“Sembrava un pugile all’angolo. Non potevamo che intervenire”. Prova a giustificarsi così Helmut Marko, mente dietro all’ennesima mossa di mercato che sta lentamente trasformando l’academy Red Bull in una pericolosa roulette. La vicenda è nota: Liam Lawson è stato appiedato e rispedito in Racing Bulls dopo sole due gare. Un record negativo, e pensare che le 12 corse concesse a Gasly sembrarono poche… Ma ha davvero senso bruciare così il talento su cui neanche qualche mese fa avevi scommesso? Probabilmente no.
Il like di Max Verstappen (e non solo) a Van der Garde
Forse a pensarla così è anche Max Verstappen. L’olandese viene spesso additato come il principale responsabile della strage – si fa per dire – tra i talentini di Milton Keynes, tutti incapaci di tenergli testa, eppure anche lui ha scelto di condividere un certo dissenso verso il trattamento riservato all’ormai ex compagno. Lo ha fatto a suo modo, con un like ad un post social del connazionale Giedo van der Garde. “Sono stanco di tutti i commenti sul fatto che in F,1 è normale attendersi delle conseguenze quando si è al di sotto delle aspettative– scrive l’ex Caterham – la pressione è sicuramente altissima, ma penso che quanto abbiamo appena visto si avvicini più ad un episodio di bullismo che a qualcosa legato ai risultati di un atleta”. La verità è che Max è il primo ad essere ben consapevole delle difficoltà di guida della RB21 che solo lui pare essere in grado di domare e vorrebbe che anzitutto si pensasse a ritrovare quel brio prestazionale che, dopo l’addio di Newey, dalle parti di Milton Keynes pare perduto.
Sogno spezzato o protocollo Red Bull?
“Essere un pilota di Red Bull è stato il mio sogno fin da bambino, è quello per cui ho lavorato tutta la vita” – ha commentato sui social Lawson – è dura, ma sono grato per tutto ciò che mi ha portato sino a questo punto”. Un sogno pagato a caro prezzo, insomma, ma forse il “protocollo” Red Bull è esattamente questo: una selezione spietata, in grado di metterti le ali e di spezzartele troppo presto. O almeno è quel che sembra ad occhi esterni, come quelli del team principal Ferrari Fred Vasseur, che a L’Equipe non ha potuto fare a meno che definire l’operazione come “brutale”. Certo, il francese ha poi tenuto a precisare che in questi casi “è sempre difficile giudicare senza avere tutti gli elementi”, eppure pare che il pensiero comune, o quasi, tra gli addetti ai lavori vada in quella direzione.
La Nuova Zelanda insorge, Horner contiene le critiche
“Guardiamo alla stagione 2025 con due obiettivi: difendere il mondiale piloti ed essere in lotta per quello costruttori. Per farlo ci servono due vetture competitive e vedere Liam faticare così nelle prime gare ci ha portato ad una decisione puramente sportiva”. Così Christian Horner ha cercato di gettare acqua sul fuoco prendendo – come ovvio – le difese della sua scuderia. Eppure, anche l’inglese è ben consapevole che con la RB21 “c’è ancora molto lavoro da fare” e dunque la speranza è che “Yuki e la sua esperienza sapranno aiutarci nello sviluppo della monoposto”. Sarà davvero così? Vedremo, nel frattempo in Nuova Zelanda non si risparmiano critiche verso il team principal e la sua squadra: “È la Red Bull e non certo Lawson a dover essere ritenuta responsabile della situazione – scrive il The New Zealand Herald – come si fa a non vedere gli enormi rischi di portare in squadra un pilota con soli 11 Gp alle spalle in due stagioni? È davvero inconcepibile”.
Villeneuve controcorrente
Ma non tutti la vedono così. Tra i diversi commenti che ritengono corretto il “declassamento” di Lawson, spicca quello del campione del mondo 1997, Jacques Villeneuve, convinto che Liam abbia approcciato alla classe regina con troppa arroganza “Bisogna ricordarsi che è entrato in F.1 in maniera troppo arrogante – spiega il canadese a NZCasino – diceva che sarebbe stato fantastico e di avere già un atteggiamento da vero pilota. Quando questo accade e i risultati non arrivano la reazione di tutti è ancor più forte. Il suo è il peggior risultato di sempre su una Red Bull e in un certo senso si è incastrato da solo”.