Analisi Test: Red Bull l’incognita, McLaren vola, ma non è l’unica!

Andrea Vergani
03/03/2025

Al termine dei tre giorni di test in Bahrain, i piloti hanno accumulato dati preziosi da dare in pasto agli ingegneri per massimizzare il potenziale delle ultime vetture della generazione a effetto suolo; le squadre avranno due settimane per preparare al meglio la trasferta di Melbourne, dove i tempi conteranno e non ci si potrà più nascondere. Non è una notizia che McLaren esce al meglio dai primi giorni di azione stagionale, con una MCL39 parsa bilanciata e molto forte ai test, ma non senza debolezze che potrebbero riprendere i limiti della vecchia MCL38 campione del mondo. Dagli altri top team, specialmente Ferrari, ci si aspettava qualcosa in più dal punto di vista della prestazione; la SF-25 ha avuto non poche difficoltà, ma nulla che indichi verso una mancanza di velocità pura, e in queste due settimane a Maranello ci sarà del lavoro da fare.

Più indietro, come ammesso da Laurent Mekies, le squadre del ‘midfield’ si troveranno nell’arco di pochi decimi ed è difficile stabilire una classifica con pochi dati a disposizione, ma una vettura in particolare è parsa più in forma delle altre confermando il buon lavoro svolto negli ultimi 12 mesi. In Australia non troveremo valori uguali a quelli visti la passata settimana anche per via del layout più front limited e temperature più alte rispetto a quelle viste a Sakhir.

McLaren MCL39

La squadra campione del mondo ha iniziato nel migliore dei modi la difesa del titolo costruttori e l’attacco al trono di Max Verstappen: la simulazione di gara effettuata da Lando Norris giovedì pomeriggio ha stupito la concorrenza sia per i tempi che per la costanza e facilità con cui il vice campione del mondo ha tenuto per la durata dei 57 giri. Il delta con le simulazioni in contemporanea di Leclerc e Antonelli ha dato prova di una MCL39 fortissima in condizioni di basse temperature.

Vista frontale della McLaren MCL39 – Illustrazione di Rosario Giuliana

In particolare l’asse anteriore della vettura di Woking si è rivelato essere uno dei punti di forza in questi test, riprendendo le caratteristiche della vecchia ‘papaya’. Proprio all’anteriore, a partire dalla presentazione della monoposto, era chiaro quanto i tecnici della squadra di Andrea Stella abbiano estremizzato il concetto anti-dive della sospensione anteriore. Dall’altra parte con temperature più alte, il venerdì, la simulazione di gara di Piastri si è rivelata essere più umana come conseguenza di una maggiore limitazione al posteriore.

Ferrari SF-25

La velocità di McLaren spaventa soprattutto chi spera che la Rossa possa conquistare un titolo iridato dopo 17 anni di astinenza. I grandi cambiamenti apportati alla vettura in inverno hanno reso più difficile l’iniziale messa a punto della SF-25: in poche occasioni, specialmente negli ultimi due giorni, abbiamo visto la vettura totalmente bilanciata, e con una migliore comprensione l’impressione è che Leclerc e Hamilton avranno tra le mani una monoposto con del buon potenziale per essere competitiva.

Ferrari SF-24 a confronto con la SF-25 – Illustrazione Rosario Giuliana

Sin dalla prima mattinata di test le difficoltà più evidenti si sono viste in frenata, con una differenza di diversi km/h in quei tratti rispetto alla MCL39 di Norris nelle simulazioni di gara. Tuttavia le debolezze che hanno colpito la SF-24 sono state alleviate; l’asse anteriore, l’area che peraltro ha subito il maggior numero di cambiamenti nell’inverno, si è dimostrato essere il punto di forza grazie a un baricentro spostato in avanti e potrà giovare la SF-25 in un tracciato come quello dell’Albert Park. La curva di apprendimento delle caratteristiche e richieste della SF-25 sarà fondamentale per non subire colpi importanti a inizio stagione.

Red Bull

Tra i top team indubbiamente l’incognita più grande è la posizione di Red Bull: la RB21 ha stupito nell’assenza di cambiamenti evidenti sulla pelle, ma – come rivelato da Autoracer.it – è stato effettuato un grande lavoro sotto il cofano della monoposto per migliorare il raffreddamento che da molti mesi sta creando grattacapi ai tecnici di Milton Keynes. Ne Liam Lawson, ne Max Verstappen hanno effettuato una simulazione completa di gara ai test in Bahrain proprio come era successo l’anno scorso; se l’olandese non ha certo bisogno di 300km con il pieno di carburante, la scelta di non dare a Lawson la possibilità di svolgere questo test è perlomeno discutibile. Con l’avanzare delle ore si è vista una RB21 sempre più a suo agio, ma il programma di lavoro scelto non ha dato occasione di stabilire un range di competitività in cui si troverà Red Bull una volta sbarcata in Australia.

Mercedes

La coppia Russell-Antonelli è cresciuta molto nell’arco dei test in Bahrain a bordo della Mercedes W16. È stata proprio la W16 a completare il maggior numero di giri totali, perciò a Brackley ci sarà molto da analizzare nelle prossime due settimane. Dopo tre anni caratterizzati da alti e bassi inspiegabili, la squadra di Toto Wolff vuole consegnare ai due piloti della propria academy una monoposto costante, tenendo in considerazione che sarà difficile avvicinarsi alla velocità dei leader. Lo stesso Russell ha ammesso che non è una sorpresa vedere i rivali così forti: “Non è una sorpresa vedere alcuni nostri rivali essere così forti, in particolare McLaren”, ma tra giovedì e venerdì il distacco tra McLaren e Mercedes si è ridotto nelle simulazioni dei 300km. Mercedes assicura che le debolezze della W15 del 2024 sono state migliorate, ma a Sakhir si è intravista una tendenza della nuova monoposto a soffrire nelle curve più lente come succedeva alle altre frecce d’argento a effetto suolo.

Haas VF-25

Spostando l’attenzione verso la parte centrale della classifica, specialmente dalle simulazioni di long run appare evidente la competitività di Haas in un tracciato come quello di Sakhir: Esteban Ocon ha completato una simulazione tenendo un passo medio distante ‘solo’ sette decimi dai long run di Oscar Piastri nel terzo giorno di test, e nessuno si è avvicinato ad Haas tra le altre squadre di centro gruppo. Il lavoro della squadra di Ayao Komatsu si è concentrato sullo studio della VF-25 ad alto carburante per la maggior parte dei tre giorni, come successo l’anno scorso quando la competitività della scuderia americana aveva colto tutti di sorpresa. Il carry-over dalla monoposto dell’anno scorso è evidente specialmente nella scelta di mantenere la sospensione anteriore push rod, non seguendo Ferrari nel cambiamento; le caratteristiche del circuito in Bahrain potrebbero adattarsi molto bene alla VF-25, ma la velocità mostrata è stata ottima. L’aspettativa è quella di iniziare forte la stagione, con un occhio ai rivali più vicini: Williams e Alpine.

Williams FW47

Il miglior tempo dei test appartiene, per il secondo anno consecutivo, a Carlos Sainz; tuttavia Williams ha spesso mostrato una tendenza a spingere la vettura al massimo per massimizzare la pubblicità nei primi giorni stagionali e non è su quello che ci si può basare. Nessuno dei due piloti ha completato una simulazione completa di gara, perché Williams ha preferito viaggiare sempre con un alto quantitativo di benzina a bordo per esplorare le impostazioni della vettura, ma la velocità mostrata in quei frangenti fa ben sperare per l’inizio di stagione.

Alpine A525

L’altra candidata a un ruolo da protagonista nella parte alta del centrocampo è Alpine; dopo l’inizio in salita dell’anno scorso, la scuderia francese ha ritrovato competitività nell’ultimo frangente della scorsa stagione e conta di sfruttare il momento positivo per svolgere una buona stagione. Le simulazioni di long run si sono concentrate su stint con un carico di carburante più basso e non è stata effettuata una vera e propria sim dei 300km, ma i numeri in uscita sono positivi e il tempo dirà se Alpine potrà finalmente tornare al vertice del ‘midfield’ dopo alcuni anni difficili. Gasly ha sottolineato il cambio di marcia evidente rispetto all’inizio dell’anno scorso, con la speranza di un buon esordio in Australia.

Aston Martin AMR25

Le difficoltà avute nella fase centrale e finale del 2024 richiedevano cambiamenti radicali per migliorare significativamente in vista della stagione attuale, tuttavia le difficoltà riscontrate nei test in Bahrain fanno presagire un inizio in salita e un’altra stagione complicata per la squadra di Silverstone. Stando a quanto riferiscono ufficialmente gli esponenti della squadra, i problemi di correlazione sarebbero risolti. Tuttavia dal punto di vista prestazionale i passi in avanti non sono al di sopra delle aspettative: “È difficile fare un commento. Penso che bisognerebbe saltare da una macchina all’altra per vedere davvero le differenze, ma la macchina è sicuramente un passo avanti rispetto a quella del ’24. Per le prime quattro gare, credo che le cose saranno simili ad Abu Dhabi, ha dichiarato Fernando Alonso dopo la fine dei test prestagionali. Il focus sul 2026 sembra ovvio e scontato, ma il 2025 potrebbe essere un anno molto lungo per la squadra di Lawrence Stroll.

Racing Bulls VCARB02 – Sauber C43

“Penso che siamo stati abbastanza bravi nei long run, ma con ancora del lavoro da fare per ottenere il massimo dalla macchina su un singolo giro, ha detto Isack Hadjar dopo il terzo giorno di test, dopo aver completato la sua prima simulazione di gara in mattinata con pochi riferimenti rispetto ai rivali. Insieme a Sauber, Racing Bulls non sembra ancora essere al livello dei migliori nel gruppo di centrocampo, ma i tempi e le impressioni dei test possono facilmente essere ribaltate. Spetterà a Melbourne il primo vero verdetto della stagione.

Autore