Rotazione dei circuiti in Formula 1: ecco come funzionerà la novità dal 2026

Jacopo Moretti
02/03/2025

La Formula 1 correrà a Spa solamente quattro volte nei prossimi sei anni. Merito (o colpa) del nuovo sistema “a rotazione” che, permetterà ai circuiti europei di rimanere in calendario alternandosi con altre piste. La novità, fortemente sostenuta dall’amministratore delegato del Circus, Stefano Domenicali, entrerà in vigore dal 2026 con l’obiettivo di non superare l’attuale numero di 24 gare a stagione e presto potrebbe coinvolgere alcuni impianti del nostro continente.

Spa e il destino incerto dei circuiti europei, Imola entra in rotazione?

Sebbene la rotazione non sia una novità assoluta per la F.1 (in Germania, fino al 2010, Hockenheim e Nürburgring si alternavano per ospitare il GP), l’assenza del leggendario tracciato belga, che non sarà in calendario nel 2028 e nel 2030, lascia un vuoto significativo. Negli ultimi anni, la Formula 1 ha siglato ricchi accordi con i promotori dei GP extraeuropei – basti pensare al Qatar, che paga oltre 50 milioni di dollari l’anno per garantirsi una gara fino al 2030 – mentre piste come Spa, sostenute quasi esclusivamente da fondi locali, faticano a soddisfare le crescenti richieste economiche del Formula One Group, ritrovandosi costrette all’alternanza con altri eventi.

Soltanto lo scorso anno l’evento ospitato sulle Ardenne ha attratto ben 380.000 spettatori, un numero inarrivabile per gran parte degli appuntamenti lontani dal nostro continente. Eppure, il bilancio finale pesa sulle casse dei promotori: Melchior Wathelet – a capo dell’organizzazione del GP belga – ha rivelato al Brussels Times che il circuito ha sofferto perdite per quasi 8 milioni di dollari nel 2024, con il governo locale che ha contribuito a ridurre il passivo fino a 3,5 milioni. Una cifra difficilmente sottovalutabile, specie considerando che anche nel 2023 Spa aveva registrato un bilancio negativo per oltre due milioni di dollari. In quest’ottica, aumentare il costo dei biglietti potrebbe arginare le crescenti difficoltà ma, specie a lungo termine, la rotazione e la conseguente riduzione delle spese di organizzazione appare l’unica alternativa percorribile.

Un destino simile potrebbe presto toccare anche a Imola, che rischia di entrare nel sistema “a rotazione” dopo il rinnovo di Monza fino al 2031. “L’Enzo e Dino Ferrari è un impianto storico e sta investendo sul proprio futuro – ha spiegato Stefano Domenicali ad Autosprintper questo potrebbe entrare nella rotazione, ma non con Monza”.

Norris (McLaren) insegue Verstappen (Red Bull)

Barcellona sembra poi essere una delle principali candidate all’alternanza con il Gran Premio del Belgio, soprattutto dopo l’ingresso del nuovo GP di Madrid che ha di fatto scavalcato il circuito catalano nelle gerarchie.

Formula Uno verso un calendario “a slot”

Nonostante le criticità, l’introduzione della rotazione risponde alla volontà della F.1 di non aumentare ulteriormente il numero di gare in calendario. La crescente popolarità del Circus ha attirato un numero sempre maggiore di paesi desiderosi di ospitare un Gran Premio, con Kuwait, Sudafrica, Thailandia e Corea del Sud pronti a investire cifre milionarie pur di entrare in calendario. Per i promoter europei, la scelta si riduce quindi a due opzioni: aumentare l’investimento economico (come ha fatto Monaco, che ha accettato di pagare 30 milioni a stagione contro i 15 dei precedenti rinnovi) o accettare il compromesso della rotazione.

Allo stesso tempo, il sistema a rotazione potrebbe rappresentare un’opportunità per quei paesi che, finora, non sono riusciti ad ottenere un GP permanente. La presenza di slot “liberi” in calendario permetterebbe, ad esempio, alla Germania – ancora senza una corsa nonostante la presenza di due costruttori tedeschi in griglia dal 2026 (Mercedes e Audi) – di ospitare una gara con un investimento più contenuto rispetto al passato.

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