Il matrimonio tra Ferrari e Lewis Hamilton come da previsioni è sotto la lente di ingrandimento sin dall’inizio della stagione. E’ indubbio che le aspettative erano molto alte, visto in finale di campionato 2024 della Scuderia di Maranello, i proclami invernali soprattutto alla presentazione e all’evento in Piazza a Milano dei protagonisti, e la voglia di tornare a divertirsi ed essere competitivo di Lewis Hamilton. L’inizio di stagione però non è stato felice e la SF-25 non ha rispettato fin qui le attese, mostrando alcuni problemi che ne limitano oggi il potenziale, ma allo stesso tempo l’adattamento di Lewis in Ferrari si sta rivelando più complicato delle attese, come ha ammesso lui stesso durante il weekend del Bahrain. Ma la stagione è lunga e dubitare del talento, della capacità di reazione e della determinazione del sette volte campione del mondo sarebbe un errore. Non è in Ferrari per una vacanza! Lui è il primo a non cercare alibi ed è giusto non dargliene. Il suo valore non va dimenticato ma i problemi vanno analizzati.
I problemi della Ferrari SF-25 legati alle difficoltà di Lewis Hamilton
Le due questioni non sono certamente slegate. Sarebbe illogico pensare che le difficoltà che stanno attanagliando la monoposto Rossa non influenzino il rendimento del sette volte campione del mondo. Abbiamo sentito Charles Leclerc, che da dal 2019 è in Ferrari, affermare che la macchina va guidata in modo diverso rispetto a com’è abituato lui, e che solo a Suzuka ha trovato una strada in cui poter estrarre il potenziale della SF-25, confermandola in Bahrain ma affermando allo stesso tempo – tramite dei team radio – che non ha ancora la giusta fiducia e che serve fidarsi della macchina ed andare oltre quello che sembra il limite. Alla base c’è un bilanciamento che penalizza la guida poiché la mancanza di carico posteriore va in qualche modo bilanciata. In frenata – che è uno dei punti forti di entrambi i piloti – non c’è ancora la giusta confidenza ed in ingresso curva spesso ci si lamenta di sottosterzo nonostante un anteriore di base molto forte. Forzando l’ingresso e provando a portare troppa velocità, il posteriore non ha sufficiente grip e si rischia di innescare del sovrasterzo. E’ una vettura al limite sul posteriore, che necessita di quegli sviluppi in arrivo che dovrebbero risolvere i problemi che si sono visti ai test e che per ora ne limitano il potenziale massimo. “Stiamo viaggiando un po’ più alti di come vorremmo” aveva rivelato Hamilton e questo causa una perdita di carico al posteriore non indifferente e che chiaramente va a penalizzare il bilanciamento.
La notizia positiva del weekend del Bahrain sono state le dichiarazioni post gara dell’ex Mercedes, che si è nuovamente scusato con squadra e tifosi per la mancanza di passo, ma ha anche rivelato “Abbiamo trovato un modo per cui la mia guida sembra adattarsi meglio alla macchina. Ho imparato più in questo weekend che in tutti gli altri. E’ chiaro che la macchina richiede uno stile di guida al cui mi sto adattando molto lentamente, anche grazie al setup.” Il pilota inglese ha anche spiegato che rispetto ai precedenti appuntamenti, si sta avvicinando maggiormente alle impostazioni utilizzate da Charles Leclerc, che ricordiamo aver a sua volta esplorato setup piuttosto estremi con la SF-25, prima di trovare una ‘via’ in quel di Suzuka. Nel prossimo GP, in quel di Jeddah tra pochi giorni, Hamilton conta di fare un ulteriore passo in avanti “Se riusciamo ad iniziare il weekend in maniera più comoda per me e applicare ciò che ho imparato, penso che potrà andare meglio!”. Il sette volte campione del mondo non ha lesinato ad entrare anche un po’ nei dettagli delle sue difficoltà. “E’ un alieno” ha commentato in riferimento alla Ferrari, paragonandola alle auto guidate fino a questo momento nella sua vita. “E’ molto diversa anche con tutti i controlli elettronici che ci sono” ed ha fatto anche degli esempi concreti “I freni sono diversi, perché sono Brembo mentre io ho sempre usato Carbon Industries. Qui per guidare c’è da usare il freno motore, io non l’ho mai usato nelle mie esperienze passate“. Hamilton ha provato a far capire le difficoltà di guida che sta incontrando, ed una conferma indiretta la si può trovare anche dalle parole di Carlos Sainz che ha indicato proprio nei motori Ferrari e Mercedes le differenze più grandi nel suo passaggio da Ferrari a Williams.
Il supporto di Vasseur, l’importanza dell’autocritica e l’equilibrio necessario nei giudizi
In questo momento bisogna badare a Lewis Hamilton come pilota, ma anche come uomo. Nel sabato del Bahrain lui ha dato una prova di grandezza nonostante il risultato deludente, presentandosi ai microfoni dopo le Qualifiche e non andando in cerca di alibi “Chiedo scusa al team ed ai tifosi, il problema è solo che non sono veloce abbastanza”. I discorsi fatti precedentemente rimangono e lui ne è consapevole, ma non deve e non vuole ribadirli lui in primis ad ogni intervista. Questa sua onestà lo espone alle critiche, ma qui sta la consapevolezza del campione e dell’uomo, che sa di poter uscire da un momento difficile, così come ha fatto in Mercedes. Gli ultimi anni sono stati difficili, ma spesso quando la macchina è stata in grado di essere vincente, lui ha risposto presente. E così alla fine è stato anche quest’anno. La Ferrari ha avuto fin qui una sola chance per essere competitiva al suo massimo, nella Sprint Quualifying e nella Sprint Race di Cina, senza l’aiuto di condizioni particolare, ed è stato il sette volte campione del mondo a capitalizzare. I giudizi su di lui sono affrettati “Dopo la Sprint Race in Cina si stava organizzando la cerimonia per il premio da dargli ed ora è un disastro” ha detto Vasseur nel post gara di Sakhir, invitando tutti ad avere più equilibrio nei giudizi. “Sicuramente Lewis si deve adattare maggiormente alla macchina e così lo stesso noi dobbiamo fare con la macchina per aiutarlo, però non si dimenticano 12 anni di Mercedes in 2 settimane con noi”. Su questo punto ha insistito anche Hamilton stesso dicendo che è nella natura umana assimilare degli automatismi che poi ora vengono meno e bisogna costruire di nuovi.
Non va dimenticato, come già si era detto prima dell’inizio della stagione, che dall’altra parte del box c’è un pilota che da 7 anni vive in quell’ambiente, che è cresciuto in casa, ma cosa più importante: in Qualifica è certamente tra i migliori se non il migliore ed è oggi tra i migliori piloti in griglia! La Ferrari non ha preso Lewis Hamilton per mancanza di fiducia in Charles Leclerc, ma per avere la miglior coppia di piloti possibile. Il monegasco sta ritrovando confidenza e fiducia, l’inglese ancora no ed oggi la differenza si vede ed è lo stesso Hamilton ad ammetterla, ma da questo prende anche forza e consapevolezza, sapendo di avere una SF-25 che potrà esaltarlo quando il processo di conoscenza tra lui, la squadra e la macchina sarà completato. Dubitare della sua velocità e del suo talento è fuori discussione, e già ha dato modo di dimostrarlo. “Ho provato a portare la macchina verso di me, ma non ha funzionato. Adesso sto provando ad andare io verso la macchina” ha spiegato Lewis che però ha voluto chiarire come dentro di se arde ancora il fuoco della competizione. “Oggi spero di aver dimostrato di avere ancora qualcosa dentro di me. Devo cercare di attingere di più a quel potenziale” ha detto in seguito alla gara in cui comunque, con “solo” una P5 è riuscito ad effettuare sorpassi, difendersi dagli attacchi e mostrare un ritmo positivo, un feeling in crescita e mettere basi per iniziare un nuovo step della sua avventura in Ferrari, a partire da Jeddah.