La Red Bull copia la Ferrari: muso corto e nuovo cofano sulla RB21!

Piergiuseppe Donadoni, Paolo D’Alessandro
28/02/2025

I primi tre giorni di test sono un momento importante per le varie squadre, utili a raccogliere i primi dati in pista utili e analizzare quindi il lavoro di sviluppo invernale. Mentre la Ferrari ha pesantemente rivoluzionato il proprio progetto rispetto al 2024, la McLaren ha bisogno di confermare in pista la bontà di alcune scelte definite ‘coraggiose’. Per quanto riguarda Mercedes e Red Bull, entrambe vogliono prima di tutto verificare di aver compreso e lavorato nella giusta direzione per risolvere i problemi che hanno condizionato il loro 2024. La RB21 ha fatto vedere di aver cambiato alcune parti fondamentali della propria architettura, specialmente con interventi sul sistema di raffreddamento, per liberare spazio da utilizzare per trovare vantaggi aerodinamici. L’inizio è stato promettente e Pierre Waché, nella giornata di ieri, ha confermato alcune voci che erano emerse nel paddock in riferimento all’ultima giornata di test: “Avremo qualche nuovo pezzo, ma non sarà nulla di radicale”.

Oggi Max Verstappen darà una livella alle prestazioni della RB21

La giornata di ieri è stata particolarmente complicata da decifrare a causa delle condizioni molto particolari del Bahrain, dove i team sono sces in pista con temperature dell’asfalto ai minimi storici, intorno ai 13-14°C, che hanno reso il circuito certamente più facile perchè meno ‘limitato’ sul posteriore e meno aggressivo su quell’asse in termini di degrado, che su questa pista è di natura termica oltre che abrasiva. Ieri la McLaren ha impressionato ma lo stesso Team Principal, Andrea Stella, ha provato ad abbassare un po’ le aspettative parlando di “condizioni molto particolari, su una pista di per sè già atipica”. In casa Red Bull è stata la giornata di Liam Lawson, limitato al mattino da un problema ad un radiatore (perdita di liquido) della sua RB21 oltre che dalla pioggerellina scesa sul circuito di Shakir. La nuova vettura dell’ex team campione del mondo sembra aver dato dato risposte positive al pilota e agli ingegneri con le basse temperature della seconda giornata ed infatti Helmut Marko ha palesato un po’ di ottimismo.

“Confermo che la macchina è più prevedibile rispetto a quella dello scorso anno e la finestra di funzionamento è aumentata” ha dichiarato Helmut Marko, lodando in special modo i long run fatti da Max Verstappen nel primo giorno, risultato tra i più veloci. Il lavoro di Lawson ieri è stato positivo ma lo stesso Marko non nasconde che il vero benchmark per Red Bull rimane il loro 4 volte campione del mondo, che quest’oggi scenderà in pista e darà una figura più rappresentativa del valore di questa RB21. “Questa macchina fa quello che voglio” aveva dichiarato positivamente il campione del mondo alla fine della prima giornata, salvo poi iniziare la terza e ultima giornata con un bilanciamento tutt’altro che perfetto con importanti cambi di assetto soprattutto all’anteriore ma anche al posteriore. I 30°C di pista hanno reso la terza giornata il primo vero banco di prova per tutte le squadre perchè il tracciato è divenuto così molto più limitato al posteriore. Se già nella seconda giornata si notavano delle macchine un po’ instabili al posteriore, oggi il tutto è stato accentuato dalle vere caratteristiche del circuito di Sahkir ed anche dal vento che è tornato a soffiare forte. Tuttavia, come anche affermato da Stella, è più una caratteristica della pista che delle macchine stesse.

Red Bull introduce una versione di ala anteriore modificata

Nella pit lane del Bahrain è stato subito possibile notare quali siano le princiapali novità di cui parlava Pierre Wache. Ad inizio giornata, la vettura guidata dal pilota olandese è stata dotata degli ormai conosciuti rastrelli dietro le ruote anteriori, anche perchè montava una nuova ala anteriore, proprio uno dei componenti più attesi sulla RB21. La modifica principale è quella relativa al muso, che è diventato un po’ più corto. Questa versione si sposta maggiormente verso la filosofia utilizzata già dalla McLaren e dalla Ferrari, ancorandosi al secondo flap mentre la vecchia soluzione vedeva l’attacco diretto al mainplane. Questa non è una novità assoluta per il team di Milton Keynes visto che la prima monoposto ad effetto suolo (2022) seguiva proprio questa filone tecnico.

Un naso più corto gestisce in maniera differente i flussi verso l’ingresso dei canali Venturi, aumentando la portata d’aria verso il fondo. Come ogni scelta, ci sono pro e contro, e questa soluzione va a sacrificare un po’ di efficienza a vantaggio del carico aerodinamico complessivo. Questa soluzione è stata portata in pista solamente per i primissimi run mattutini, raccogliendo dati con i rastrelli e facendo un back to back a velocità costanti tra vecchia e nuova specifica. C’è poi anche una novità sulla zona centrale del cofano motore, dove appare uno sfogo in ‘stile Ferrari’, ripreso anche dalla McLaren sulla MCL39, che crea un soffiaggio di aria calda sulla zona terminale del cofano in qui inizia quell’effetto downwash che indirizza il flusso verso la beam wing e la parte superiore del diffusore.

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