Ferrari: premio per il personale dopo la battaglia nel Costruttori

Luca Manacorda, Giuliano Duchessa
18/12/2024

Il GP Abu Dhabi che ha chiuso la stagione 2024 di F1 è vissuto sulla sfida tra McLaren e Ferrari per la vittoria della classifica Costruttori e su quella, meno prestigiosa ma altrettanto importante per i team coinvolti, tra Alpine e Haas per la sesta posizione. Oltre al risultato sportivo, infatti, la posizione nel campionato riservato ai team garantisce ricchi premi economici che rappresentano una quota importante del budget a disposizione delle squadre negli anni successivi.

Un montepremi sempre più ricco

Il montepremi destinato al campionato Costruttori è composto da circa il 50% dei profitti commerciali della F1 (canone organizzatori Gran Premi, contratti Tv, sponsorizzazioni), dunque varia da stagione a stagione. Negli ultimi anni, complice la crescita dell’interesse mondiale nei confronti della F1, queste cifre sono andate in crescendo. Basti pensare che nel 2023 i ricavi centrali della serie, secondo quanto riportato da Liberty Media proprietaria della F1, hanno raggiunto i 3,2 miliardi di dollari, in aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Gli stessi team hanno visto aumentare il loro valore, calcolato dalla rivista Forbes in una media di 1,88 miliardi di dollari.

AutoRacer.it McLaren Titolo Costruttori

Questi pagamenti sono stati aumentati dall’arrivo di Liberty Media nel 2017, assicurando che il denaro venga distribuito in modo più equo nell’attuale Patto della Concordia. Si ritiene però che, dopo una certa cifra, la percentuale di ricavi che spetta alla Formula One Management (FOM) aumenti. Ad esempio, nel 2022 la F1 ha totalizzato ricavi pari a 2,57 miliardi di dollari, mentre il montepremi distribuito è stato di 1,157 miliardi di dollari, circa il 45% del totale.

Come avviene la distribuzione: bonus per Ferrari ma non solo

L’importo esatto relativo al montepremi di questa stagione non è noto, ma viene valutato ben superiore al miliardo di dollari, con stime che arrivano attorno a 1,4/1,6 miliardi. Il montepremi non viene distribuito in maniera uniforme in base alla classifica del campionato: la Ferrari, in quanto unico team ad aver preso parte a tutti i mondiali di F1 fin dal 1950, ha diritto a un premio extra che viene stimato attorno al 5% del montepremi totale, dunque superiore ai 50 milioni di dollari l’anno. Inoltre, la stessa scuderia di Maranello riceve un ulteriore bonus per i successi del passato come la vittoria del campionato. Un beneficio che spetta anche a Red Bull, Mercedes e Williams e che porta il totale dei pagamenti legati ai bonus attorno al 25% del montepremi.

La Ferrari riserva una cifra importante come premio annuale al personale. Per quest’anno è previsto in linea con le ultime stagioni, attorno ai 14.500 euro, ma sarebbe stato ovviamente maggiore in caso di vittoria del titolo Costruttori.

Il resto del montepremi, stimato attorno al miliardi di dollari, viene distribuito in base alla classifica del campionato Costruttori. Al team vincitore spetta il 10% dunque, in base alle cifre del 2023 (ma che dovrebbero essere riviste verso l’altro per il 2024), circa 140 milioni di dollari, mentre al decimo classificato 60 milioni. Ricordiamo che l’attuale budget cap prevede un tetto alle spese di 135 milioni di dollari. Da una posizione all’altra la differenza è di circa 9 milioni di dollari: è quindi questa la cifra che era in ballo nelle due sfide che si sono decise nel weekend di Yas Marina.

Una torta dalle porzioni un po’ più piccole

Bisogna considerare questi introiti quando si pensa al motivo per cui gli attuali 10 team non erano particolarmente entusiasti all’idea dell‘ingresso in F1 del team Cadillac a partire dal 2026: la torta andrà divisa in 11 fette e non più in 10, con almeno 45 milioni di dollari da diluire per la squadra in più. Nel nuovo Patto della Concordia, che dovrà entrare in vigore a partire dal 2026, la tassa di diluizione per l’ingresso di un eventuale dodicesimo team potrebbe non essere più una cifra fissa ma una % del valore della F1.

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