La Ferrari arriva in Cina con l’obiettivo di riscattarsi dopo il difficile weekend di Melbourne, dove tra macchina, strategie e piloti molto poco ha funzionato. Sul circuito di Albert Park, la SF-25 è apparsa lontana parente della monoposto vista nei test invernali, mentre sia Leclerc che Hamilton hanno commesso qualche errore di troppo condizionati dalla tensione. Proprio il britannico è tornato a parlare dei momenti di nervosismo vissuti in Australia, specie negli accesi team radio con il suo ingegnere di pista Riccardo Adami, tracciando un confronto con Verstappen.
“C’è stato una sorta di tira e molla tra noi – ha spiegato l’inglese ai microfoni di SkyUK – ma credo che le reazioni dall’esterno siano state esagerate. Ritengo di essere stato molto educato via radio, ho semplicemente chiesto di lasciarmi guidare, non l’ho certo mandato a quel paese! La verità è che avevo dei problemi con la macchina e chiedevo solo di potermi concentrare”.
Il processo di conoscenza con Adami, del resto, è ancora in corso, come ha tenuto a sottolineare lo stesso Hamilton: “Abbiamo solamente bisogno di tempo, Adami ha già lavorato con altri campioni del mondo e anche tra di noi non c’è alcun problema. Piuttosto dovreste ascoltare le comunicazioni di altri piloti con i loro ingegneri – suggerisce poi Lewis – si sente ben di peggio. Pensate solo a come Verstappen ha trattato quel poveretto del suo ingegnere. Perché di loro non si parla mai? Si scrive solo quando le cose riguardano me”.
Hamilton: “In Cina ruolo attivo per me, non sarà certo l’Australia a definire la nostra stagione”
Guardando al weekend di Shanghai, il sette volte campione del mondo ha anticipato un approccio più attivo nella preparazione della gara: “La squadra intende preparare un assetto diverso per questo weekend. In Australia era la prima gara per noi, qualcosa di ben diverso dai test, per cui mi sono limitato ad osservare le procedure del team. Qui in Cina avrò un ruolo più attivo, suggerendo le modifiche che desidero a livello di assetto. Sicuramente a Melbourne non abbiamo ottenuto quanto sperato, ma non per questo allora bisogna disperarsi. Penso che un piccolo dettaglio avrebbe fatto la differenza nel nostro risultato finale, ma andiamo avanti. La motivazione all’interno del box è intatta e sono certo che non sarà l’Australia a definire la nostra stagione”.