I test in Bahrain si sono conclusi dopo tre giornate altalenanti in termini di condizioni meteo e di qualche fattore esterno. Non è facile trovare una fase relativamente più rappresentativa, anche guardando in retrospettiva alle passate edizioni. Sebbene sia sempre una sfida riuscire a interpretare l’ultimo decimo di un concorrente diretto, l’auto più costante ed efficace è stata senza dubbio la McLaren. Norris e Piastri hanno fatto una buona figura in ogni condizione, mostrando consistenza. La MCL39 ha sostanzialmente trasmesso fiducia ai piloti piuttosto velocemente. Sakhir è notoriamente un tracciato dove il treno posteriore è più stressato, quindi per via della natura della pista gli ingegneri devono neutralizzare lo scivolamento posteriore per ottenere un buon degrado una buona raccolta dati. La McLaren sta semplicemente continuando da dove ha terminato, mostrando una piattaforma ad alta efficienza aerodinamica. Il team poteva anche avere a disposizione due specifiche di ali posteriori.
Il rischio di osare in termini di disegno all’avantreno non sembra aver inficiato o rallentato la comprensione della nuova auto. Melbourne sarà una storia diversa, in un tracciato quasi opposto, tuttavia Andrea Stella non può che essere soddisfatto: “Abbiamo completato i nostri test questa mattina, prima di dare sia a Lando che a Oscar la possibilità di alcuni run per consentire loro di ottenere informazioni sulle capacità dell’auto prima di dirigerci in Australia. Abbiamo apportato ulteriori modifiche all’impostazione mentre continuiamo a conoscere le caratteristiche dell’MCL39. Il team qui e a Woking ha fatto un ottimo lavoro”.
E’ una maratona, McLaren è scattata bene, la Ferrari può combattere sulla distanza ma dovrà conoscere velocemente la sua SF-25. Ai test è stata ‘acerba’, perché?
La Ferrari aveva chiuso il vecchio campionato come prima inseguitrice della McLaren, autorizzando importanti aspettative tecniche dopo la curva di sviluppo mostrata nella seconda parte di stagione. I test ondivaghi della SF-25 autorizzano alcune perplessità ma qual è la realtà?
“Quest’anno passeremo dai 10-15 gradi trovati in pista qui ai 45 che avremo in Australia, quindi può essere che a Melbourne sarà tutta un’altra storia” ha detto Vasseur. In primo luogo la Ferrari è certamente un’auto diversa nel concetto, probabilmente quella che ha cambiato di più per ottenere i guadagni di carico ed efficienza. Questo non è solo una questione di forme quanto invece per il proprio funzionamento.
L’anteriore “difettoso”, specie con temperature più basse, era uno dei problemi più vecchi che dovrebbe essere stato risolto. La Rossa nasce per essere più puntata, questo però non è legato alla nuova pull-rod ma al centro di carico spostato in avanti. Questo crea un tendenza positiva sui circuiti front limited ma é più problematico da compensare su tracciati opposti come é il Bahrain.
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Ferrari SF-24 a confronto con la SF-25 -Illustrazione Rosario Giuliana
Un altro aspetto significativo anche pensando a Melbourne è la scelta della configurazione di lancio che vedremo nelle prime gare. Sebbene ogni auto nasca con la sua mappatura aerodinamica, può riequilibrare sovrasterzo o sottosterzo, va rilevato che la Ferrari ha lavorato esclusivamente (e volutamente) con un ala da medio carico piuttosto leggera, simile a quella McLaren, ma certamente più scarica di Red Bull e Mercedes. Questo ha amplificato alcuni problemi di impostazione e di stabilità in frenata. Gli ingegneri devono imparare a conoscere una vettura che lavorerà diversamente dal passato, ancora acerba ma il cui potenziale non sembra essere stato messo discussione. Leclerc ha potuto completare il suo lavoro mentre Hamilton é stato fermato prima da un pezzo difettoso. I dati raccolti verranno analizzati a Maranello già da lunedì per iniziare il lavoro al simulatore verso la prima gara.
Red Bull e Verstappen sono cresciuti gradualmente ma non abbastanza da essere troppo felici. I tecnici stanno continuamente aggiornando la RB21, ora sembra una ‘RB19 evo’.
Dopo il ritorno al muso corto e a una carrozzeria chiusa con le branchie al posto dei complicati e limitanti cannoni, la vettura di Milton Keynes é apparsa via via più bilanciata. Waché sta minimizzato le modifiche, ma si dice che un nuovo fondo dovrebbe essere stato usato e smontato approfittando di un piccolo guasto come depistaggio. Provata al terzo giorno anche una nuovissima ala anteriore, con un nuovo muso corto per un primo processo graduale di discostamento della RB21 dalle complicate” filosofie della RB20. All’ultimo anno di auto-Venturi si vede che i concetti appaiono sempre più convergenti esteticamente, tuttavia restano le enormi le differenze sotto i pavimenti.
La McLaren in Bahrain si è trovata bene, la Ferrari solo a tratti, la Red Bull é parsa onesta, le Mercedes più solide che velocissime. Il vecchio campionato dimostra che è presto per lasciarsi convincere da chiunque, la Ferrari ha avuto i suoi problemi ma non è lenta, avrà bisogno di scoprirsi più velocemente e se ha il potenziale lo troverà nel giro di 2 o 3 gare. Sarebbe sorprendente se ci fosse una nuova auto dominante.