Nonostante i problemi di inizio stagione, Max Verstappen ha siglato la seconda pole position di quest’anno ed ha avuto concrete chance di vittorie, pur con una RB21 poco competitiva. A Jeddah, la gara si è decisa fondamentalmente al via con la manovra di sorpasso di Oscar Piastri e la penalità inflitta all’olandese, che al pit stop è passato in seconda posizione e non ha più avuto modo di lottare con l’australiano. McLaren e Red Bull sostanzialmente si sono equivalse in Arabia Saudita, sia in qualifica che in gara, con l’unico il dubbio sul quanto gestisse il passo Piastri. La squadra di Christian Horner ha raccolto però dati e sensazioni positive, anche se la pista era di per se congeniale alla RB21, per questo a Miami si cercheranno importanti conferme. La pista americana sarà la seconda tappa di un processo di sviluppo che Pierre Waché ed i suoi uomini hanno diviso in tre parti, più una quarta tappa che sarà determinante.
Red Bull e i problemi di bilanciamento: a Jeddah sono arrivati i primi correttivi. Ecco perché non sono stati dichiarati.
Apparentemente lo staff tecnico di Milton Keynes si è presentato a Jeddah con la stessa RB21 che ha fatto la pole ed ha vinto in quel di Suzuka, con ovviamente i canonici aggiustamenti. I tecnici di Pierre Waché però hanno iniziato una serie di interventi sulla monoposto, che dovrebbero portare alla risoluzione di gran parte dei problemi di questo inizio stagione, e di conseguenza all’aumento di potenziale da mettere a disposizione di Yuki Tsunoda e soprattutto Max Verstappen. Il documento FIA in cui vengono elencati tutti gli aggiornamenti è certamente uno strumento utile, soprattutto per gli appassionati, ma non dice tutto. Le squadre sono obbligate a dichiarare solo ‘ogni sviluppo aerodinamico visibile’. In questi anni però siamo stati abituati anche a parlare spesso di aggiornamenti “invisibili”. Durante l’anno, per esempio, le squadre hanno a disposizione un aggiornamento del Software per la parte elettrica della Power Unit, ma soprattutto posso intervenire liberamente sulla parte meccanica (come fatto ad esempio dalla Mercedes in Bahrain, senza obbligo di dichiararlo) oppure su altri elementi come i pesi o il sistema di raffreddamento, che è invece quanto fatto dalla Red Bull proprio in quel di Jeddah.
Uno dei problemi di cui sta soffrendo la RB21 è un bilanciamento molto instabile che, come ha più volte spiegato Max Verstappen, cambia il comportamento nelle varie fasi di curva, passando da sovrasterzo a sottosterzo, rendendosi spesso imprevedibile. Le squadre possono intervenire in più modi su questo fattore; gli uomini di Pierre Waché hanno iniziato a farlo prima di tutto con una ridistribuzione dei pesi, partendo dall’impianto di raffreddamento che oramai si discosta radicalmente da quello rivoluzionario della passa stagione. Già era stato modificato ad inizio anno, in Arabia Saudita c’è stata una nuova modifica, che ha riguardato lo scambiatore in coda. Ma non è tutto qui. La Red Bull è intervenuta anche sul fondo, ma con una modifica nella parte inferiore, quella non visibile, che non ha richiesto dunque l’ufficialità nel noto documento FIA. Si tratta di una modifica che possiamo definire anche propedeutica in ottica futura, verso il pacchetto più importante dei tre che dovrebbe arrivare in quel di Imola. A Miami invece proseguiranno questa serie di piccoli interventi, meno radicali ma che possono contribuire a mettere la RB21 in una finestra di utilizzo più ottimale e migliorare anche uno dei punti deboli della monoposto, ossia la gestione pneumatici. In Bahrain, il problema principale è stata la mancata protezione del retrotreno, con gli pneumatici che in qualifica si surriscaldavano troppo ed in gara degradavano velocemente. A Jeddah questo problema non si è visto, ma si chiedeva di proteggere maggiormente l’asse anteriore. In questo senso Miami, viste le caratteristiche e le temperature calde, sarà una sfida più probante così come poi Imola dove trazione e gestione del posteriore saranno condizioni fondamentali per la prestazione.
La TD sulle ali anteriori: la convinzione Red Bull e le speranze mondiali passano da Barcellona
Ad inizio stagione, uno degli obiettivi che il team di Christian Horner si è fissato è stato quello di arrivare in Spagna con un distacco minimo da chi sarebbe stato in cima alla classifica del mondiale. Ancor di più Max Verstappen punta ad arrivare a Barcellona con meno di 25 punti di distacco, ossia una gara, così da giocarsi le proprie chance per il resto del campionato. Ma perché tanta fiducia? Lì esordirà la nuova TD sulle ali anteriori, che dovrebbe andare a ridurre sensibilmente il fenomeno delle ali flessibili, che i team hanno ampiamente approfondito negli ultimi anni. La squadra maggiormente sotto la lente d’ingrandimento è la McLaren che per questo, da molti, viene indicata come la squadra che verrà più colpita da quel provvedimento. Specialmente a Milton Keynes hanno una forte convinzione tanto che, nell’ultima live di AutoRacer, Matteo Bobbi ha riportato alcune conversazioni da paddock con uomini Red Bull in cui “loro affermano che da Barcellona McLaren sarà ‘da nessuna parte”, facendo capire che si aspettano un calo importante da parte della MCL39. “E Max è convinto di potersi giocare il mondiale se arriverà a quella tappa ancora vicino a loro”
La convinzione delle squadre, non solo Red Bull ma anche Mercedes e Ferrari come ha ribadito più volte George Russell e recentemente anche Charles Leclerc, non è dovuta tanto all’idea che McLaren improvvisamente perda decimi di prestazione per via di un’ala anteriore diversa. A Milton Keynes conoscono molto bene però la mente dietro la MCL39, Rob Marshall, con idee molto estreme che spesso sono state bloccate dalla Red Bull stessa, e che si crede siano invece state introdotte invece una volta passato in quel Woking. Un’ala flessibile è un guadagno diretto, ma anche indiretto, influenzando in modo rilevante il bilanciamento. Oggi la MCL39 è in equilibrio perfetto ed esprime un picco di carico superiore ed una gestione gomme inarrivabile per gli altri. Se però la TD in arrivo andasse ad influenzare questo bilanciamento, come vediamo anche nelle altre squadre, queste vetture sono molto sensibili ad ogni variazione ed è possibile trovare o perdere prestazioni andando a toccare i punti giusti.