“Lawson ha chiesto tempo ma dice che non ne ha molto? Ha ragione!” aveva dichiarato durante il fine settimana della Cina il consulente Red Bull, Helmut Marko. Dopo la gara invece è stato Christian Horner a prendere parola “Gli stiamo dando tutto il supporto necessario, ma ci servono punti per il mondiale costruttori”. E così il tempo è già finito. A Suzuka la squadra di Milton Keynes attuerà uno scambio, portando al fianco di Max Verstappen il giapponese, pilota di casa, Yuki Tsunoda e riportando Liam Lawson invece in Racing Bulls, al volante della VCARB insieme ad Isack Hadjar.
Red Bull dopo 2 gare sconfessa una scelta pensata e maturata nel corso di tanti mesi. Il vivaio Red Bull fallisce ancora, ma il problema non sono (solo) i piloti
Pensare che lo scorso anno abbiamo passato più di metà stagione a discutere su quanto fosse cresciuto Yuki Tsunoda, su quanto in Formula 2 stesse ben facendo Isack Hadjar, sull’impatto in Formula 1 di Liam Lawson per mettere a confronto questi risultati con le deludenti perfomance di Sergio Perez, cercando di individuare il sostituto tra questi tre, e ritrovarci dopo 2 gare in una situazione simile, da dell’incredibile. La Red Bull aveva anche trattato e provato a strappare Franco Colapinto alla Williams, ma l’accordo non è mai entrato nei dettagli perché richiedeva un esborso economico che la squadra di Christian Horner non è mai stata intenzionata a pagare (la richiesta di Vowles era sui 20 milioni). L’argentino si è poi accasato in Alpine, dove casualmente questo weekend è stato visto Helmut Marko aleggiarsi nell’hospitality, con Flavio Briatore presente in pista, ma a quanto risulta ad AutoRacer non c’è mai stata una vera e propria trattativa avviata poichè Flavio Briatore non ha manifestato alcun interesse a cedere il suo pupillo.
Dopo lunghi mesi di valutazioni e riflessioni, Helmut Marko e Christian Horner hanno convenuto che il candidato ideale da mettere al fianco di Max Verstappen era uno solo: Liam Lawson. Decisione presa, promozione concessa al neozelandese con tanto di delusione ed un po’ di rabbia per l’ennesimo mancato salto per Yuki Tsunoda. Bene, siamo qui oggi, dopo 2 gare del mondiale 2025 a parlare già di ribaltone. Da Suzuka, ottima tappa anche mediatica per effettuare questo swap, la Red Bull ha deciso che Lawson tornerà in Racing Bulls, salutando così la RB21 e andando al volante della VCARB02, venendo sostituito da Yuki Tsunoda, che ha avuto un brillante avvio di stagione e che ora dovrà dimostrare lui di saper reggere il salto dallo junior team alla casa madre. Max Verstappen avrà dunque un (altro) nuovo compagno di squadra, con una decisione che sconfessa in modo incredibile le decisioni prese prima dell’inverno, con un tempismo che da la sensazione di poca pazienza, come se in Red Bull siano consapevoli che non possano sprecare nemmeno un punto già da queste prime gare. Tsunoda avrà la possibilità di debuttare in casa sua una Red Bull, un occasione d’oro che però potrebbe anche trasformarsi in un incubo se si imbatterà negli stessi problemi dei suoi predecessori. Ad aver aggravato un po’ la posizione di Lawson è anche il debutto convincente di tutti gli altri ‘rookie’ o presunti tali. Kimi Antonelli sta stupendo e confermando il suo talento, Ollie Bearman dopo un’Australia da dimenticare ha fatto molto bene in Cina, Isack Hadjar ha avuto il suo momento – con aspre critiche di Helmut Marko stesso – ma si è ripreso e mostra velocità ed infine anche Jack Doohan e Gabriel Bortolato, criticati aspramente dal superconsulente austriaco, si stanno ben comportando in Alpine e Sauber, nonostante i limiti delle vetture.
Attenzione a Liam Lawson comunque. La Racing Bulls dopo dei test deludenti ha sorpreso molto in Australia ed in Cina. Confermasse delle buone perfomance – anche se Suzuka è un circuito dalle caratteristiche diverse ai primi due – potrebbe anche sorprendere e ritrovare subito nuova linfa con la VCARB. Questa bocciatura per Lawson riaccende un campanello d’allarme a Milton Keynes. Pierre Waché ha rivelato come l’abilità di Max Verstappen sia un grosso aiuto, ma anche un limite, nascondendo i problemi. L’anno scorso gli ingegneri Red Bull si scusarono, privatamente, con Sergio Perez, una volta che i problemi della RB20 vennero a galla, limitando anche il pluricampone olandese nelle sue prestazioni. La Red Bull è una macchina sempre più cucita addosso a Verstappen e complicata da guidare, anche per lui adesso, fin troppo per gli altri. Ne ha parlato anche Alexander Albon anni fa, dopo la sua esperienza fallimentare e la ripresa in Williams. “Max ha uno stile di guida piuttosto unico, non è facile adattarsi. Mi piace un’auto con un buon anteriore ed anche a Max, ma il suo livello di pulizia in questo stile di guida è completamente diverso: è da far strabuzzare gli occhi. È come se al pc si alzasse al massimo la sensibilità del mouse: lo tocchi e il puntatore sfreccia ovunque, così diventi nervoso. Lui vuole un anteriore sempre più preciso, va più forte e tu devi adattarti. Magari sei a pochi decimi, provi a spingere e vai a muro. Questo ti fa perdere fiducia, torni indietro, ricominci da zero e inizia a prendere distacchi importanti ed entri in un circolo vizioso“. Insomma, il talento di Max mette in crisi i rivali, ma anche i compagni di squadra, con un auto che risulta estremamente complessa da guidare e, come si sta vedendo recentemente, anche da sviluppare.