E’ di nuovo Formula gomme, con i team che faticano a capire i nuovi pneumatici

Paolo D’Alessandro
01/04/2025

Il regolamento 2025 è praticamente lo stesso di quello degli anni precedenti, anche se ci sono le ormai classiche direttive tecniche ed aggiustamenti per poter permettere alla FIA di regolamentare sempre meglio le zone grigie presenti nelle regole, ma fondamentalmente le monoposto di quest’anno sono un’evoluzione della passata stagione. Le modifiche più rilevanti riguardano i limiti all’aerolasticità che la Federazione ha inserito, per le ali anteriori dal GP di Spagna, per quelle posteriori sin da subito e ulteriormente inasprite dalla Cina. L’unica novità rilevante è relativa agli pneumatici, che hanno una costruzione diversa rispetto alle gomme 2024, con Pirelli che ha cercato di ricollocare e modificare a livello di delta i vari pneumatici C1-C2-C3-C4-C5 e la nuovissima C6..

Le gomme sono cambiate molto e alcuni team non le hanno ancora capite

Nelle varie dichiarazioni pre stagione e durante tutta la fase di sviluppo, l’idea Pirelli è sempre stata chiara: modificare (non rivoluzionare) la costruzione dello pneumatico del 2024 per diminuire il surriscaldamento ed aumentare la robustezza nonché durata delle gomme; il tutto doveva comunque combaciare con una richiesta della F1 di avere gomme che degradassero, per poter assicurare gare più spettacolari aumentando il numero di pit stop. Mario Isola ha spesso assicurato che le gomme non sarebbero state molto diverse e che il lavoro svolto aveva raggiunto alcuni dei target prefissati. Il surriscaldamento è stato ridotto ed è tenuto maggiormente sotto controllo, e non sempre quanto dai piloti è percepita una perdita di prestazione, lamentata via radio come surriscaldamento, risulta essere tale dai dati. Quel che è certo è che queste prime gare ci hanno dato una sensazione di poca chiarezza all’interno delle squadre sul funzionamento di queste “nuove” gomme. Possiamo prendere come riferimento anche le parole di Alexander Albon in Cina, dopo la Sprint Qualyfing, lamentandosi di una scarsa comprensione dei nuovi pneumatici con un problema di graining anche in Qualifica.

In una F1 estremamente sensibile, con prestazioni influenzate da una piccola raffica di vento, da pochissimi gradi di temperatura, una costruzione diversa di uno pneumatico è comunque un fattore che può risultare anche determinante. In qualifica abbiamo assistito in queste due prime gare a dei cambiamenti di valori quasi impressionanti, con vetture che improvvisamente guadagnano o perdono prestazione. Tutto è da ricondurre (o quanto meno la maggior parte) al famoso giro di preparazione, divenuto ormai cruciale per l’esecuzione di un giro lanciato. Bastano pochi secondi in più o in meno nel percorrere il giro d’uscita, l’uso limitato o eccessivo delle gomme, per non centrare la giusta finestra di temperature degli pneumatici e rovinare completamente un giro con un lancio iniziale su gomme fredde o chiudendo il giro quando oramai la gomma ha ecceduto le sue temperature di utilizzo. I margini sembrano ancor più ristretti del solito e le conseguenze incredibili. In Cina abbiamo visto Ferrari e Mercedes in lotta per la pole, o vicini a McLaren, sia in Q1 che in Q3, accusando però poi un distacco abissale in Q2. Scene che si ripetono anche nel midfield, dove i distacchi sono più piccoli e spesso un giro di preparazione eseguito correttamente può fare un’enorme differenza.

I rivali sono sicuri: McLaren ha nella gestione delle gomme il suo punto di forza

In queste prime due gare si è anche visto qualcosa di inequivocabile: la McLaren non è solo la miglior vettura in grigia, ma gode anche di una ottima gestione gomma, quando il graining non diventa un fattore. “Loro mettono in temperature le gomme subito e le riescono a gestire spingendo, noi dopo 2 giri le abbiamo già cotte” aveva dichiarato al termine della gara in Australia, il Team Principal e CEO Mercedes, Toto Wolff. La gestione delle Intermedie infatti è stata un punto di forza della MCL39 a Melbourne, così come la Soft in Qualifica, risultando l’unica vettura a permettersi di arrivare nel S3 in una situazione ottimale dal punto di vista degli pneumatici. In queste due prime uscite solo una squadra ha mostrato di sapersi avvicinare, la Ferrari, con il venerdì di Melbourne (dove teneva il passato nel terzo settore e ha mostrato un buon passo gara con degrado contenuto) e con la Sprint Race dominata da Lewis Hamilton. A fare da commentatore speciale ed imparziale è stato George Russell “Tutto riguarda le gomme. Nella Sprint Race abbiamo visto Lewis essere un po’ sotto pressione, ma è riuscito a gestire le sue gomme e alla fine è volato via”.

Non è mancato poi un commento anche sulla McLaren, che si sta ponendo come l’assoluta favorita anche per via di un’ottimale gestione e comprensione delle gomme. “La gestione gomma è il loro punto forte. Lo abbiamo visto a Melbourne e lo abbiamo visto anche nei test in Bahrain. Dove sarà cruciale la gestione gomme loro saranno ancora più forti ha sentenziato il pilota inglese della Mercedes. Dopo la Cina ha fatto poi anche un esempio prendendo in considerazione se stesso e la sua gara: “A metà gara mi sentivo bene, ero a mio agio con 4 secondi di vantaggio su Charles e 4 secondi di ritardo da Oscar. Improvvisamente poi ero a ridosso di Piastri, ma allo stesso tempo Charles mi era addosso” sottolineando così come la corretta gestione o meno delle gomme può produrre un ribaltamento di prestazione non indifferente, soprattutto in gara. I team sono sorpresi e stanno avendo difficoltà ad interpretare al meglio i “nuovi” compound e lo dimostrano anche le incerte strategie, dovute ad un degrado ed una gestione in gara mai chiara fino al giorno stesso della gara, oltre ai diversi tentativi che in queste prime due uscite hanno effettuato per trovare l’outlap ottimale per il giro da qualifica. Un adattamento a queste nuove gomme comunque non era stato escluso del tutto da Mario Isola prima della nuova stagione. “Non sarà una rivoluzione, ma un po’ comunque va capita e ci sarà un po’ di curva di apprendimento, anche per via delle mescole nuove”. aveva dichiarato in un intervista esclusiva rilasciata a FormulaPassion sul finire della scorsa stagione

In Australia e Cina c’è poi stato anche un tema relativo alle pressioni. La Pirelli sta confermando fin qui le scelte della passata stagione e solo a Jeddah, poi a Imola dove farà il suo debutto la C6, andrà uno step più morbido. Quello che però non era stato preventivato era l’incremento di prestazioni notevole rispetto allo scorso anno. Persino le simulazioni dei team si sono rivelate in parte errate. Quelle su cui Pirelli fa affidamento per l’allocazione delle gomme trovandosi, a Shanghai, merito anche del nuovo asfalto con tanto grip, rispetto alle previsioni con tempi più veloci di 2 secondi rispetto alle previsioni. In quel caso aumentare di 1 psi le pressioni era inevitabile, vista l’energia posta sugli pneumatici e anche i team se l’aspettavano già dopo le prime libere. Ma questo è il problema minore secondo le squadre, visto che un cambiamento di 1 psi è irrisorio e non dovrebbe incidere in modo così rilevante sulla prestazione per una squadra che punta ai mondiali.

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