Ferrari, l’avvio di stagione è in Rosso ma non può essere tutto qui

Giuliano Duchessa
07/04/2025

La Ferrari di questo lunedì è in Rosso come le Borse. Nessun podio vero nelle prime tre gare era completamente inatteso. In confronto con l’anno passato al momento è a -58 punti da se stessa. In termini di media punti/evento la Ferrari ha fatto 1/3 della McLaren, e poco meno della metà della Red Bull, finora con un solo pilota a punti. Unico breve lampo la vittoria Sprint di Hamilton. La classifica per ora la indica quarta forza costruttori non per non parlare di quello piloti. E’ vero che la vecchia auto era partita da un gap di 6 decimi dall’allora imprendibile Verstappen, tuttavia prima di fine anno aveva già una vettura più veloce della Red Bull.

Se siamo d’accordo che l’olandese ha potuto leggermente bloccare il passo McLaren (l’aria sporca é tornata a limitare la performance dell’inseguitore di 2 decimi), in questa gara la Ferrari sarebbe stata a 4 decimi dal top race pace, con qualche problema di consistenza, classico di una instabilità operativa.

Il Giappone ha mostrato che la McLaren non sembra attualmente attrezzata per sconfiggere Verstappen se non parte davanti con entrambe le auto. Ai piloti manca qualcosa, per un lato in qualifica, per l’altro in gara. La strategia è ancora timida, conservativa, troppo attenta all’equilibrio. Il team di Andrea Stella deve completare un processo di crescita. Ma nel frattempo la domanda è: chi può creare problemi a Verstappen con una vettura simile? Leclerc è stato sicuramente il miglior pilota ad adattarsi alle sue Ferrari più difficili in termini di guidabilita: posteriore imprevedibile, bassa potenza in rettilineo, sottosterzo, anche perché ha facilità di compensare con il suo istinto. Se oggi fosse vestito di arancione, Verstappen sarebbe molto più stressato dalla minaccia.

Ferrari ha pensato una SF-25 più puntata per assecondare il suo stile (anche Lewis ne beneficia indirettamente), ma l’equazione altezze/rigidezza finora non è tornata. Ecco che bisogna rinunciare a punti di carico da riequilibrare sul front. Questo impatta molto sulle prestazioni, la TD39 aveva insegnato che bastano alcuni millimetri per guidare un’auto più lenta e con più degrado.

Anche la RB21 ha delle lacune, tutti sanno che non è l’auto di Perez o Lawson ma nemmeno l’auto vincente di un anno fa. Nessuno ha dovuto gestire troppo le gomme su due piste molto stressanti il che ha consentito a Verstappen di beneficiare di quelle basse temperatura che hanno potuto contenere quel degrado evidenziato nei test a inizio stagione. Tuttavia c’è chi ricorda i distacchi drammatici tra Michael Schumacher e Irvine. Quanto valeva allora quell’auto? Redbull, come la Rossa di quell’epoca, sta concentrando molto su una solo monoposto? Non è del tutto possibile farlo oggi con un regolamento molto prescrittivo. E’ ancora una questione di sensibilità. Con distacchi minimi, il pilota migliore con gli ingegneri migliori ha la capacità di alzare il livello del pacchetto fuori e dentro la pista.

Le impostazioni fanno miracoli o abbattono la prestazione. Per la Ferrari ogni weekend c’è un mistero: stavolta Hamilton con passo ignoto su C2. Forse il freddo ha cambiato tutto ma nessun segno di graining su queste gomme, c’è stata poca saturazione dell’anteriore, troppo protetto dal setup. In Bahrain la Ferrari vuole ottenere una comparazione coi test, nonostante l’avvio molto difficile c’é ottimismo. Il pacchetto di aggiornamento servirà per sbloccare la prestazione complessiva che i piloti avevano visto al simulatore. Il prossimo weekend potrebbe rivelare se la SF-25 meriti ancora ulteriori pesanti risorse. Vasseur viaggia in direzione ostinata e contraria parlando di potenziale teorico che onestamente non può essere tutti qui. Io credo abbia ragione ma la teoria non vince i titoli.

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