Alpine, la necessità di risolvere i problemi è sempre più imminente

Loris Preziosa
20/03/2024

Se si dovesse selezionare dalla griglia 2024 la squadra che versa nelle condizioni più complicate, allo stato attuale delle cose l’Alpine sarebbe con tutta probabilità la candidata principale. Un primato negativo figlio di una situazione interna non poco confusa, che rispecchia le performance in pista tutt’altro che incoraggianti. La scuderia di Enstone vola verso il terzo round della stagione in Australia, dopo due gare il cui miglior risultato è da relegare alla tredicesima piazza di Esteban Ocon in Arabia Saudita.

Bruno Famin: “Necessario risolvere i problemi rapidamente”

“E’ necessario fare progressi,” ha dichiarato il team principal dell’Alpine Bruno Famin, alla vigilia del fine settimana di Melbourne. “E’ stato un inizio di stagione difficile, ancora più impegnativo di quanto ci aspettassimo. Dobbiamo migliorare la comprensione del nostro pacchetto, perché ci manca la performance. Dobbiamo risolvere i problemi rapidamente.” Parole che non lasciano spazio a troppe interpretazioni, se non ad una situazione attuale che vede un’equipe che non ha ancora trovato la quadra sul fronte dell’estrazione del massimo potenziale dalla monoposto. Un progetto che non è nato sotto la luna giusta sicuramente non è un fattore collaborativo, ma la necessità di fare passi avanti è importante anche in ottica futura. Proprio alla vigilia del fine settimana di Jeddah era arrivata la notizia del trasferimento di Bob Bell in Aston Martin, l’ultima figura in ordine di tempo che si è aggiunta all’elenco di coloro che hanno lasciato il team transalpino negli ultimi mesi. La scorsa estate infatti il primo grosso campanello d’allarme era arrivato con il licenziamento di Otmar Szafnauer proprio durante il weekend di Spa. Un’emorragia proseguita poi con gli addii di figure importanti come Pat Fry e Alan Permane, impegnati rispettivamente ora in Williams e Racing Bulls, nonché le recenti dimissioni del DT Matt Harman e del responsabile dell’aerodinamica Dirk De Beer.

Alpine

L’importanza della preparazione mentale nel weekend in Australia

Un pacchetto dalle prospettive non proprio incoraggianti mette dunque i piloti nelle condizioni di non potersi permettere sbavature, al fine di massimizzare ogni minima occasione, proprio come ha spiegato Esteban Ocon: “Siamo consapevoli dei limiti del nostro pacchetto e dobbiamo sempre essere al top ogni qualvolta che scendiamo in pista. Non solo da parte mia al volante, ma anche la squadra con strategie, pit-stop e ottimizzazione del set-up.” Così il pilota francese che ha chiarito poi come in un pacchetto di mischia così ravvicinato ci sia la possibilità che i valori in campo cambino più rapidamente. Considerando lo scenario in cui versa l’Alpine attualmente, evitare errori potrebbe rivelarsi quasi provvidenziale. Ocon ha poi evidenziato come l’evoluzione della pista sia un fattore importante a cui far attenzione nel corso del weekend, dal momento che si correrà su un circuito semi-cittadino.

Le barriere vicine non concedono possibilità di errore e su questo fronte incide anche il livello di preparazione mentale richiesto per il weekend australiano: “Quando si corre in Australia uno dei fattori da gestire è il jet-lag. Venendo dall’Europa, di solito ci sono circa 10 o 11 ore di differenza ed è un qualcosa su cui lavoro duramente con il mio allenatore, già nei giorni che precedono il volo.” Sensazioni confermate anche da Pierre Gasly, che come altri piloti ha preferito partire con qualche giorno d’anticipo per familiarizzare con i nuovi ritmi. Sul fronte tecnico ha poi sottolineato l’importanza del fronteggiare l’aumento di grip sessione dopo sessione, dal momento che nei primi chilometri in pista si affronterà un tracciato completamente ‘green’. “Sono stato un paio di giorni ad Enstone la scorsa settimana, per discutere con la squadra delle mie sensazioni all’interno della vettura e di dove possiamo migliorare,” ha raccontato Gasly, “utilizzeremo l’Australia per continuare a capire cosa abbiamo fra le mani.”

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