A pochi giorni dal GP d’Australia, tornato il primo evento stagionale a distanza di sei anni dall’ultima volta, la percezione che percorre la maggior parte del circus è che la McLaren, dopo una tre giorni di test in cui in diverse occasioni ha dimostrato la bontà del prodotto di Woking, arrivi da favorita al primo appuntamento stagionale. Negli ultimi giorni Max Verstappen e George Russell si sono tirati fuori dalla battaglia per la vittoria all’Albert Park, ammettendo che al momento credono che il team di Woking sia troppo forte. Dall’altra parte Ferrari, nonostante alcune difficoltà nei test specialmente in termini di bilanciamento sul tracciato in Bahrain, non vuole arrendersi così facilmente e la convinzione è quella di avere una vettura competitiva. Se il gap dalla McLaren al termine dei test è sembrato piuttosto ampio, tra Sakhir e Melbourne troviamo molte differenze su vari fronti che potrebbero mischiare le carte in tavola. Basterà? Il GP d’Australia sarà la prima gara per Lewis Hamilton in rosso in un circuito dove l’inglese storicamente ha dominato in lungo e in largo, e per il nostro Kimi Antonelli sarà addirittura la prima in carriera. Debutteranno in F1 anche Isack Hadjar, Gabriel Bortoleto e Jack Doohan mentre Liam Lawson e Oliver Bearman scenderanno in pista per la prima volta dall’inizio della stagione.
GP Australia: meno frenate importanti rispetto al Bahrain, Ferrari aiutata anche dalle temperature?
Il problema principale che ha affrontato la SF-25 nei primi giorni di azione stagionale è una certa difficoltà a trovare un buon bilanciamento, che ha causato diversi grattacapi ai piloti specialmente tra l’ingresso e il centro curva in particolare con il pieno carico di carburante. Rispetto al Bahrain, l’Albert Park presenta meno frenate vigorose che avevano complicato la vita a Leclerc e Hamilton: in curva 3 si passa dai 280 ai 100 km/h, mentre la curva 11 si approccia con una velocità massima di 290 km/h per poi scendere fino a circa 120 km/h in fase di gara. Il tracciato australiano è, infatti, più conosciuto per le richieste nelle curve a media e alta velocità del primo e secondo settore e le sezioni tortuose del terzo. L’anteriore dovrà garantire precisione in inserimento nelle sezioni come curva 1, curva 6 e la chicane veloce di curva 9 e 10. Nella seconda metà dell’anno scorso era la MCL38 il riferimento nelle curve a media e alta velocità e Norris ha già individuato nelle sezioni veloci un punto di forza della nuova vettura.
Nel fine settimana del GP d’Australia si attendono temperature anche superiori ai trenta gradi nella giornata di sabato, ben lontane dalle condizioni che nel secondo giorno di test avevano spinto McLaren e Lando Norris verso quella simulazione gara che ha messo una grande paura a tutte le squadre del paddock, o quasi. Con Oscar Piastri a bordo della MCL39 il giorno dopo, la vettura papaya era apparsa più umana e più vicina alla Mercedes di George Russell con cinque gradi in più nell’aria e in pista. Per venerdì e soprattutto la domenica sono attese invece temperature più basse, attorno ai 25°C durante la gara in cui non sono assolutamente escluse le possibilità di vedere della pioggia tra la mattinata e soprattutto la seconda parte della giornata.
GP Australia: i problemi di bilanciamento avuti in Bahrain sarebbero letali qui, Ferrari farà passi in avanti?
La trazione è meno cruciale ma sarà comunque una fonte importante di tempo sul giro per avere una buona prestazione nelle curve lente, la dove la SF-24 aveva fatto la differenza nel GP d’Australia del 2024 conquistando la prima delle cinque vittorie stagionali. A proposito, sarà importantissimo trovare un assetto che garantisca un buon bilanciamento meccanico e una interazione ottimale tra i due assi per essere performanti nelle sezioni più lente del primo e terzo settore; proprio questo aspetto aveva messo in difficoltà ingegneri e piloti Ferrari qualche settimana fa, e l’obiettivo è migliorare significativamente sotto questo punto di vista anche grazie a un’importante attività al simulatore per essere competitivi all’Albert Park e provare a sfidare McLaren. La squadra inglese sembra avere pochi difetti sulla carta, ma dopo tre giorni è difficile trarre una conclusione su tutte le caratteristiche di ogni vettura: l’anno scorso la MCL38 soffriva in alcune occasioni il basso grip dell’asfalto di circuiti come l’Albert Park, il tempo ci dirà se la MCL39 ha ereditato questa caratteristica.
La scelta di Pirelli per un tracciato cittadino è ricaduta, piuttosto facilmente, sulla gamma C3-C4-C5, confermando la scelta dell’anno scorso ma evitando la nuova mescola C6 introdotta a partire dal 2025 il cui debutto non è previsto nelle prime cinque gare stagionali. Il prodotto del fornitore unico non è lo stesso di quello visto fino a pochi mesi fa: è cambiata la costruzione ma non solo, e nello specifico per il GP d’Australia sono aumentate le pressioni minime rispetto a 12 mesi fa.
L’importanza della qualifica è un tema primario del weekend: nonostante le quattro zone DRS e la natura veloce del tracciato, le ultime due gare qui sono prova di quanto sia difficile superare. Tutto sommato le alte velocità previste al GP d’Australia, dove la velocità media è 30 km/h superiore rispetto al Sakhir, portano a livelli di energia più alti previsti sugli pneumatici, in particolare sull’asse laterale. L’anno scorso i 58 giri erano stati portati al termine con due soste, e la strategia più comune prevedeva una partenza con le gomme medie per poi montare due treni di hard. Rispetto al Bahrain l’asfalto è meno abrasivo e prevede meno grip, ma il graining è un fattore da tenere in considerazione anche con temperature più alte: l’anno scorso Ferrari era regina nella gestione di questo fenomeno, e la prima gara ci darà alcuni indizi a riguardo.
Gli orari italiani del GP d’Australia
Prove Libere 1: 2.30 di venerdì 14 Marzo
Prove Libere 2: 6.00 di venerdì 14 Marzo
Prove Libere 3: 2.30 di sabato 15 Marzo
Qualifiche: 6.00 di sabato 15 Marzo
Gara: 5.00 di domenica 16 Marzo