Ferrari: ecco perchè la sospensione posteriore evoluta può sbloccare il potenziale della SF-25

Piergiuseppe Donadoni
21/05/2025

Il fine settimana di Imola è da considerarsi a due facce per la Ferrari. Il sabato è sembrato infatti di essere tornati indietro di 12 mesi, quando mediamente anche la SF-24 era incapace di estrarre il massimo potenziale della gomma soft nuova in qualifica. Così anche la vettura 2025 del team di Maranello, ma quest’anno c’è da aggiungerci anche la competitività della Mercedes e soprattutto quella di Williams. A Imola poi, si è vista anche una Aston Martin parecchio intelligente in qualifica, con il team di Silverstone che aveva battezzato in maniera super corretta sin da subito la mescola più performante sul giro secco, ossia la Medium. Per questi motivi, Leclerc e Hamilton non sono andati oltre l’undicesima e la dodicesima posizione in griglia. Tuttavia, come spesso succedeva la passata stagione ma anche quest’anno, la gara ha ‘trasformato’ entrambe le SF-25, che hanno mostrato un ottimo passo soprattutto con il monegasco (sfortunato poi nei timing degli eventi di Virtual e Safety Car), seppur Lewis Hamilton sembri in un trend positivo.

Ferrari: la SF-25 è una vettura con importanti problemi ma non è totalmente sbagliata

L’inizio di stagione 2025 è da considerarsi totalmente drammatico per la scuderia di Maranello, se si pensa che dopo 7 gare è quarta forza nel Costruttori a ben 165 punti dalla McLaren. Le difficoltà della Red Bull nel raccogliere punti con entrambe le vetture e quelle più tecniche di Mercedes in gara lasciano comunque un buon spiraglio nella lotta per la seconda posizione finale, visti i ‘soli’ 33 punti di distacco dal team di Brackley. Ben poche possibilità invece per quanto riguarda il piloti, con Leclerc distanziato di ben 85 punti da Piastri e 72 punti da Norris, secondo attualmente in classifica.

E’ ormai chiaro e palese che le prestazioni della SF-25 siano troppo dipendenti dai compromessi che la Ferrari sta dovendo accettare per quanto riguarda le altezze da terra e i settaggi in termini di rigidezza della meccanica. Questo spiega (in parte) anche l’importante differenza prestazionale che si può vedere in alcuni GP tra il sabato e la domenica, poichè i compromessi sono più o meno importanti in base al determinato fine settimana di gara; la SF-25 si comporta infatti molto meglio la domenica, seppur ancora complessivamente non a livello della Red Bull e della McLaren, sui circuiti più front-limited, grazie ad un anteriore importante che può godere la SF-25, come confermato anche direttamente da Leclerc. Non sono un caso le buone prestazioni domenicali sia a Jeddah che a Imola, due circuiti piuttosto veloci, certamente almeno da terza forza ma non distanti anni luce dalle due miglior macchine attuali.

Va più in difficoltà, invece, quando i compromessi iniziano a essere importanti tra parti lente e veloci del tracciato; il caso di Miami è il più recente ma anche il più indicativo (in negativo), dove la vettura italiana non è praticamente mai entrata in finestra, finendo addirittura quinta forza dietro anche alla Williams. Questo, sommato all’ormai cronico problema di estrarre il picco di prestazione in qualifica soprattutto con i compound più morbidi della gamma Pirelli, ha già incredibilmente cancellato tutti gli obiettivi fissati ad inizio anno.

Ferrari: la sospensione posteriore cambierà nei componenti interni per avere una maggior finestra di setup

Il progetto 2025 è chiaramente problematico, da più lati, ma non totalmente sbagliato o per lo meno non come lo è stata la prima Mercedes con il concetto zeropods, per esempio; per questo a Maranello credono che la SF-25 non sia da buttare e possa regalare addirittura qualche soddisfazione di tappa entro il finire della stagione se verranno corretti i problemi attuali. Verrebbe da pensare che ‘piuttosto di niente, meglio piuttosto’, anche se chiaramente le ambizioni erano ben altre e la stagione resterà comunque negativa, non potendo più lottare per nemmeno uno dei due mondiali già nel mese di maggio.

Per questo, seppur Loic Serra fosse praticamente concentrato sul progetto 2026, dopo l’Australia è nata la necessità di risolvere o almeno provare a limitare i problemi al retrotreno della SF-25, con l’obiettivo di poter sfruttare appieno il potenziale del progetto SF-25, che attualmente non esiste e non può essere sbloccato senza ulteriori aggiornamenti mirati. Come anticipato da AutoRacer, si sta lavorando ad una sospensione posteriore evoluta, non totalmente nuova, che avrà l’obiettivo di aumentare il range interno di setup visto che la specifica iniziale non lavora come dovrebbe ai vari angoli. Un qualcosa di simile era già stato fatto lo scorso anno a metà stagione, seppur in maniera più blanda. I tecnici diretti dal DT francese starebbero intervenendo principalmente sui componenti interni della meccanica posteriore per allargare una finestra di setup che, a partire dai test in Bahrain e poi confermatosi nel primo weekend stagionale in Australia, è stata scoperta essere troppo ristretta. Un aggiornamento che è già passato dai banchi dinamici di Maranello, la fase più importante della sua delibera, e che chiaramente potrebbe sbloccare più potenziale rispetto a dei semplici correttivi aerodinamici, che comunque ci saranno e potranno godere di una piattaforma meccanica migliore. Queste vetture di ultima generazione sappiano infatti siano aerodinamicamente molto limitate dalla piattaforma meccanica ma l’attuale Ferrari SF-25 lo è ancor di più ed è per questo che a Maranello hanno rimodulato tutti gli aggiornamenti, anche come tempistiche (il tutto è slittato in avanti), in funzione di aggiornamenti meccanici inizialmente non previsti.

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