Red Bull imperfetta negli sviluppi, ma Ferrari non ha capitalizzato

Andrea Vergani
25/06/2024

La vittoria di Max Verstappen in Spagna ha permesso all’olandese di allungare in classifica piloti su Lando Norris, ora secondo nel campionato, e mettere un cuscinetto importante tra sé e il pilota della McLaren. L’esecuzione non perfetta del fine settimana da parte di McLaren, per la seconda volta dopo quanto successo in Canada, non ha permesso alla squadra di Woking di ottenere la seconda vittoria stagionale; l’impressione, confermata dai dati in uscita dal GP di Spagna, è che la vettura papaya sia ormai la più forte in griglia, ma la combinazione Verstappen-Red Bull ha fatto la differenza ancora una volta. Sul podio troviamo una Mercedes molto migliorata grazie al tour de force di aggiornamenti nell’ultimo mese, che hanno portato la W15 dai 45 secondi in Giappone a 17 secondi di ritardo a Barcellona nei confronti di Red Bull; chi non ha sfruttato le difficoltà dello sviluppo della RB20 è Ferrari, terza forza al simulatore ma che per strategia (e non solo) si è dovuta accontentare di una quinta e sesta posizione prima al sabato e poi domenica. 

McLaren ha guadagnato quattro decimi su Red Bull e adesso è prima forza

I miglioramenti in casa Ferrari sono stati nascosti dai passi in avanti fatti da Mercedes e McLaren nell’ultimo mese: dall’introduzione degli aggiornamenti a Imola, o Miami nel caso di McLaren, le due squadre motorizzate da Brixworth hanno recuperato rispettivamente quattro decimi e mezzo secondo a Red Bull. Specialmente in Qualifica Ferrari si è spesso trovata in difficoltà: è stato il caso in Canada, con temperature fuori dal comune che hanno messo in difficoltà la SF-24, ma anche in Spagna in condizioni ‘normali’. La Rossa non funziona in Qualifica e con una griglia così ravvicinata la gara si decide spesso al sabato, e così è stato da Imola a Barcellona; inoltre – tolto Montecarlo – il “fattore” Leclerc non è ancora stato rilevante quest’anno come conseguenza delle difficoltà sul giro secco.

Nelle prime gare Ferrari è partita da seconda forza indiscussa con uno svantaggio prestazionale che andava dai tre ai quattro decimi al giro, nelle ultime gare a partire da Imola questo deficit nei confronti di Red Bull si è ridotto di un paio di decimi ma i rivali hanno recuperato più terreno da Max e Milton Keynes. I tecnici diretti da Pierre Wache hanno ottenuto guadagni minimi dai pacchetti, portati in Giappone, Emilia Romagna e Spagna, e i rivali si sono avvicinati pericolosamente. Prima di tutto McLaren, che con gli aggiornamenti di Miami-Imola ha recuperato quattro decimi netti nei confronti della RB20 sul giro secco: il pacchetto ha dato un guadagno di due decimi nel lento, un decimo nel medio-veloce, e un altro decimo in termini di efficienza rispetto a Red Bull, inoltre la MCL38 non accusa più le difficoltà in gara di inizio anno. Negli ultimi cinque appuntamenti la vettura di Woking è parsa essere la più completa, ma in diverse occasioni è mancata la combinazione perfetta di piloti e strategia che hanno consegnato vittorie ai rivali. 

La Rossa è stata scavalcata da una Mercedes che ha stravolto la vettura nell’ultimo mese, migliorando la guidabilità e rendendo la W15 una vettura prevedibile e con più carico aerodinamico e grip: confrontando le prestazioni di Suzuka e Barcellona, i progressi a bassa, media e alta velocità sono molto significativi. In una bolla i progressi di Ferrari si considererebbero come ottimi viste le premesse di inizio stagione, ma Red Bull non è stata perfetta negli aggiornamenti: i pacchetti di Suzuka, Imola e Barcellona non sono bastati per tenere a bada la superlativa McLaren, e anche su un tracciato dove la RB20 non doveva fare i conti con i problemi di morbidezza dell’assetto non è stata prima forza. Gli aggiornamenti – pianificati per l’appuntamento in Ungheria come successo l’anno scorso – dagli uomini di Christian Horner avranno il cruciale compito di tenere a bada l’ottima MCL38 nella seconda metà di stagione ed evitare una, per ora, improbabile rimonta Mondiale.

La Qualifica rimarrà un problema Ferrari, ma a Barcellona è mancata anche l’ottimizzazione del pacchetto

Raramente un problema così intrinseco della vettura viene risolto a stagione in corso senza stravolgimenti, per quanto riguarda la SF-24 sembra che le difficoltà in Qualifica rimarranno un grattacapo almeno nel medio termine. Il pacchetto portato a Imola aveva dato i risultati sperati, e i dati lo avevano testimoniato, con miglioramenti importanti in termini di efficienza aerodinamica. La SF-24 è migliorata nel lento in Gara, e questo mostra che il pacchetto di Barcellona è certamente un passo in avanti, ma la prestazione è stata condizionata dalle scelte di setup: nella giornata di sabato Carlos Sainz si è lamentato del saltellamento aerodinamico nel tratti ad alta velocità, indice che la scelta di assetto deliberata dagli ingegneri non è stata perfetta. Infatti è stato necessario alzare l’altezza da terra tra le FP3 e le Qualifiche per via del fastidioso ‘porpoising’, perdendo prestazione cruciale in un fine settimana con distacchi così ravvicinati.

In Austria tornerà il formato Sprint, dove l’assetto studiato al simulatore sarà molto importante per l’esito del fine settimana. Vasseur ha parlato di un tracciato che si sposa bene con le caratteristiche della SF-24, che potrà mostrare i suoi progressi nelle diverse curve lente del tracciato austriaco; sfruttando le tre zone DRS del Red Bull Ring i sorpassi potranno essere più agevolati rispetto agli ultimi appuntamenti, ma con distacchi così piccoli tra una squadra e l’altra il sabato sarà ancora una volta fondamentale. Dal pacchetto anticipato a Barcellona ci si attende di più, il potenziale della Rossa in gara è da sbloccare con prestazioni migliori in Qualifica e una posizione di partenza che permetta a Leclerc e Sainz di combattere con i top già dai primi giri. 

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