La Ferrari non era da podio in Olanda, a Monza tornano le opportunità tecniche per fare bene
Zandvoort ha rappresentato un altro week end complicato per la Ferrari SF-23 che da inizio anno non ha avuto praticamente mai un weekend pulito. La scuderia del Cavallino Rampante sapeva di dover correre sulla difensiva in un layout non solo da alto carico, ma soprattutto pieno di curve a raggio prolungato in fase di inserimento.
Persino la Alpine – con Pierre Gasly – è stata più efficace della rossa, nonostante fosse l’unica vettura con un carico medio, più che alto. Per certi aspetti simile alla SF-23. Gasly ha centrato un podio sfruttando le incertezze di Mercedes e McLaren, aiutato certamente da una buona vettura in termini di bilanciamento meccanico.
Le condizioni miste e la fisionomia del tracciato hanno minimizzato il deficit di cavalli della A523. Carlos Sainz jr ha eseguito un lavoro senza sbavature, tuttavia si è trovato complessivamente a lottare troppo, prima con l’equilibro e poi con gomme intermedie più usurate non poteva essere un pericolo per il francese.
Ora c’è Monza, pista ultra veloce che dovrebbe mettere in risalto le doti di efficienza e frenata della SF-23.
“La quinta posizione di Sainz è un buon risultato considerando le condizioni, per Monza restiamo fiduciosi, è una pista molto diversa dall’Olanda e dovrebbe sposarsi meglio con la nostra macchina” – ha dichiarato a tal proposito il Team Principal Fred Vassuer.
Ferrari inedita a Monza con un’ala posteriore track-specific e beam wing a elemento singolo
In Olanda Ferrari non è stata una vettura da primi posti, al tempo stesso i passi in avanti di Aston Martin e Mercedes – fresche di aggiornamenti mirati – hanno relegato Ferrari al ruolo di quarta/quinta forza. McLaren da Silverstone si è inserita nella lotta dei team che vengono dopo Red Bull, il ché ha reso ancora più serrata la battaglia dietro Verstappen (e in parte Perez). Ciononostante, a Monza dovremmo vedere una Ferrari più in gioco per un possibile podio.
Il tracciato italiano non richiede un compromesso di set-up difficile, ma la trazione e la rotazione nelle curve di Lesmo non devono essere penalizzate dalla rigidezza meccanica. Il team di Maranello ha cominciato a prepararsi al simulatore con Giovinazzi, ma ci sono anche Antonio Fuoco e Davide Rigon, e lo farà costantemente per tutto il weekend con i dati in tempo reale delle sessioni.
Come detto, dove è necessario avere un’ottima percorrenza di curva la rossa ha mostrato di avere diverse carenze, non risolvibili prima del prossimo anno, come ha ormai ammesso il DT Enrico Cardile. Per Monza però i dati dicono che la rossa di Maranello parte da un’ottima efficienza aerodinamica (non tenendo conto del fattore DRS della Red Bull), arma che sicuramente aiuterà contro il trio Mercedes-Aston Martin-McLaren, tutte monoposto che hanno qualche problema di trascinamneto in più.
A quanto appreso per il week end brianzolo Ferrari porterà in pista un’ala posteriore ancora più scarica di quella che abbiamo visto in Belgio, specifica studiata proprio per la pista italiana.
Relativamente al beam wing si deciderà il giovedì mattina, come da prassi, dopo aver analizzato i dati delle simulazioni. A disposizione del team c’è una configurazione a singolo elemento, mai utilizzata sinora, che potrebbe essere montata proprio per Monza se vi sarà supporto dai dati e/o una evoluzione di pista favorevole in termini di grip.
Potremmo vedere dunque una rossa in configurazione inedita, poiché dal 2022 è stata sempre utilizzata una specifica a doppio elemento anche per le piste da basso carico. In tutti i casi non si ripeterà il problema avuto in Olanda, gli ingegneri avranno un’ampia scelta di ali per miscelare il carico a bordo.
Improbabile una forzatura per gli ultimi aggiornamenti: il target rimane tra Giappone e Qatar
La conferenza di del neo-direttore tecnico Cardile in Olanda ha messo “i puntini sulle i” su quella che è la situazione tecnica in casa Ferrari. Il piano di sviluppi non è cambiato e non dovrebbe subire forcing. Gli ultimi step del 2023 rimangono pianificati per i GP di Giappone e Qatar, e contestualmente non riguarderanno il body della monoposto.
Il disegno delle pance infatti non dovrebbe subire variazioni, segno che su questo fronte si è ormai incentrati sul progetto del prossimo anno. Vedere qualche novità a Singapore non è da escludere anche se viene data come altamente improbabile. Oltretutto, forzare rappresenta un costo che andrebbe ad incidere sul tetto finanziario a disposizione.
Le ultime risorse da estrarre dalla SF-23 sono da ricercare nel fondo, il quale sarà ancora una volta oggetto di correttivi utili proprio per le tappe asiatiche.
A Miami è stato fatto il primo passo per riportare la SF-23 in finestra, cambiando gli ingressi venturi tornando ad uno shape non dissimile a pre-Francia 2022. Di lì in avanti si è cercato di migliorare sulla base di quello che c’era a disposizione – in certi casi con dei test – per rendere la SF-23 più costante con tutti i limiti del caso.
Pirelli resterà a Monza con Red Bull e Alpine per due giorni di test
Durante il fine settimana del Gran Premio d’Italia verrà utilizzata la mescola C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. Si tratta della scelta di mescole più morbida della gamma Pirelli, già utilizzata dall’inizio della stagione in altri cinque fine settimana di gara.
All’Autodromo Nazionale Monza verrà sperimentata nuovamente “l’Alternative Tyre Allocation” dopo il primo test in Ungheria. Ciascun pilota avrà a disposizione 11 set di pneumatici slick (3 Hard, 4 Medium e 4 Soft). In qualifica sarà obbligatorio utilizzare una sola tipologia di mescola per sessione, a meno che quest’ultima sia dichiarata bagnata: in Q1 le Hard, in Q2 le Medium e il Q3 le Soft.
Il gommista milanese, che alcuni segnali danno essere sempre più vicino a rinnovare il maxi-accordo con F1, rimarrà a Monza anche dopo il Gran Premio d’Italia in vista del programma che li vedrà impegnati per un paio di giorni di test con Alpine e Red Bull Racing. I team scenderanno in pista martedì 5 e mercoledì 6 settembre per testare nuovi pneumatici da asciutto e, per quanto ci risulta, si tratta della specifica 2025 senza termocoperte.
Autori: Rosario Giuliana e Giuliano Duchessa