Fra i protagonisti della domenica in Bahrain si è inserita la Haas, che ha messo in pista un autentico ‘comeback’ dopo una prima parte di weekend a fari spenti. La scuderia a stelle e strisce dopo quattro GP occupa la quinta posizione in classifica costruttori, maturata dopo una corsa in cui il team ha ottenuto la seconda doppia chiusura a punti in quattro gare. Al sabato era andata in maniera diametralmente opposta, con Esteban Ocon protagonista di un incidente nelle prime fasi del Q2, mentre Oliver Bearman si era qualificato addirittura ultimo. Team e piloti hanno gestito al meglio tutti gli aspetti della corsa, approfittando anche delle vicissitudini di gara per massimizzare il risultato.
Ocon: “dobbiamo mantenere la vettura nella giusta finestra e evitare fluttuazioni”
A valle dei primi quattro GP del 2025, la Haas è la scuderia che guida il mondiale del midfield, con la sua quinta posizione nella graduatoria dei costruttori. Il team capitanato da Ayao Komatsu ha lasciato il Bahrain con un ottavo e un decimo posto che anche la squadra stessa avrebbe difficilmente immaginato dopo ciò che aveva raccontato la qualifica. Esteban Ocon, ottavo al traguardo, aveva commesso un errore nel suo primo giro del Q2 finendo contro le barriere e relegandosi quindi ad uno start dalla sedicesima casella in griglia. “Sapevo che c’era più potenziale in macchina e oggi tutto è andato come previsto,” ha dichiarato il pilota francese nel raccontare la sua gara. “Abbiamo avuto una mega partenza, siamo riusciti a fare una strategia aggressiva e siamo arrivati subito in zona punti lottando anche con Gasly.” Un risultato che assume ancor più valore considerando quanto sia tirata la lotta fra i competitors di centro gruppo. “Dobbiamo continuare a sviluppare questa macchina,” ha affermato Ocon al ring delle interviste. “Sono sicuro che c’è più potenziale, ma soprattutto dobbiamo mantenere questo livello di performance e cercare di mantenere la vettura nella giusta finestra. Ultimamente abbiamo avuto un po’ di fluttuazioni e dobbiamo assicurarci di restare al top della nostra partita.”
Il commento di Bearman sulla sua rimonta dall’ultimo posto alla top ten
Quanto ottenuto a Sakhir ha confermato il passo avanti della squadra sul fronte gara, dal momento che si tratta di un trend che si era già verificato nei round precedenti. La conferma è arrivata anche dalla forza messa in pista da Oliver Bearman, ultimo in qualifica al sabato, in top ten alla domenica. “Dopo la ripartenza da Safety Car ho cercato di mantenere la posizione sulla Mercedes [Antonelli], cercando anche di lottare con chi mi stava davanti,” ha commentato il britannico nel descrivere l’ultima parte di gara. “Sono felice di portare a casa un punto dopo una qualifica così brutta.” Le chiavi di volta della corsa di Bearman sono state rappresentate da un primo giro in cui ha subito guadagnato terreno, nonché il ritmo su gomma Soft. La mescola più soffice si è rivelata la scelta vincente per l’ultimo stint di gara e la neutralizzazione del giro 33 è stata l’assist perfetto per effettuare la seconda sosta. “Siamo stati un po’ fortunati con la Safety Car, ma nel primo stint mi sentivo davvero forte. il secondo sulle dure invece è stato più difficile, penso che fossi l’unico a quel punto della gara, quindi la SC è stata una fortuna.”
Haas chiamata a migliorare in qualifica per puntare ad obiettivi ambiziosi
L’aspetto su cui c’è da lavorare in casa Haas è quello della qualifica, guardando ai numeri infatti nelle prime quattro gare il team si è qualificato per il Q3 in una sola occasione, con Bearman in Giappone. Facendo una media delle ultime tre gare, in qualifica la Haas ha pagato quasi quattro decimi dalla Williams, che si è rivelata finora la scuderia più competitiva del midfield sul giro secco, sempre presente in Q3. La situazione cambia se si osserva lo scenario in chiave gara, dove la Haas ha sempre chiuso in top ten almeno con una vettura, ad eccezione del GP d’Australia, dove il team era stato il fanalino di coda del gruppo. Escludendo quello che è stato un weekend da dimenticare, anche considerando le condizioni di gara, fra Cina, Giappone e Bahrain la Haas ha sempre cambiato faccia alla domenica in termini di performance. In media il ritmo gara è stato sul filo dei millesimi con Williams, Alpine e Racing Bulls, permettendo ad Ocon e Bearman di estrarre il massimo potenziale dalla monoposto.
Sul fronte interno, sebbene Ocon resti il benchmark, Bearman sta crescendo e il weekend nero di Melbourne sembra soltanto un lontano ricordo. Il feeling del pilota di scuola FDA sta migliorando gara dopo gara e rimonte come quella di Sakhir lo stanno dimostrando. Il neo del weekend di Bearman in Bahrain è stato rappresentato dal giro secco, dove ha faticato non poco con la confidenza, soprattutto in fase di frenata come lui stesso ha evidenziato, relegandosi ad una partenza dall’ultima casella. Come diverse volte hanno sottolineato i piloti in questo inizio di stagione, la VF-25 porta con sé ancora una dose di potenziale che deve essere sbloccato. Prendendo in esame l’ultimo GP e considerando l’Alpine come punto di riferimento alla luce dei migliori piazzamenti del midfield fra sabato e domenica (Gasly), le perdite maggiori della Haas sono state riscontrate nelle curve veloci e di percorrenza. Un deficit nel complesso superiore ai tre decimi, a cui si è aggiunta una piccola sofferenza anche nelle curve lente. A compensare però c’è stato un guadagno sui rettilinei che si è aggirato intorno ai tre decimi. Le migliorie su cui i tecnici dovranno lavorare quindi non mancano e a Suzuka sono stati portati in pista i primi correttivi. Considerando però quanto sia ristretto il campo di battaglia a centro gruppo e l’attuale quinta posizione nel mondiale costruttori, per la Haas non è irrealistico poter pensare ad obiettivi ancor più ambiziosi rispetto alla passata stagione, quando il sesto posto era sfumato proprio agli sgoccioli del campionato.