La Qualifica di Imola non ha raccontato una storia diversa rispetto agli scorsi Gran Premi, almeno nelle primissime file. Max Verstappen con un grande giro sfiora la pole position, Oscar Piastri concretizza il potenziale della McLaren MCL39 mentre Lando Norris no. George Russell e il team Mercedes agiscono di strategia e per poco non beffano i favoriti, seguendo ciò che la sorpresa Aston Martin ha attuato nel corso di tutta la Qualifica, ovvero utilizzare la gomma Media e non quella Soft. Un posto in Top 10 lo prendono anche le due Williams, che si confermano molto competitive, Isack Hadjar e Pierre Gasly e proprio le due AMR25 di Fernando Alonso e Lance Stroll. Un Sabato nero per l’Italia con l’eliminazione di Andrea Kimi Antonelli e le due Ferrari in Q2 con prestazioni deludenti, soprattutto per una SF-25 disarmante e disarmata.
La strada di sviluppo Red Bull è quella giusta, ma McLaren è ancora (almeno) un passo avanti
Gli ultimi tre Gran Premi hanno segnato l’inizio di un percorso da parte di Red Bull per cercare di migliorare i punti deboli che sono stati individuati dai test e nei primissimi Gran Premi della stagione. Tramite l’introduzione di nuovi componenti aerodinamici e di alcuni trick meccanici ma soprattutto di distribuzione dei pesi, l’equilibrio e bilancio della RB21 è migliorato sensibilmente. Nella giornata di ieri, dopo una pole position sfiorata ed una Qualifica disputata da protagonista, Max Verstappen ha ammesso che “da tanto tempo non sentivo queste sensazioni in macchina”. La strada seguita da Pierre Waché ed i suoi uomini è dunque quella giusta. Il punto di forza della monoposto rimane l’efficienza aerodinamica sul rettilineo, ma si vede anche un buon passo avanti nelle curve lente. Il problema ad oggi è semplicemente che l’avversario gode di un po’ di prestazione in più e di una finestra di utilizzo più ampia, che permette di fare meno compromessi a livello di setup.
La MCL39 continua ad avere eccessivo drag sui rettilinei, pagando quasi 10km/h di differenza rispetto alla RB21 ed è in deficit anche nei confronti dei rivali più diretti. Questo è un punto interessante soprattutto in ottica gara, dove in ottica di battaglia corpo a corpo vedrebbe il suo lavoro complicarsi. Questa non è sicuramente una buona notizia per Lando Norris, che parte già indietro e dunque non potrà sfruttare il massimo potenziale della sua McLaren e sarà sotto attacco dalla vetture intorno. Osservando il giro dell’australiano nei confronti dell’olandese, appare evidente il tanto carico in più di cui dispone ala vettura di Woking e che risulta palese soprattutto nei tratti più veloci qui e, ancora una volta, manifesta una trazione semplicemente impareggiabile rispetto agli altri. E riguardo il ‘segreto’ McLaren? Max Verstappen ha confermato l’anticipazione di AutoRacer “E’ vero che stiamo lavorando sui corner ruota e su una gestione gomma migliore, ma non è una cosa semplice. Ci vuole del tempo, ma è un argomento molto discusso in fabbrica”. Anche ad Imola la MCL39 è stata la migliore nel gestire la delicatissima gomma C6 e questo si evidenzia con il fatto che fino alla Tosa, Verstappen tiene il passo in curva del rivale, ma da lì in poi Piastri guadagna sempre più in curva, soprattutto nelle veloci come Piratella ed Acqua Minerali.
La Mercedes ha provato a giocarsi la carta (quasi) vincente della gomma Media, osservando da vicino anche i giri dell’Aston Martin che ha impostato la sua Qualifica con quella gomma. George Russell mostra quali sono stati i malus ma anche i vantaggi di utilizzata la C5. “Nell’ultimo giro abbiamo quasi preso bandiera e ho perso qualcosa perché mi sono ritrovato Carlos Sainz troppo vicino”. Da quella che poteva essere quindi una buona scia, Russell si è trovato davanti un disturbo che gli è costato circa un decimo sul rettilineo di partenza e che lo avrebbe messo ancor più in lotta per la pole position. Le prime curve sono quelle dove la differenza di gomma si fa sentire maggiormente in negativo, ma dalla Piratella in poi e soprattutto in curve di appoggio come Acque Minerali si vede la C5 essere migliore. Se ad inizio giro il miglior grip della C6 dava un vantaggio a centro curva, la miglior rigidità della Media e una maggiore facilità a portarla a fine giro fanno la differenza per il resto del giro.
Ferrari: un disastro annunciato! Il potenziale non utilizzabile…non è potenziale (oggi)!
Una gomma molto morbida, un circuito sconnesso che richiede altezze maggiore per tutti, un setup ideale che dovrebbe prevedere sospensioni più morbide per affrontare i cordoli, curve da media-bassa velocità e tanta trazione. E’ difficile spiegare se manchi qualche altra caratteristica di Imola che combaci perfettamente con i punti deboli della SF-25 attuale. “Al 50% abbiamo fatto male nell’esecuzione e 50% è colpa del potenziale” ha detto Frederic Vasseur al termine della disastrosa Qualifica Ferrari. Del potenziale della SF-25 ne abbiamo parlato a sufficienza, oramai è chiaro che la macchina non giri nella sua finestra ideale e che ci sia molta prestazione che va sbloccata, ma per questo servono interventi che oggi non è possibile avere in pista. Il DT Loic Serra sta lavorando per delle soluzioni, ma fino a quel momento – soprattutto se non si vuole ammettere candidamente questi problemi – è inutile parlare di potenziale. E’ come parlare di un motore che potrebbe avare 100cv in più ma non ha l’affidabilità per usarli. Quella prestazione oggi non è a disposizione di Lewis Hamilton e Charles Leclerc. La realtà inoltre dice che, col programma di sviluppi rimodulato e ritardato, le altre squadre invece stanno progredendo e questo crea grattacapi maggiori alla Scuderia. La reazione a questa fragorosa eliminazione in Q2 è proprio la spiegazione del perché Ferrari NON può abbandonare la SF-25 e focalizzarsi sul 2026. Un campionato così non è accettabile e non è rassicurante per il prossimo anno.
L’analisi della Qualifica è molto complicata. La Ferrari perde semplicemente ovunque. Inoltre, come a Miami, non è riuscita a migliorare il tempo fatto con una mescola usata, usando una Soft nuova. Il tema è principalmente di grip meccanico e di come la piattaforma aero-meccanica interagisce con le gomme. E’ un qualcosa di anomalo, ma non di inusuale e che è successo esattamente due settimane in Florida, ma che in realtà è un problema che si era già visto con la SF-24. Al momento il problema non è risolto, ma i problemi di bilanciamento, quelli strutturali al posteriore e tutte le conseguenze legate a ciò, impediscono anche di fare un’analisi chiara su questi fattori. Le F1 moderne vivono su un sottilissimo equilibrio che oggi Ferrari non sta rispettando per problemi noti, di cui però non si vuol parlare. Il passo gara buono conferma solo che la macchina quando non vi è da cercare il picco di grip della gomma e si viaggi su serbatoi non completamente vuoti o non pieni al massimo, entra in una finestra di utilizzo più ottimale e mostra una parte di quel famoso potenziale. Ma partire undicesimi e dodicesimi quest’oggi comprometterà anche questo piccolo aspetto positivo. Alla Ferrari serve tempo adesso e non iniziare una serie di scaricabili o di accuse all’interno del team. Servirebbe anche però una comunicazione più chiara e sincera, che certamente renderebbe la situazione meno amara ed anzi, probabilmente, smaltita la delusione, unirebbe ancor di più squadra e tifosi e eviterebbe situazioni scomode alle interviste con le solite domande per provare ad estrapolare una spiegazione a prestazioni fin qui deludenti e imbarazzanti.