Rookie subito sotto esame: quante insidie nel weekend in Australia!

da | Mar 20, 2025

Nel corso delle settimane che hanno anticipato l’avvio del mondiale 2025 diverse volte si è sottolineato l’attuale livello di preparazione dei rookie, alla luce dei tanti nuovi volti che avrebbero esordito quest’anno da titolari in F1. Il primo round in Australia ha presentato però un conto non poco salato alla linfa più fresca della griglia che, sebbene pronta e preparata, ha provato sulla propria pelle quanto il livello di difficoltà della massima categoria del motorsport resti elevato. Dagli incidenti di Bearman nelle libere, passando per i ritiri di Hadjar, Doohan, Lawson e Bortoleto in gara, sono ben cinque i giovani che hanno vissuto un inizio ‘tempestoso’. Sotto il cielo cupo di Melbourne a brillare è stata invece la stella di Andrea Kimi Antonelli, con una prestazione che assume un rilievo ancor più importante dopo le difficoltà dei giovani colleghi.

Bearman: un inizio in salita complica la costruzione del weekend

Il pilota che è stato protagonista dell’avvio più in salita nel weekend di Melbourne è stato senz’altro Oliver Bearman. Sebbene non fosse da considerare ufficialmente un rookie, alla luce dei tre GP disputati nel 2024, il britannico di casa Haas ha assaggiato sin dai primi chilometri in pista quanto possa essere severo l’approccio con la F1. La costruzione del suo primo weekend da titolare si è complicata in maniera esponenziale nelle libere, dove ha commesso due errori dalle grosse conseguenze. Gran parte delle libere le ha infatti vissute dal garage. Nelle FP1 ha infatti perso la monoposto andando a sbattere violentemente contro le barriere e compromettendo anche la disputa delle FP2. “Forse avevo troppa confidenza,” aveva dichiarato al termine del venerdì. Le sue libere 3 poi sono durate ben poco, dopo che nel suo primo giro in pista è andato in testacoda, restando bloccato in ghiaia.

Difficile capire se con una costruzione di weekend differente Bearman sarebbe riuscito a performare meglio in qualifica e gara, dal momento che il compagno Ocon non è andato oltre la penultima posizione sia al sabato che alla domenica, lasciando molti punti interrogativi sul livello della Haas. Se si vuole trovare però una nota positiva nel fine settimana del britannico, in una gara dalle condizioni complicate non ha commesso errori, a dimostrazione di quanto aveva detto dopo il GP dello scorso anno in Brasile. Ad Interlagos aveva infatti sbagliato in più occasioni sul bagnato e dopo la gara aveva voluto interpretare i passi falsi in chiave formativa per le future esperienze sotto l’acqua.

Bearman Haas Australia

Boccone amaro per Hadjar, anche Lawson, Bortoleto e Doohan traditi dalla pioggia

L’immagine di Anthony Hamilton, padre di Lewis, che consola un Isack Hadjar disperato dopo il suo incidente nel giro di formazione ha riassunto perfettamente quanto sia stato frustrante per il francese abbandonare la corsa senza neppure prenderne il via. L’errore commesso dal pilota della Racing Bulls alla prima curva del giro di formazione è stato una doccia gelata per il rookie classe 2004, che dopo la gara si è detto imbarazzato per l’accaduto. L’abbraccio del padre di Hamilton è risuonato però come un’assoluzione per un sbaglio che, per quanto difficile da digerire, resta pur sempre un errore di gioventù. Hadjar infatti dei buoni segnali li aveva espressi nelle sessioni precedenti, quando aveva mostrato un buon feeling con la macchina, arrivando ad un passo da quella che sarebbe stata una grande qualificazione per il Q3 al sabato.

Racing Bulls Hadjar

Sebbene a livello ufficiale non sia da considerare un rookie, con i suoi 11 GP all’attivo, Liam Lawson ha lasciato Melbourne con delusione dopo un weekend in cui ha faticato in termini di confidenza e in cui, come i suoi colleghi, è stato vittima delle condizioni al limite che si sono presentate all’Albert Park. Peripezie differenti, ma esito simile per Gabriel Bortoleto che, dopo gran parte del fine settimana disputato sotto una buona luce, è stato tradito dallo scroscio d’acqua del finale della corsa. La Sauber ha però fatto sapere che ancora non è chiaro se il cedimento della sospensione che si è osservato prima dell’impatto contro le barriere sia da inserire fra le cause del suo incidente. Jack Doohan ha invece perso il controllo della sua Alpine al primo giro del GP e al ring delle interviste ha riassunto cosa possa rappresentare per un rookie una situazione di questo tipo: “una lezione che ho imparato,” ha dichiarato.

Doohan Alpine Australia

Un’attenuante per le sbavature commesse dai rookie sul bagnato la hanno offerta piloti come Fernando Alonso e Carlos Sainz, che nonostante l’esperienza sono cascati nelle trappole di un Albert Park in condizioni proibitive, seppur entrambi sono stati penalizzati da fattori non dipendenti da loro (la ghiaia in pista per Alonso e un problema al cambio dichiarato da Williams). Ciò che però si può osservare dopo il weekend a Melbourne è il fatto che la F1 venga considerata la massima categoria del motorsport non soltanto per storia e prestigio, ma anche per il livello di difficoltà che i piloti sono chiamati a fronteggiare. Mai come oggi i piloti provenienti dalle categorie inferiori si presentano al Circus Iridato con uno stato di preparazione elevatissimo, ma la presa di confidenza con le monoposto attuali e la ricerca di quell’ultimo decimo continuano a rappresentare una sfida tutt’altro che indifferente. Per queste ragioni in Australia le nuove leve hanno affrontato un test d’ingresso dalle fattezze di un esame di maturità, che non può che rappresentare una tempra per il loro futuro.

Antonelli Mercedes Australia

L’impresa di Antonelli: da 16° a 4° in condizioni estreme

In questo scenario assume ancor più peso quanto compiuto da Andrea Kimi Antonelli, che al debutto con la Mercedes ha già tagliato dei traguardi in termini di record. Secondo pilota più giovane a punti nella storia, miglior risultato di esordio degli ultimi 11 anni e la rimonta più consistente di un rookie al debutto da 23 anni a questa parte, sono soltanto alcuni dei dati statistici che confermano l’impresa del giovane italiano. Scattato dalla sedicesima casella a causa del fondo danneggiato in qualifica, è risalito fino alla quarta posizione, risultando uno dei pochi in pista a compiere sorpassi in condizioni di bagnato. Una confidenza da veterano, che tanto ricorda quella di Max Verstappen e che lo ha reso protagonista di imprese di assoluto rilievo nelle categorie propedeutiche. Non c’era biglietto da visita migliore per il diciottenne del vivaio di Toto Wolff.