La tre giorni di test in Bahrain è stata molto positiva per Andrea Kimi Antonelli. L’esordiente pilota italiano ha completato ben 226 giri, terminando con il quarto maggior chilometraggio tra i 20 piloti scesi in pista. Un’incoraggiante iniezione di esperienza, arricchita da buone prestazioni cronometriche e nessun errore di rilievo alla guida della W16. Esattamente ciò che il bolognese si augura per questa sua prima stagione in F1.
Antonelli: “Non mi sento il sostituto di Hamilton”
La Mercedes stava puntando da tempo sul talento di Antonelli, ma la decisione di Lewis Hamilton di passare alla Ferrari ha accelerato i tempi, spalancando le porte della F1 al diciottenne già in questa stagione: “Non mi sento il suo sostituto – ha dichiarato l’italiano in un’intervista rilasciata alla BBC – Mi sento solo un pilota Mercedes di F1. Ma è una grande occasione, sono davvero grato per la fiducia e l’opportunità che mi hanno dato. Allo stesso tempo, è anche una grande responsabilità, perché corro per la Mercedes, un top team, e quindi hanno anche delle aspettative“.
Il modo in cui le cose sono accelerate nell’ultimo anno ha sorpreso lo stesso Antonelli: “Se me l’avessero chiesto quattro anni fa, avrei detto, ‘è una follia, non succederà’. Forse un po’ più tardi. Se pensiamo che nemmeno quattro anni fa ero ancora nel karting… Naturalmente la F1 è sempre stato il mio grande sogno, ma non avrei mai immaginato di arrivarci così in fretta. Sono super felice ed è un sogno che si avvera“.
Antonelli: gli obiettivi per il 2025
Dopo aver esordito in una sessione ufficiale di un weekend di F1 nelle FP1 del GP Italia 2024, esordio macchiato da un’uscita di pista alla Parabolica, Antonelli ha le idee chiare sulle priorità per questa stagione: “Voglio iniziare con un buon ritmo, costruire da lì ed essere costante. Quello che non voglio fare è un grosso errore. Perché quando fai un grosso errore, fai qualche passo indietro e poi per recuperare ci vuole un po’ di tempo“.
L’attenzione ad evitare grossi errori non modificherà però l’approccio di Antonelli alle gare: “La mentalità sarà la stessa, andare in pista e cercare di vincere, cercare di essere il più veloce possibile, cercare di ottenere il miglior risultato possibile“.
Andrea per gli amici, Kimi per la F1
Nel corso dell’intervista, Antonelli è tornato anche sull’origine del suo nome: “I miei genitori volevano darmi un secondo nome che si adattasse bene al primo e al cognome, ma non lo volevano italiano. Volevano qualcosa di diverso. Un nostro caro amico, Enrico Bertaggia, ha un passato nelle corse (ex pilota con alcune partecipazioni alle prequalifiche in F1 con la Coloni nel 1989, nd) e ha deciso di chiamarmi Kimi. I miei genitori hanno detto: ‘Sì, suona bene’ e così mi hanno dato questo nome“.
Curiosamente, il doppio nome ha poi ottenuto una distinzione tra attività agonistica e vita privata: “Kimi è più naturale. È carino e corto. Soprattutto nel mondo delle corse, è un nome così iconico. I miei migliori amici, i miei amici intimi, mi chiamano tutti Andrea. Anche la mia famiglia“.