Il focus dei nuovi regolamenti F1 2026 presentati in anteprima nel weekend del GP Canada è relativo alle power unit. I motori subiranno i cambiamenti maggiori e avranno caratteristiche diverse che influenzeranno anche le prestazioni delle monoposto. Lo scopo principale delle novità è stato fin da subito quello di attrarre nuove case automobilistiche, spaventate finora dalla complessità e dai costi delle attuali unità di potenza. Strettamente legate alle peculiarità delle nuove power unit sono poi le modifiche relative alle vetture, che saranno più corte, più strette e più leggere di circa 30 kg. Verrà introdotta inoltre l’aerodinamica attiva, per compensare la perdita di capacità in curva dovuta al minor carico aerodinamico.
F1 2026: perché le vetture avranno minor resistenza aerodinamica
Il Diretto Tecnico delle Monoposto FIA, Nikolas Tombazis, ha spiegato al podcast “Beyond the Grid” il motivo per cui era necessario introdurre nuove normative riguardanti i telai che tenessero in considerazione le caratteristiche delle nuove power unit: “Dobbiamo avere vetture con una minore resistenza all’avanzamento, una minore resistenza aerodinamica, ed è ciò che hanno fatto questi regolamenti tecnici. Le auto della generazione attuale hanno una resistenza aerodinamica un po’ troppo elevata e, quindi, subirebbero un certo calo di velocità verso la fine dei rettilinei. Crediamo di aver risolto questo problema per le nuove auto“.
Motori più potenti e addio all’MGU-H
La potenza totale fornita dai motori 2026 dovrebbe essere maggiore di quella attuale, seppur con caratteristiche diverse della power unit: “La potenza erogata in realtà sarà un po’ più alta rispetto a dove siamo ora, approssimativamente ci sarà un aumento di circa 100 cavalli. Il propulsore avrà una potenza molto inferiore per quanto riguarda la combustione interna: scenderemo da circa 550 a circa 400 kilowatt (da circa 750 cv a circa 550), mentre la parte elettrica aumenterà di molto, passando da 120 a 350 kilowatt (da circa 160 cv a circa 475). Quindi avremo un rapporto di quasi 50/50 tra potenza del motore a combustione interna ed energia elettrica. Questa è una differenza fondamentale e, in questo processo, abbiamo rimosso l’MGU-H che è il dispositivo che converte parte dell’energia di scarico in energia elettrica“.
Regole attrattive per nuovi costruttori
Questo ripensamento delle power unit, e la rimozione dell’MGU-H, sono stati pensati per rendere più semplici i motori ibridi, con l’intento – a quanto pare riuscito – di attrarre nuovi costruttori: “Lo abbiamo fatto principalmente per semplicità e per ridurre parte della complessità dei motori. Lo volevamo per essere sicuri di poter attrarre nuovi arrivati in questo sport, cosa che penso abbia avuto un discreto successo” ha confermato con soddisfazione Tombazis. Il riferimento è ai previsti ingressi di Audi e Ford (quest’ultima con Red Bull Tecnology) nel 2026 e a quello annunciato di General Motors nel 2028.
Un’altra novità relativa ai motori F1 2026 su cui la FIA ha puntato parecchio è quella relativa ai combustibili sostenibili. Tombazis ha aggiunto: “Questo è un passo importante. Nel 2026 il carburante sarà completamente sostenibile, il che, come ho detto prima, è uno dei grandi passi verso la sostenibilità, anche se non è affatto il passo definitivo“.