Le cinque domande a cui il Gran Premio di Cina proverà a dare risposta

Jacopo Moretti
19/03/2025

La Formula Uno vola in Cina. Quello di Shanghai è un circuito più “tradizionale” rispetto all’Albert Park di Melbourne, con una gamma di curve in grado di esaltare le qualità delle monoposto fornendo dati più veritieri sui reali valori in pista. Senz’altro la McLaren, vincente in Australia con Norris, si presenta in Asia da prima della classe, pur con qualche dubbio su una gestione gomma talmente efficace da far impensierire i rivali. Situazione ben diversa in casa Ferrari, dove l’ottavo e decimo posto della prima corsa stagionale hanno lasciato parecchi grattacapi ai tecnici di Maranello, ora alle prese con una monoposto limitata da più di qualche passo falso in termini di setup. Ecco, dunque, le cinque domande a cui il GP di Shanghai proverà a dare risposta.

McLaren, a Shanghai una spallata al campionato?

Prima del ritorno della pioggia nelle fasi finali di gara, le classifiche dei tempi del GP d’Australia recitavano un + 18 secondi alle spalle del duo Norris – Piastri. Un distacco pesante dove il primo inseguitore, Max Verstappen, è sembrato anche l’unico in grado di impensierire le due MCL39 pur con una RB21 ben inferiore nella prestazione (ad eccezione dei tratti rettilinei). Se lo scenario dovesse ripresentarsi anche su un tracciato più tradizionale come quello di Shanghai, si tratterebbe di un gran segnale da parte del team di Woking. Con la quasi totale assenza di curve “secche” – forse unico punto debole della vettura inglese – in Cina la McLaren potrà esaltare le proprie doti di stabilità in fase di carico laterale prolungato oltre, naturalmente, all’eccellente gestione degli pneumatici. Che sia l’inizio del dominio?

Norris McLaren

McLaren: un trucco per gestire le gomme?

Proprio a proposito di pneumatici, l’eccellente gestione gomma messa in mostra dalla MCL39 in Australia – con Norris e Piastri mai alle prese con i problemi di surriscaldamento che hanno frenato gli altri piloti – ha ri-acceso più di qualche sospetto nei rivali del team di Woking. Specie in casa Red Bull sono infatti convinti che i colleghi inglesi abbiano studiato qualche “trucco” in grado di agevolare la gestione degli pneumatici, come del resto accaduto già lo scorso anno quando proprio da Milton Keynes segnalarono un presunto utilizzo di acqua all’interno delle gomme. Che la Federazione decida di indagare nuovamente?

Ali posteriori: la FIA vuole vederci chiaro, come faranno i team a rispettare i nuovi limiti?

Come rivelato in esclusiva da AutoRacer.it, a partire dal prossimo GP di Cina la FIA applicherà un nuovo giro di vite alla flessione delle ali posteriori per impedire l’utilizzo di espedienti come l’ormai celebre “mini-DRS”. Il rapido intervento della Federazione – che ha soddisfatto le speranze di Red Bull – mette così ora le squadre, e soprattutto i team minori, di fronte alla necessità di adattare la propria ala posteriore in tempo per le prime verifiche in Cina. In attesa di nuove specifiche per i futuri GP, le scuderie si limiteranno così alla pratica del “cleating”, ovvero aggiungendo ulteriori pelli di carbonio, oppure adotteranno speciali iniezioni di resina per rinforzare i punti in cui si teme ci siano le maggiori deflessioni. Si vocifera anche dell’aggiunta di specifici supporti in metallo esterni, che tuttavia comporterebbero un appesantimento della vettura oltre che una modifica anche rispetto agli studi aerodinamici effettuati sulla componente “originale”. Che queste operazioni “artigianali” possano generare qualche sorpresa inattesa?

Ferrari: la vera SF-25 è quella del venerdì di Melbourne?

SF-25 oggetto misterioso. In Australia Leclerc ed Hamilton hanno faticato non poco alla prima uscita stagionale con la nuova Rossa, alle prese con una vettura completamente fuori finestra e incapace di gestire il surriscaldamento degli pneumatici. Ma non tutto è perduto. Nel venerdì dell’Albert Park la Ferrari ha mostrato buoni riscontri, tanto da far pensare che, quantomeno con Leclerc, sarebbe stata in lotta per la pole position. Le qualifiche del sabato e la gara hanno poi detto tutt’altro, con la SF-25 frenata da diversi errori (tra cui quelli relativi all’altezza da terra) e da condizioni climatiche posso affini alle caratteristiche della monoposto. Qual è, dunque, la vera Ferrari? Occorre dare rapidamente una risposta, perché il 2026 è già dietro l’angolo.

Il riscatto dei rookie: in Australia tutti dietro a Kimi, chi saprà fare meglio?

Gli esordienti del mondiale 2025 hanno lasciato l’Australia con le ossa rotte. Le condizioni difficili incontrate all’Albert Park hanno messo in difficoltà i rookie tra incidenti e ritiri. Tutti tranne uno. Andrea Kimi Antonelli. Alla prima con Mercedes il bolognese ha riscattato una cattiva qualifica e, partendo sedicesimo, ha risalito la griglia fino al quarto posto. Un esordio da sogno, che ora fa ben sperare anche in vista del GP di Cina, dove è lecito attendersi una riscossa anche da parte di Bearman, Bortoleto, Hadjar e Lawson.

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