IndyCar | GP St. Petersburg: Alex Palou sorprende tutti e trionfa in grande stile

Matteo Pittaccio
02/03/2025

Nuovo anno, ma la musica in IndyCar non cambia e a vincere il GP di St. Petersburg è il Campione in carica Alex Palou, al 12° trionfo della carriera. Lo spagnolo si è imposto per la gioia di Chip Ganassi Racing, costruendo una strategia rivelatasi vincente al termine di una corsa condizionata da un forte degrado delle gomme morbide. A questa variabile si è aggiunto il cambio strategico dovuto all’incidente del via, causato dalla tamponata di Will Power su Nolan Siegel, entrambi ritirati insieme all’incolpevole Louis Foster.

PALOU BEFFA IL TEAM PENSKE

Approfittando della neutralizzazione i piloti partiti con le morbide, tra cui Palou stesso, hanno preso la via dei box per passare subito alle dure, liberandosi di un bel fardello senza perdere troppo tempo. Successivamente, Palou ha impresso un gran ritmo nella parte centrale della gara, allungando il secondo stint e riuscendo ad imporsi in testa alla classifica anche grazie ad un outlap degno di nota. Solamente Sting Ray Robb, doppiato, ha messo in dubbio la vittoria dello spagnolo, ripreso da Josef Newgarden e Scott Dixon a pochi giri dalla fine. Passato Robb, però, Palou ha risolto il problema, inaugurando al meglio il 2025 e vincendo per la prima volta a St. Petersburg.

Grandi sorrisi in Ganassi garantiti non solo dalla vittoria di Palou, ma anche dal 2° posto raccolto da Scott Dixon nelle ultime curve del giro finale, fase in cui Newgarden ha dovuto alzare il piede per risparmiare carburante cedendo la piazza d’onore al 6 volte Campione. Non un podio qualunque per Dixon perché il neozelandese ha corso per tutta la gara senza radio, gestendo da solo la strategia senza il supporto del muretto.

Nulla da fare per il Team Penske, accontentatosi del 3° posto con Newgarden e del 4° con Scott McLaughlin, incapace di convertire la Pole in vittoria. Avendo scelto di partire con le dure McLaughlin non si è fermato durante la caution dei primi due giri, optando per le morbide tra il 33° ed il 45° giro. Tuttavia, la strategia non ha sortito gli effetti sperati e il #3 di casa Penske si è dovuto accontentare del 4° posto, precedendo le due Andretti di Kyle Kirkwood e Marcus Ericsson, autori di prestazioni molto solide.

DELUSIONE O’WARD E HERTA, PREMA SODDISFATTA

Il 7° posto porta la firma di Felix Rosenqvist, la cui strategia è stata un copia-incolla di quella di McLaughlin e le conseguenze sono state simili considerando che lo svedese sia passato dal militare in 2^ posizione al chiudere 7° davanti a Christian Lundgaard, un ottimo Rinus VeeKay ed Alexander Rossi, tutti e tre al debutto rispettivamente con Arrow McLaren, Dale Coyne Racing ed Ed Carpenter Racing. Ritiro, invece, per Marcus Armstrong sulla seconda Meyer Shank Racing, vettura costretta ai box al 44° giro a causa di un problema alla ruota posteriore sinistra.

Non proprio soddisfacente il fine settimana di Pato O’Ward, 11° a St. Pete dopo esser scattato 23°. In una gara condizionata da una sola neutralizzazione sarebbe stato difficile fare meglio, pertanto il messicano ha massimizzato le occasioni portando a casa dei punti comunque utili. Amarezza decisamente più nitida nel volto di Colton Herta, 16°, in lotta per le prime posizioni fino al momento in cui la sua Andretti #26 ha riscontrato un problema al carburante che ha costretto il californiano ad un rabbocco al giro 47. Quanto a Prema, l’esordio in IndyCar si potrebbe definire concreto: Callum Ilott e Robert Shwartzman hanno tagliato il traguardo al 19° e 20° posto appena davanti a Palou, restando quindi nel giro del leader dopo 100 giri quasi totalmente in bandiera verde.

Superato il primo, grande scoglio stagionale, la IndyCar ora si dirige al Thermal Club, non più tappa extra-campionato bensì Gran Premio vero e proprio. Appuntamento al 21-23 marzo per il secondo round della serie a stelle e strisce.

INDYCAR 2025 | GP ST. PETERSBURG: CLASSIFICA

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