Per l’Alpine è stato un 2024 dalla doppia faccia. Dopo un inizio e una parte centrale di stagione passata per la maggiore nei bassi fondi della classifica, uno sprint finale di grande portata ha permesso alla scuderia francese di chiudere ad un insperato sesto posto nei costruttori. Un passaggio chiave dell’annata Alpine è stato l’ingresso di Flavio Briatore, arrivato in estate, che sin da subito ha impresso la sua filosofia di lavoro. A valle del suo ritorno nella masterclass del motorsport, Briatore ha tracciato il punto della situazione all’interno del team, fra presente, futuro e obiettivi. Nello stile che spesso lo ha caratterizzato, l’imprenditore italiano si è soffermato su alcune scelte compiute dal team di recente, come l’abbandono della motorizzazione casalinga per diventare un team cliente Mercedes dal 2026.
Briatore: “nel 2027 dovremo essere in grado di lottare per il titolo”
“Non bisognava essere un genio per capire che Alpine aveva toccato il fondo,” ha dichiarato Flavio Briatore, che si è raccontato alla testata ‘Auto Motor und Sport’, tracciando un bilancio dopo i primi mesi nel team francese. “Quando sono arrivato, la squadra aveva due punti in classifica.” La situazione che stava attraversando il team francese soltanto pochi mesi fa, vedeva non poche macerie attorno al proprio box, fra prestazioni tutt’altro che incoraggianti e la diaspora di figure che avevano lasciato il team nel giro di un anno. Nonostante ciò, Briatore ha raccontato come per quanto complicato, non ci fosse nulla di irrecuperabile, anche guardando alla sua esperienza pregressa in F1. “Con Alpine siamo in una posizione migliore rispetto a quella in cui eravamo allora con la Renault. Nel 2002 la squadra era in totale disordine. Tutti discutevano con tutti. Con Luca [De Meo], ora ho l’opportunità di fare tutto ciò che possiamo immaginare nei prossimi tre-cinque anni.” Proprio in questo orizzonte, il piano di Briatore in termini di obiettivi è ben chiaro. “L’anno prossimo l’Alpine deve sempre essere fra i primi sei, lottando magari anche per qualche podio. Abbiamo molto più margine aerodinamico rispetto a McLaren e Ferrari. Nel 2026 vogliamo competere per il podio nella metà delle gare, mentre nel 2027 dovremo essere in grado di lottare per il titolo.”
La semplicità nella struttura di gestione è il denominatore comune con cui ha raccontato la sua visione di percorso verso il successo in F1. “Ho in mente la mia vecchia squadra Benetton. Lì tre o quattro persone hanno costruito uno spettacolo. Ora abbiamo una buona squadra sotto la guida del nostro direttore tecnico David Sanchez, un mix di persone del passato e giovani ingegneri. Da qui dobbiamo costruire i nuovi Ross Brawn, Rory Byrne e Pat Symonds. Con me ci sono strutture di gestione chiare e semplici.” E sulla scelta di Oliver Oakes come team principal ha commentato: “è giovane, motivato e ha esperienza nel motorsport.” Briatore ha quindi sottolineato la sua filosofia del, come si suol dire, ‘non guardare in faccia a nessuno’, evidenziando come il raggiungimento dei risultati sia l’aspetto prioritario. “Nelle posizioni di leadership servono le persone giuste. Possono fare quello che vogliono nella loro area, purché mi restituiscano la fiducia e i risultati. Sono un dittatore democratico. Se sono cattive persone le sostituisco, perché ‘infettano’ tutti quelli che lavorano sotto di loro.”
Sulla motorizzazione Mercedes dal 2026: “i nostri motori erano soltanto un costo senza portarci a nulla”
La prima scelta importante che ha visto protagonista Briatore una volta approdato in Alpine, è stato l’accordo con Mercedes per la fornitura di Power Unit e cambio dal 2026. “Il primo passo è stato quello di eliminare il nostro motore,” ha dichiarato parlando della ristrutturazione del team sul fronte tecnico. “Diciamo addio a qualcosa che era solo un costo senza portarci nulla. Nel 2026, Mercedes ci fornirà il miglior motore e il miglior cambio che esistano in questo settore. Se vuoi vincere, l’80-90% dei tuoi componenti deve essere il migliore. Il cambio poi non ti fa vincere nessuna gara, al massimo te ne può far perdere qualcuna. Con il motore Mercedes abbiamo le basi per vincere.” Una scelta che l’anno prossimo comporterà la chiusura dello storico reparto di Viry, ma quasi obbligata se l’obiettivo è quello di tornare ai piani alti in termini non troppo distanti. “I francesi vogliono vincere e con il nostro motore non è possibile. È così semplice. Se vogliamo vincere, dobbiamo rinunciare alle aree in cui non siamo competitivi.” Briatore ha quindi preso in esame l’esempio della scalata McLaren, che ha vinto il titolo costruttori in qualità di team cliente. “La McLaren ha vinto il mondiale con un motore Mercedes. Quante volte avete letto o sentito dire che la McLaren-Mercedes è diventata campione del mondo? Io non l’ho mai sentito. La Haas è la Haas e non la Haas-Ferrari.”
Sui giovani piloti: “stiamo assistendo ad un cambio generazionale”. E sul budget cap: “la realtà è diversa da quello che sembra”
Alla vigilia dell’ultimo weekend dell’anno ad Abu Dhabi, l’Alpine è stata al centro dell’attenzione per la singolare decisione di appiedare Esteban Ocon con una gara di anticipo, a favore del titolare 2025 Jack Doohan. L’australiano, figlio d’arte, andrà a comporre quello che l’anno prossimo sarà il quarto di griglia composto da volti nuovi. “Stiamo assistendo ad un cambio generazionale,” ha affermato Briatore, prendendo come esempio quanto accaduto con Carlos Sainz, nel lungo periodo in cui non si era ancora assicurato un sedile per il 2025. “È un ottimo pilota, ma quando era sul mercato nessuno dei top team lo ha preso. I giovani sono più affamati di chi ha una moglie, due figli e 30 o 40 milioni in banca. L’ascesa di Piastri ha fatto riflettere, Bearman ha debuttato su una Ferrari nel giro di una notte e ha fatto una super gara. I giovani piloti sono molto più preparati.” Sull’ipotesi legata ad una possibile scelta futura legata a Franco Colapinto ha aggiunto: “se ci fosse un’opportunità per il 2026 andrà presa in considerazione. Tuttavia, bisogna essere cauti in questo sport, si viene catapultati alle stelle dopo una buona gara.” Sul tema dei piloti e non solo, Briatore si è soffermato anche sulla sfaccettatura legata al budget cap. Una novità rispetto alla sua vecchia esperienza in F1 che, a suo modo di vedere, andrebbe rivista. “Il nome suona molto bene, ma la realtà è diversa. Se si volesse farlo bene, i piloti e gli ingegneri dovrebbero essere inclusi nel budget. Così sarebbe un sistema equo e poi puoi decidere: preferisco spendere i miei soldi per un pilota o per la vettura?”