F1 2026: perché Newey teme che possa esserci una “Formula motore”

Luca Manacorda
27/01/2025

All’inizio di marzo inizierà ufficialmente la nuova avventura di Adrian Newey all’Aston Martin. Le attenzioni del geniale progettista saranno subito rivolte al 2026, quando in F1 esordiranno i nuovi regolamenti tecnici che offriranno una grande possibilità a chi saprà interpretarli meglio da subito. Le novità riguarderanno sia il telaio sia il motore e secondo il britannico chi riuscirà a comprendere meglio le normative inerenti soprattutto il motore termico potrà godere di un notevole vantaggio nelle fasi iniziali, un po’ come accaduto a Mercedes con l’avvento delle power unit ibride nel 2014.

Perché la F1 2026 rischia di essere una “formula motore”

I regolamenti che entreranno in vigore il prossimo anno rappresentano un unicum: mai, in epoca recente, un cambio delle regole aveva coinvolto contemporaneamente in maniera così drastica sia il lato motore sia il lato telaio. Lo ha ricordato anche Newey, nel corso di una lunga intervista video rilasciata a Michael Schmidt, storico corrispondente della testata tedesca Auto Motor und Sport: “Penso che ci possa essere una grande possibilità che all’inizio ci sia una Formula motore. La realtà è che non ricordo un altro momento in F1 in cui sia i regolamenti del telaio che quelli del motore siano cambiati simultaneamente e in cui, in questo caso, i regolamenti del telaio siano stati scritti per cercare di compensare i regolamenti del propulsore. Quindi è una dimensione extra“.

Newey Stroll

Newey ha ricordato il suo sgomento nel constatare come i motori Renault di cui era dotata la Red Bull nel 2014 fossero poco competitivi rispetto ai Mercedes e ritiene che questa volta tutti i costruttori porranno maggiori attenzioni ai rischi del cambio regolamentare. Tuttavia, la possibilità che un propulsore si presenti a inizio stagione con un netto vantaggio sulla concorrenza rimane reale: “Penso che i produttori di motori avranno imparato in una certa misura dalla mancanza di preparazione che i rivali della Mercedes hanno avuto prima di quel cambiamento. Ma credo ci sia la possibilità che un produttore ne esca vincitore e che diventi un regolamento dominato dal propulsore, almeno all’inizio”.

Perché il motore endotermico può essere il fattore chiave

Nelle nuove power unit il motore termico scenderà dagli attuali 750 cavalli a 550 circa, mentre aumenterà di parecchio la potenza della parte elettrica che salirà da 160 cv a 475 circa, portando il rapporto tra le due componenti quasi alla pari. Nonostante ciò, Newey ritiene che sarà proprio l’endotermico la chiave dei nuovi propulsori: “C’è la possibilità che, se si tratta del motore endotermico, qualcuno inventi un motore a combustione interna dominante, che duri per tutta la durata del regolamento, perché il modo in cui sono scritte le normative rende piuttosto difficile per chi è indietro recuperare. Se si trattasse del lato elettrico, invece, allora c’è molta più possibilità di recuperare se sei indietro“.

2026

Nel 2014, nonostante il deficit relativo al motore, la Red Bull riuscì a conquistare tre vittorie con Daniel Ricciardo. Guardando a quello che è il suo campo d’azione, Newey non ha ancora ben chiaro quanto nel 2026 il telaio possa realmente compensare una power unit poco competitiva: “Sono fuori dalla F1, in realtà, dalla fine di aprile, quindi ho poca conoscenza dettagliata delle nuove normative. La parte delle normative relativa all’unità di potenza è fuori da un po’ di tempo ma, per quanto riguarda la parte del telaio e l’aerodinamica e la dinamica del veicolo, allora non ho molte conoscenze. Quindi ci sarà una rapida curva di apprendimento quando inizierò“.

L’addio a Red Bull

Nel corso dell’intervista, Newey è tornato anche sul suo clamoroso addio alla Red Bull, maturato un anno fa e poi ufficializzato a stagione già in corso, spiegando che ciò che è accaduto negli ultimi 12 mesi era poco pronosticabile: “Se mi avessero chiesto 12 mesi fa se avrei lasciato la Red Bull e poi avrei ricominciato in un altro team, avrei risposto: ‘No, sei pazzo!’“.

Newey Verstappen

Sulla decisione di interrompere una collaborazione giunta al diciannovesimo anno e ricca di successi, con 7 titoli Piloti e 6 Costruttori fino a quel momento, Newey ha aggiunto: “Per vari motivi, ho sentito che non sarei stato fedele a me stesso se fossi rimasto alla Red Bull. Quindi la prima decisione difficile è stata proprio questa. Rimango alla Red Bull o no? Ovviamente sono giunto alla conclusione che, essendo onesto con me stesso, non potevo. E poi, dopo aver preso quella decisione, si è trattato di decidere cosa fare dopo“.

La strada finalmente incrociata con Alonso

Dopo tante stagioni da rivali, Newey e Fernando Alonso si ritroveranno finalmente a lavorare nello stesso team. Per lo spagnolo è un sogno che si avvera, visto che in passato non aveva mai nascosto di invidiare ai rivali della Red Bull – e in particolare a Sebastian Vettel durante i loro duelli iridati nelle stagioni tra il 2010 e il 2013 – la possibilità di guidare le monoposto progettate dal britannico.

Stroll

Sullo spagnolo, Newey ha detto: “Fernando è stato un po’ una spina nel fianco nel corso degli anni! Sarà bello lavorare con lui. Nutro un enorme rispetto per lui. Il fatto che abbia vinto solo due campionati mondiali, sulla carta, non riflette affatto le sue abilità“. In Aston Martin, Alonso potrebbe beneficiare degli interventi del geniale progettista già nel corso del 2025: “Mi concentrerò sul 2026, ma Lawrence (Stroll) vorrà sicuramente che io sia un po’ coinvolto nella vettura del 2025 – ha ammesso Newey – Se posso davvero dare un contributo quest’anno o meno, non lo saprò finché non inizierò“.

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