Antonelli verso il debutto in Australia: “In F1 bisogna essere spietati”

Loris Preziosa
11/03/2025

Il GP d’Australia segnerà il ritorno in F1 di un pilota italiano in un weekend ufficiale, con Andrea Kimi Antonelli che debutterà al volante della Mercedes W16. Il pilota bolognese completerà così la sua road to F1 raggiungendo quello che ha voluto identificare però come un punto di partenza piuttosto che di arrivo. Nonostante ciò, la componente emozionale non può che essere intensa alla vigilia del suo primo weekend in F1. Antonelli ha già ben performato con la W16 nei test in Bahrain in termini di feeling con la macchina, ma in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport ha raccontato come soltanto varcando i cancelli del paddock di Melbourne riuscirà a realizzare quanta strada ha realmente percorso.

Antonelli: “realizzerò di essere in F1 soltanto nel paddock di Melbourne”

L’essere un pilota di Formula 1 comporta numerosi impegni sin dalla sosta invernale, che il Andrea Kimi Antonelli ha raccontato essere stata intensa in termini di preparazione, dentro e fuori la pista. “Mi sono fermato due settimane a Natale e poi sono andato in Adidas, dove ho fatto dei test fisici, poi ho fatto il primo test, giusto per riprendere un po’ il ritmo,” ha raccontato il giovane pilota italiano. “Ho guidato la Mercedes del 2020. Un bel mostro di macchina.” Antonelli ha quindi raccontato quale sia la sensazione di poter guidare per la prima volta una F1 da pilota titolare in un weekend di gara; un’emozione che, nonostante i primi impegni ufficiali del preseason, sarà unica soltanto quando arriverà nel paddock in Australia. “C’è stato l’evento a Londra, poi i test Bahrain, però credo che la prima volta che camminerò nel paddock sarà il momento in cui realizzerò e dirò ‘è tutto vero’.”

Mercedes W16 Antonelli

Prima di puntare lo sguardo verso l’Australia, Kimi ha però ricordato dove tutto questo è cominciato, con la videochiamata della scorsa estate in cui i vertici Mercedes gli hanno annunciato che sarebbe stato lui a guidare la Mercedes nel 2025. “Ero a casa con i miei genitori e feci questa videochiamata e in cui c’erano Toto, James Allison, Bradley, tutti ‘big’. Toto è andato subito dritto al punto e mi ha detto: ‘non voglio farti aspettare, il prossimo anno sarai il nostro pilota di F1. Io non ho dormito la notte, sono stato due ore a guardare il soffitto. Rapporto con Toto? È una grandissima persona e sono contento di avere al mio fianco una persona come lui.”

Mercedes Antonelli Wolff

Il lavoro con Bono e come si gestisce la pressione in F1

Ma un pilota di F1 può avere paura di qualcosa? “Da piccolo avevo paura del buio,” ha raccontato Antonelli. “Una paura che magari certe volte posso avere è quella di non performare, magari di andare in pista e dire: ‘ma se non performo e se non riesco a mantenere lo stesso livello? Però devo dire che in certe occasioni può aiutare.” Una paura che il pilota cresciuto nell’Academy della Mercedes ha saputo però ben gestire a suon di vittorie e titoli conquistati nelle categorie propedeutiche. Andando oltre il puro gap prestazionale del mezzo a disposizione, uno dei maggiori cambiamenti che un pilota si trova ad affrontare è senz’altro dovuto alle figure al proprio fianco. “In un weekend di gara per me e George ci saranno almeno una ventina di ingegneri. È molto bello perché comunque vai molto di più nel dettaglio. Magari ogni ingegnere ti chiede una cosa diversa riguardo alla macchina, ovviamente io interagisco molto di più con Bono [Peter Bonnington], che è il mio performance engineer, poi ci sono anche tutti gli altri.”

Mercedes Antonelli Bonnington

Sebbene i rookie di oggi arrivino in F1 con un livello di preparazione non poco avanzato rispetto a quanto accadeva in passato, la pressione da gestire e il cosiddetto ‘farsi le ossa’ sono aspetti che soltanto vivendo la massima categoria da protagonista si riescono ad acquisire pienamente. “Non capita tutti i giorni di trovarsi in questa posizione, ho dovuto lavorare per arrivare dove sono adesso. Sono contento di rappresentare l’Italia in F1 e l’obiettivo è riportare la bandiera italiana sul gradino più alto del podio,” ha dichiarato parlando fra passato e presente. Un ruolo chiave nel suo percorso Antonelli lo ha relegato alla famiglia e al padre Marco, forte di un’esperienza decennale nel motorsport. “Per gestire la pressione in primis parlo con mio padre. Poi comunque basta un gruppo piccolo di persone di cui ti fidi e con cui hai la confidenza di poter esprimere come ti senti, soprattutto nei momenti più difficili.”

Antonelli Mercedes

Sugli avversari in F1: “ho già notato quanto Max sia spietato. In F1 non ci sono amici”. E poi scherza: “sui kart ho battuto il tempo di Leclerc”

Dopo il suo annuncio da pilota ufficiale, il pilota bolognese classe 2006 ha preso parte a due sessioni di libere, dove ha raccontato di aver capito sin da subito cosa significhi correre contro piloti del calibro di Max Verstappen. “Ho già notato quanto Max sia spietato, per esempio FP1 in Messico mi stavo preparando per questo giro e lui mi ha tirato una staccata proprio da ultimo settore dell’ultimo giro. Là fuori non hai amici, bisogna essere spettati perché è anche un modo per ottenere rispetto dagli altri. Ovviamente nel rispetto delle regole, ma devi fare vedere che non sei lì per giocare, fai sul serio.” Spostandosi invece su un aneddoto più simpatico, Kimi Antonelli ha raccontato di quando, durante una vacanza in Grecia, ha battuto il record siglato da Leclerc in un kartodromo a Mykonos. “Apparentemente sì, ho battuto il suo tempo. È stato molto bello perché erano kart a noleggio ma modificati, quindi sono rimasto impressionato.” Per provare a battere il pilota monegasco e non solo, il rookie italiano non dovrà attendere molto, perché il GP del suo debutto in Australia è ormai alle porte. “Sono sicuro che se si parte con il piede giusto sarà un bell’anno e sarà divertente,” ha concluso Kimi.

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