Max Verstappen ha firmato a Suzuka una delle vittorie più significative della sua carriera, la numero 64 in Formula 1. Un successo costruito sin dalle qualifiche, grazie a una Pole Position tanto sorprendente quanto decisiva. Il trionfo del pilota olandese assume anche un sapore simbolico, reso ancor più speciale dalla livrea commemorativa dedicata all’addio di Honda. Il fine settimana giapponese ha segnato anche un altro momento importante per la Red Bull, con il debutto al volante della monoposto di Milton Keynes di Yuki Tsunoda. A fare il punto sul weekend è stato il team principal Christian Horner.
Horner: “Uno dei migliori weekend di sempre di Verstappen”
Horner ha fin da subito voluto precisare come la pole position ottenuta il sabato sia stata di straordinaria importanza. Verstappen è riuscito ad arpionare la partenza al palo per soli dodici millesimi grazie ad una super chicane del triangolo. Osservando poi alla domenica le (poche) dinamiche della corsa, la carenza di punti di sorpasso hanno conferito ancor più importanza alle posizioni da qualifiche. Tutte queste circostanze hanno giocato dalla parte dell’olandese: “È sicuramente uno dei migliori fine settimana della carriera di Max, uno che sottolinea ulteriormente Max come il migliore al mondo attualmente. Suzuka è un circuito che esalta la guida del singolo, e questo è stato il suo caso. In realtà, però, il duro lavoro è stato fatto al sabato. Immagino che il 90% delle auto abbia finito nell’ordine in cui hanno iniziato. É stata una corsa sprint, c’è stato un degrado molto basso.” L’unico modo per battere le due McLaren era eseguire il weekend in maniera impeccabile, senza errori da parte di pilota e team: “Sappiamo che le McLaren sono molto, molto veloci. E avevamo bisogno che Max fosse perfetto con le due McLaren molto veloci proprio dietro di lui. Per 53 giri non ha commesso un solo errore e ha avuto il ritmo per difendersi, tenendoli fuori dal suo DRS. Penso che sia uno dei migliori fine settimana di Max”.
La spiegazione in merito al ‘lento’ pit stop di Verstappen
Al momento della prima e unica sosta ai box, Max Verstappen e Lando Norris hanno effettuato il pit stop nello stesso giro. La Red Bull aveva già pianificato il rientro in anticipo, dopo aver notato il tentativo di undercut da parte di Oscar Piastri nel giro precedente. Il pit stop dell’australiano, infatti, avrebbe potuto mettere a rischio la seconda posizione di Norris e creare tensioni interne in McLaren. La sosta della Red Bull non è stata particolarmente veloce e si è arrivati ad un corpo a corpo momentaneo in uscita dalla pit lane, in cui Norris è finito sull’erba, senza conseguenze. Horner fornisce una spiegazione in merito alla lentezza del pit stop: “Volevamo aggiustare delle cose sull’ala anteriore. Ma non ha funzionato e ci è costato tempo. Inoltre, ha causato più sottosterzo. Dopo che McLaren ha pittato per primo Piastri, era chiaro che avrebbero fermato Norris nel giro successivo. Inoltre, in questo fine settimana, i due meccanici numero 1, che sono gemelli sulle auto, erano rimasti in Regno Unito per questioni familiari. Di conseguenza, abbiamo avuto i ragazzi di riserva e anche per questo abbiamo avuto una sosta leggermente più lenta di quella che sarebbe stata l’ideale. In ogni caso, corretta decisione degli stewards non penalizzare per l’episodio in uscita dalla pit lane”
Horner: “Le discussioni interne tra i piloti McLaren ci aiutano”
Per la maggior parte della corsa, specialmente gli ultimi giri, i due piloti McLaren si sono avvicinati sensibilmente all’olandese. Tuttavia, era Oscar Piastri, terzo, il più veloce in pista. L’australiano, infatti, ha più volte aperto la radio per sollecitare il compagno Lando Norris a mettere sotto pressione il campione del mondo. Una dinamica che in fin dei conti ha giovato alla Red Bull, che come afferma Horner deriva dal fatto di avere una coppia che si equivale, a differenza della propria in cui il secondo pilota, l’anno scorso Perez, quest’anno Lawson e ora Tsunoda, è ben più lontano da Verstappen: “Immagino che il problema sia che hanno due piloti che stanno lottando per il campionato. La difficoltà sta nel fatto che hanno fatto una scommessa: li lasceranno correre liberamente. Quindi questo è il compromesso che inevitabilmente ne deriva.”
il bilancio del weekend di Tsunoda
A Suzuka c’è stato l’esordio anche di Yuki Tsunoda sulla Red Bull. Il pilota giapponese nel weekend di casa era partito col piede giusto il venerdì. Tuttavia, in qualifica le cose si sono complicate: in Q2, dopo un primo tentativo con gomme usate, si è trovato sotto pressione e costretto a cercare il giro perfetto negli ultimi minuti. Il colpo non è riuscito e Tsunoda ha mancato l’accesso al Q3, chiudendo la sessione con il 15° tempo. Vedendo poi le difficoltà nel sorpassare in gara, il giapponese è riuscito solo a recuperare tre posizioni, concludendo quindi in dodicesima posizione: “È stata una prestazione solida da parte di Yuki. L’andamento della gara mostrava quanto fosse difficile sorpassare, ma ha comunque scalato alcune posizioni e migliorerà mentre continuerà ad ambientarsi nella squadra nelle prossime gare. Yuki ha fatto un sorpasso all’inizio, e poi abbiamo superato Gasly. Il suo ritmo era buono, ma per l’intero secondo stint è rimasto dietro ad Alonso. Le qualifiche hanno dettato la maggior parte della gara di oggi. Penso che abbia imparato molto e si sia adattato bene alla squadra. Ha anche fornito alcuni buoni feedback. Il suo momento arriverà.”