Dal 2025 la Haas accoglierà definitivamente Oliver Bearman, che sarà al fianco del neo arrivato Esteban Ocon. Il giovane pilota inglese é già stato protagonista quest’anno con ben tre apparizioni, una a Jeddah con Ferrari – probabilmente il weekend dove ha convinto definitivamente il team americano – e due con proprio Haas a Baku e a Interlagos. Bearman ha analizzato il suo 2024, in cui ha gareggiato anche in F2, ha parlato del suo rapporto con Kimi Antonelli, e infine delle aspettative sul 2025.
Bearman: “L’esordio in Ferrari ha accelerato tutto, sogno di ritornarci”
In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Oliver Bearman è tornato sull’esordio con la Ferrari. Il classe 2005 é stato chiamato da Vasseur solo il sabato mattina poco prima delle FP3, dopo che Carlos Sainz aveva alzato bandiera bianca a causa di un’appendicite: “Non ho avuto molto tempo per innervosirmi perché ero impegnato a imparare il più possibile, ma direi che è stato piuttosto scioccante quello che ho provato in quel momento. Il termine paura é quello più corretto per descrivere quello che sentivo. Quello che è successo ha accelerato il processo e mi ha dato la possibilità di mostrare di cosa ero capace”.
Bearman avrà finalmente un posto fisso nel 2025, il che gli permetterà di concentrarsi esclusivamente solo su un unico campionato, a differenza del 2024 in cui ha corso anche in F2. Ecco le aspettative in vista del prossimo anno: “Non vedo l’ora di affrontare le sfide che mi aspetteranno e di misurarmi finalmente con alcuni dei migliori al mondo. I viaggi e l’impegno saranno molto di più, quindi la mia vita sarà più movimentata e complicata, ma non aspetto altro”. Il sogno nel cassetto é chiaramente quello di ritornare in patria, dove è cresciuto dal 2021 a questa parte, cioè nelle vesti della scuderia di Maranello come post Hamilton: “Crescere e correre per la Ferrari è stato il più grande orgoglio della mia carriera, spero di indossare di nuovo il rosso molto presto”
Dalla F4 alla F1: il legame tra Bearman e Antonelli
Oliver in questi anni si è trovato a battagliare in pista anche con Andrea Kimi Antonelli, che dalla prossima stagione approderà in Mercedes. I due si sono trovati a competere in un campionato Formula per la prima volta ad Agosto 2021 nella F4 italiana, con successivamente il weekend di Monza che è stato ricco di azione e battaglia. Bearman quest’anno ha ritrovato il classe 2006 stavolta come compagno di squadra in F2, risultato più veloce nella maggior parte dei weekend: “Kimi è un pilota molto veloce, questo è certo. Poi è un bravo ragazzo, lo considero un caro amico e sono felice che saremo insieme in F1”
Bearman: “Differenze abissali tra F2 e F1”
Di solito quando si compete nelle categorie minori, il passo successivo lo si scopre proprio all’ultimo momento. Invece, quest’anno, l’annuncio dell’approdo in Haas é arrivato molto presto, quindi Bearman ha potuto prepararsi al meglio. Ecco le sue parole al podcast Pirelli ‘Box Box’: “Da un certo punto di vista é una bella sensazione, ti mette tanta pressione sulle spalle, d’altra parte voglio già catapultarmi alla prossima stagione. Quest’anno ho lavorato molto per far sì che quando sarebbe arrivato la mia occasione, sarei stato pronto, ma sono impaziente. Non vedo l’ora che arrivi la prima gara in Australia.”
In diversi weekend di gara quest’anno ‘Ollie’ ha completato diverse prove libere e ha già corso tre gare, di cui alcune in concomitanza con la Formula 2. Il pilota Ferrari ha illustrato le differenze principali tra i due tipi di monoposto: “Innanzitutto il comportamento alla guida é completamente diverso, questo mi ha reso la vita un po’ più difficile. In F1 mi sento più naturale, tendo a trovare il limite più velocemente rispetto alla F2. Quando salgo al volante di una F1 mi sento ‘a casa’ perché penso che il mio stile di guida si adatti molto di più a questo tipo di monoposto. Il mio modo di attaccare il punto di corda paga di piú in termini di tempo sul giro nella massima serie a differenza della Formula 2. In F2 commetto più errori, non mi sento naturale, anche quando sono in ottime posizioni non mi sento super confidente con la vettura.”
Le differenze si notano soprattuto anche nei team: “La prima differenza che noti é il personale. In F1 ci sono tantissime persone, mentre in F2 per esempio nei pit stop c’é l’intero team ad eseguirlo. Nella massima serie ogni volta conosco nuove persone, faccio fatica infatti a memorizzare il nome di tutti. Alla Ferrari é più facile perché ognuno ha il proprio nome sulla maglietta. In F1 c’è più attenzione ai dettagli, c’é un determinato gruppo di persone per un certo ruolo. C’é chi si concentra sulle partenze, chi analizza la tua guida, c’è chi si occupa delle gomme… Infatti le differenze in pista sono minime, quest’anno i gap in qualifica sono stati veramente risicati nei top 5.”