali per questa stagione, ma può aprire dubbi anche su chi è all’interno della squadra, qualora non ci fosse un’inversione di tendenza immediata per risollevare un progetto che appare già fallimentare, nonostante alcuni lampi interessanti. In tutto questo Mercedes capitalizza ancora con George Russell, mentre paga un danno al fondo con Kimi Antonelli. In Red Bull invece continua la crisi della monoposto, inteso come possibilità di andare a punti con una sola vettura; Verstappen fa il massimo, Lawson segue chi c’è stato prima di lui ed è disperso con un futuro (probabilmente) già segnato.
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