Segreto McLaren in Australia? La gestione gomme, che fa tornare vecchi dubbi ai rivali!

Piergiuseppe Donadoni
18/03/2025

Andrea Stella ha cercato di avvisare tutti quanti in inverno. Vedrete una McLaren innovativa, sperando di trovare quella prestazione che possa rendere la Formula 1 un po’ più noiosa.” aveva infatti affermato l’ingegnere di Orvieto, con un passato in Ferrari e da qualche anno l’artefice di quelle scelte ‘gestionali’, che hanno portato il team di Woking a vincere il Costruttori dopo ben 26 anni nella passata stagione. Quelle speranze invernali suonano ora come un pesante avvertimento per addetti ai lavori e non, dopo aver visto i test in Bahrain e soprattutto il primo appuntamento stagionale.

McLaren dominante in Australia: il meteo e le Safety Car hanno ridotto il gap e tolto una facile doppietta al team di Woking

La McLaren è arrivata a Melbourne chiaramente da favorita ma c’erano alcuni dubbi riguardo alle reali forze in campo, soprattutto quest’anno con il mondiale iniziato su una pista piuttosto diversa rispetto a quella dove sono stati corsi i test. Ma già dal sabato i dubbi si sono tramutati in tristi realtà per i competitors, visto il gap di quasi 4 decimi presi dalla prima Red Bull (Verstappen), quasi 5 decimi dalla prima Mercedes (Russell) e addirittura poco meno di 7 decimi dalla prima Ferrari (Leclerc). Facendo una veloce comparazione con la noiosa stagione 2023, quella delle 22 gare su 23 vinte dalla Red Bull, Max Verstappen diede poco più di 2 decimi al primo inseguitore in Australia, George Russell. Praticamente la metà di quanto inflitto da Lando Norris lo scorso sabato.

Un dominio che è proseguito anche nella gara di domenica, con una doppietta (non ci sarebbero stati ordini di scuderia) mascherata solamente dal meteo ballerino e un distacco nettamente più ampio ridotto solamente grazie a due safety car hanno aiutato Verstappen a colmare ripetutamente i distacchi. Dopo 33 giri, poco più di metà gara, Norris e Piastri avevano infatti un vantaggio di 18 secondi su Max Verstappen, 32 su Russell e ben 38 sulla Ferrari di Charles Leclerc! Un gap medio di 5 decimi al giro per il primo avversario, che avrebbe permesso al duo papaya di chiudere la gara con una trentina di secondi (ipotetici) di vantaggio sul primo inseguitore, in quella che era annunciata (anche dagli attori stessi) come una delle stagioni più combattute degli ultimi anni. Vedremo il proseguo, comunque ancora tutt’altro che scontato secondo molti addetti ai lavori soprattutto tecnici.

Il vantaggio McLaren sta nella gestione delle gomme

La F1 è uno sport molto ‘semplice’ da rappresentare tecnicamente: più sai sfruttare al meglio gli pneumatici, più vai forte, al netto chiaramente delle prestazioni motoristiche di ogni vettura che attualmente. E il vantaggio mostrato dalla McLaren in Australia deriva proprio da questo importante e cruciale fattore. La MCL39 è stata l’unica vettura ad aver interpretato al meglio le C5 in qualifica e gli pneumatici intermedi in gara.È molto strano come riescano a scaldare bene le gomme senza mandarle in surriscaldamento.” ha fatto sapere un Christian Horner molto perplesso riguardo alla facilità con cui la MCL39 mandi in temperatura le gomme senza poi consumarle eccessivamente. A riguardo, i team continuano a scervellarsi per capire dove sta il segreto tecnico della McLaren in termini di gestione degli pneumatici e i rumors emersi lo scorso anno su un utilizzo di aree grigie non sono totalmente spariti, anzi hanno ripreso a circolare in modo importante già nel primo settimana stagionale. Gli uomini di Andrea Stella hanno si fatto un grosso lavoro nei corner ruota ma soprattutto in casa Red Bull restano convinti che il team papaya sfrutti qualche trick tecnico in tema di gestione gomme. L’anno scorso si parlò di acqua nelle gomme, un dibattito tecnico che era stato liquidato piuttosto velocemente dalla Federazione, o di quel foro nel cestello del freno che poteva permettere alla McLaren di aumentare il flusso d’aria tra il corner e la ruota, offrendo vantaggi sia in qualifica che in gara per evitare un innalzamento troppo importante delle temperature delle gomme. Comunque, Max Verstappen ha fatto di tutto per rimanere incollato alle vetture arancioni, lo ha fatto per 17 giri poi le gomme posteriori sono crollate e ha iniziato anch’esso a pagare praticamente 1 secondo al giro. La McLaren non ha invece avuto alcun crollo prestazionale. Cosi anche in qualifica se si pensa che Verstappen ha accumulato tutti e quasi i 4 decimi nell’ultimo settore, il grosso addirittura nelle ultime due curve, con Russell che se n’è presi 2 e Leclerc poco più di 3.

La MCL39 è stata l’unica vettura il sabato a non arrivare nell’ultimo settore con le gomme surriscaldate, così come non ha mandato in overheating le posteriori ‘verdi’ (intermedie) la domenica. Se utilizzi bene gli pneumatici e gli altri meno bene, allora le differenze si ampliano in modo importante e ancor più sorprendente in questo ciclo regolamentare.” ci ha fatto sapere un ingegnere. E’ quello che è successo in Australia e non per forza sarà così anche in Cina, seppur anche con il freddo e le diverse caratteristiche del Bahrain, la McLaren ha dimostrato di lavorare molto bene sugli pneumatici, meglio di chiunque altro.

Andrea Stella aveva ben spiegato alla presentazione della MCL39, che il suo team tecnico aveva lavorato duramente nell’inverno per migliorare l’efficienza aerodinamica, a tutti i livelli di carico e non solo ai più alti, e la gestione degli pneumatici, cercando di rendere l’auto molto più bilanciata su tutti le tipologie di circuiti. I risultati sono anche migliori del previsto, almeno in Australia, secondo l’ingegnere umbro. La MCL39 è una revisione radicale della vettura precedente, con una riduzione dei volumi nei componenti chiave che ha offerto agli aerodinamici maggiore libertà da sfruttare per ottenere i vantaggi desiderati. L’innovazione nell’auto a cui Stella faceva riferimento nelle parole di inizio articolo è data dalla spinta effettuata dai suoi uomini nello spremere ogni ultimo millimetro necessario per ricercare qualsiasi opportunità aerodinamica, che nel complessivo poteva portare ad un buon incremento in termini di tempo sul giro pur nell’ultimo anno di regolamenti. Almeno in Bahrain e in Australia si è visto. Anche e soprattutto grazie alla mano di Marshall, visto che la MCL39 è chiaramente la sua prima McLaren, se si pensa che il forte ingegnere proveniente dalla Red Bull ha iniziato a lavorare a gennaio 2024 a Woking, quando tutto ciò che riguardava il grosso dell’architettura della MCL38, come il telaio, il cambio e il raffreddamento, era già ormai stato pensato e soprattutto prodotto. E non a caso, proprio Marshall è stato scelto come persona a rappresentare il team sul podio australiano. 

Autore