Ferrari SF-25: importante lavoro al simulatore con i dati del Bahrain

Giuliano Duchessa, Rosario Giuliana
05/03/2025

È iniziato il conto alla rovescia, tra meno di due settimane comincerà in Australia il mondiale della Ferrari.

La nuova Rossa non ha svelato in chiaro le proprie carte, nessuno sa bene cosa aspettarsi in termini di lotta contro la McLaren. Leclerc si è già scottato ed è stato estremamente cauto nelle previsioni, Hamilton non ha compiuto la sua ultima simulazione di gara.  Alla conclusione della tre giorni di test in Bahrain, sarebbe sbagliato dire che la SF-25 abbia convinto del tutto spettatori e addetti ai lavori.

Messa in pista, la nuova auto ha mostrato una base con del potenziale ma ancora da sistemare del tutto. A Maranello si parla di impostazioni “da calibrare”. Aldilà della prestazione pura, della quale si rimanda ogni giudizio al 16 Marzo, il Bahrain ha lasciato dunque con sé alcune perplessità sulla potenza di fuoco della SF-25.

“Prima di sbilanciarmi sul dire se la macchia sia veloce preferirei aspettare” – le parole di un Charles Leclerc sempre molto eloquente nell’esternare il suo feeling con la monoposto del cavallino: “Si vedrà solamente a Melbourne a che punto siamo, quando avremo tutto nelle condizioni migliori per provare ad estrarre il meglio dalla macchina. Ai test abbiamo fatto un po’ più fatica nel bilancio”. Red Bull è un po’ delusa dai propri test e vede la Ferrari la forza più vicina alla McLaren, segno – secondo il suo direttore tecnico francese – che la SF-25 ha comunque giocato a nascondino un po’ più degli altri. I detentori del titolo costruttori hanno rischiato col progetto MCL39 per tentare di rendere il mondiale noioso, tuttavia dicono “non ci fidiamo affatto della Ferrari”

Nessuna anomalia dal Bahrain: I report analizzati a Maranello non hanno mostrato mancanza di correlazione

I tecnici si stanno dedicando ad analizzare i dati prodotti durante il lavoro della tre giorni di prove di Sakhir. Il programma svolto in Bahrain non aveva in nessun momento l’obiettivo di cercare la vera e propria prestazione, salvo piccoli sprazzi mirati. La tendenza a non scoprire tutte le proprie carte in termini di prestazione pura è confermata dai dati e da un programma di lavoro incentrato a conoscere la vettura sotto l’aspetto del comportamento della nuova piattaforma meccanica, e di come essa reagisce ai cambi di setup e gestione delle gomme. La vettura si è mostrata per come era da previsione, con un anteriore “più potente” anche se ancora da ottimizzare per via di una sospensione pull rod ribaltata che richiede maggiore conoscenza a livello meccanico. Di questo aspetto, peraltro, ne ha risentito anche il comportamento in frenata, che più o meno indirettamente, cambia.

Ferrari

Ferrari SF-24 a confronto con la SF-25 -Illustrazione Rosario Giuliana

Tuttavia, Ferrari è uscita dal Bahrain con certi interrogativi, e servirà vedere ulteriormente la vettura in pista per trarre conclusioni più definitive. Problemi che si potrebbe azzardare definire “di gioventù”, dei quali per adesso il team preferisce approcciare con cautela. Le analisi dei dati aerodinamici, arrivati dai report del Bahrain, non mostrano comunque mancanza di correlazione, e dalle informazioni in possesso di AutoRacer nulla di anomalo è stato riscontrato con il lavoro fatto in inverno in galleria. Un’analisi se vogliamo di conforto, che conferma le dichiarazioni di del Team Principal Vassuer proprio in Bahain: “I numeri che abbiamo rilevato sono gli stessi che ci aspettavamo”.

Hamilton e Leclerc impegnati per tre giorni di test al simulatore per arrivare con meno incognite in Australia. Il retrotreno è stato limitato da un setup meccanico ancora da centrare.

Hamilton e Leclerc hanno fornito due facce di una stessa medaglia. La SF-25 “non è lenta”, ma va ancora messa sui giusti binari, questa era la prima sentenza arrivata da Sakhir.  Il posteriore che non segue l’anteriore è un problema che per adesso a Maranello stanno affrontando unicamente sul fronte meccanico. La monoposto italiana è nata avendo subito un importante lavoro di ri-distrubuzione degli assi, passati attraverso l’accorciamento della scatola del cambio. Un lavoro non banale e volto ad allargare il setup e ad avere una collocazione dei pesi più spostata in avanti. È evidente che un cambiamento così radicale per forza di cosa andava a spostare gli equilibri e i riferimenti che i tecnici del cavallino avevano l’anno pregresso.

Il Bahrain nei test ha inoltre offerto una pista tutt’altro che ideale, poco rappresentativa soprattutto per quello che vedremo poi nel week end ufficiale quando la F1 vi farà tappa al terzo appuntamento stagionale: “È alquanto improbabile che un meteo analogo si ritrovi quando il mondiale di F1 farà nuovamente tappa qui”.

Leclerc e Hamilton si trovano attualmente a Maranello per un lavoro sul simulatore che durerà per tre giorni e improntato ad un programma finalizzato a fare il punto della situazione in vista dell’Australia.I due piloti Ferrari avranno una settimana piuttosto impegnativa poiché oltre al lavoro in fabbrica, si unisce quello ‘extra-pista’. Ieri sera la presenza di Leclerc ed Hamilton, insieme a Vasseur, all’evento PUMA e domani la presentazione in piazza della squadra dove, per l’occasione, come vi abbiamo raccontato, i due piloti scenderanno anche in pista con due Formula 1 ‘datate’, che dovrebbero essere la SF90 e la SF-21.

La SF-25 di fatto la vedremo fra due settimane in una pista abbastanza diversa dal Bahrain, meno limitante sul posteriore con le modifiche al layout del 2022, che da un lato possono venire incontro alle esigenze della rossa in questo primo assaggio di stagione. Il focus sarà mettere in finestra il posteriore senza indebolire l’anteriore, in una pista che offrirà spunti tecnici anche sotto l’aspetto delle gomme e dell’eventuale graining anteriore. L’assetto aerodinamico non vedrà peraltro stravolgimenti, l’ala posteriore di nuova generazione col cucchiaio più spiccato è saldamente al centro di una macro-configurazione che la vedrà spesso impiegata nelle piste da medio carico.

I livelli di spinta verticale al retrotreno verranno perlopiù messi in regola dall’utilizzo di beam wing più o meno ampie e dipendenti soprattutto dal grip che il tracciato semi-permanente dell’Albert Park offrirà. McLaren si è vista forte e parte come la grande favorita di questo avvio di stagione, al contempo a Maranello le prime tre gare fungeranno da benchmark per indirizzare in via definitiva lo sviluppo della piattaforma:” abbiamo aperto una nuova porta per lo sviluppo” – come lo stesso Vasseur aveva messo in chiaro durante i test. Basterà?

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