Nuovo fondo e assetto più carico sulla Ferrari SF21 per convincere anche in gara.
PARTE 1 – Un’altra occasione sprecata per Max Verstappen. Pole a Lewis Hamilton, poi Sergio Perez, solo terzo Verstappen che aveva la possibilità di centrare la seconda pole position stagionale. Ottima seconda fila per Charles Leclerc e la sua SF21, quarta forza quest’oggi in pista considerando la forza di Red Bull, Mercedes e la McLaren di Lando Norris, solo settimo per una questione di centimetri (track limits alla Piratella). Solo ottavo Vallteri Bottas. Sainz delude, undicesimo.
Soffermiamoci su Ferrari (qui l’analisi Red Bull e Mercedes).
La Ferrari ha recuperato 7 decimi nei confronti di Mercedes rispetto al 2020
Lo è sempre ma in Italia, a Imola soprattutto, ancor di più: dopo le ottime prestazioni delle due ore di libere del venerdì la SF21 era una delle vetture più attese nella giornata odierna. C’era curiosità.
A Maranello non si aspettavamo niente di più che una quarta posizione. Era l’obiettivo massimo, raggiungibile grazie a qualche errore del poker Mercedes-Red Bull, altrimenti non troppo lontano. È servito anche quello di Norris, con una McLaren MCL35M che non si aspettavano così performante ma che sarà da valutare nella gestione gomme nella giornata di domani.
329 millesimi, ulteriormente migliorabili se il pilota monegasco non avesse commesso un errore in uscita alla variante alta, perdendo il posteriore (sovrasterzo pesante) e lasciando un decimo di secondo.
Pur con le limitazioni regolamentari 2021, la SF21 ha girato a solo 1 decimo dalla SF1000, perdendo 1 decimo su McLaren ma recuperando altrettanto su Red Bull e Alpha Tauri e soprattutto 7 decimi nei confronti di Mercedes. E in configurazione di qualifica avrebbe potuto far meglio, ecco perché.
Quale configurazione aerodinamica ha scelto Ferrari?
La SF21 è una buona vettura, lo abbiamo potuto vedere ieri in varie curve grazie alla possibilità di stare a bordo pista, e soprattutto ben bilanciata. Non avere più l’importante limitazione della Power Unit aiuta l’intero pacchetto, l’aerodinamica soprattutto e di conseguenza anche la meccanica.
“L’anno scorso non è andata così male. La macchina aveva dei punti deboli in ingresso di curva e una instabilità posteriore che non abbiamo quest’anno”, ha affermato quest’oggi Charles Leclerc. Molto dipendeva dai compromessi aerodinamici utilizzati, non si poteva far altro, l’ormai famosa coperta corta.
Quest’anno non c’è più. Le novità regolamentari hanno aiutato perché hanno tolto carico agli altri dove Ferrari ne trovava meno: dal fondo.
La nuova specifica di questo macro componente tecnico, inizialmente prevista per Portimao, è stata portato in pista a Imola con lo scopo primario di anticipare la raccolta dati, da lavorare poi in fabbrica al simulatore per l’appuntamento portoghese. Ma quanto raccolto nelle prime libere da Sainz è andato oltre le aspettative, tanto da decidere di continuare la comparazione nelle seconde PL, sulla SF21 di Leclerc. Sono state trovate ulteriori conferme tanto da far cambiare idea ai tecnici italiani. Grazie anche alla vicinanza di Maranello, soli 92 km, è stato infatti possibile avere in poche ore una seconda versione di fondo.
Ma quella dell’utilizzo del nuovo fondo non è stata la sola decisione presa nel consueto briefing serale post FP2. Gli ingegneri del team italiano, viste le già buone prestazioni di entrambe le SF21 con un pacchetto aerodinamico piuttosto scarico (ala posteriore a cucchiaio), hanno deciso di caricare le vetture montando per le FP3 un’ala posteriore con il profilo del mainplane standard (rettilineo) e dando, di conseguenza, più ala anteriore. Questo per privilegiare la gestione gomme e cercando di evitare il graining anteriore che potrebbe verificarsi (Pirelli se lo aspetta anche se dipenderà dalle temperature) sul compound Soft. Senza contare le possibilità di pioggia (non elevate) che potrebbe cadere domani a Imola.
Queste modifiche hanno “peggiorato” la velocità pura di entrambe le SF21 ma dovrebbero garantire più performance e gestione della gara di domani.
Da qui i commenti piuttosto positivi del pilota monegasco quest’oggi, sia per quanto riguarda la gestione del compound Pirelli rosso che il possibile passo gara di domani, “migliore rispetto a quanto avete visto in Bahrain”.
Un problema di feeling non ha permesso a Sainz di entrare in Q3.
Mentre il compagno di squadra Charles Leclerc è riuscito ad ottenere un soddisfacente quarto posto, Carlos Sainz non è riuscito ad andare oltre la Q2. 61 millesimi, un niente, con soprattutto le potenzialità per entrare nella top 10 se consideriamo il suo Best Lap da ottava posizione nella seconda parte delle qualifiche.
“Mi sono sentito veloce per tutto il weekend ma ho anche avuto la sensazione di non riuscire a mettere insieme così facilmente un giro. Le qualifiche lo hanno dimostrato”, ha detto lo spagnolo a fine Q2.
È una questione di comprensione della vettura. “Mi manca ancora sapere cosa aspettarmi dalla vettura e come arrivare al limite assoluto”. D’altronde Imola non perdona, è uno dei circuiti peggiori da questo punto di vista, mettendo a dura prova i vari piloti; Bottas e Verstappen ne sono un esempio, pur conoscendo al meglio le loro vetture.
Una questione “di due o tre decimi di secondo” ma che in questa F1 cosi competitiva possono far la differenza.
L’undicesima posizione permetterà al pilota spagnolo di avere scelta libera di pneumatici. È una magra consolazione perché il team l’aveva preparata diversamente. La medium potrebbe infatti essere una scelta “logica” ma a quel punto verranno meno i vantaggi del setup aerodinamico più carico che creerà problemi, per via di qualche km/h in meno di velocità sul dritto, in fase di rimonta.
di Piergiuseppe Donadoni e Giuliano Duchessa