Alla vigilia della gara di casa, Charles Leclerc ha incontrato la stampa monegasca, tracciando un bilancio del suo 2025 molto sincero. Il pilota della Ferrari non ha nascosto la delusione per gli scarsi risultati ottenuti nei primi sette appuntamenti dell’anno, nei quali ha raccolto solo 61 punti e un podio nella gara di Jeddah.
Leclerc: “Non siamo soddisfatti della vettura”
La Ferrari aveva chiuso il 2024 contendendo fino alle ultime curve dell’ultimo gran premio dell’anno il titolo Costruttori alla McLaren. La grande rivoluzione a livello progettuale che ha coinvolto la SF-25 avrebbe dovuto permettere di fare quell’ulteriore passo in avanti che la monoposto del 2024, giunta ormai al massimo del suo sviluppo, non avrebbe saputo garantire.
Così, almeno per ora, non è stato e da questo punto parte il giudizio di Leclerc sull’attuale stagione: “Chiaramente, è negativo. Non siamo affatto soddisfatti delle prestazioni della vettura. L’anno scorso abbiamo concluso la stagione in lotta per il Campionato del Mondo Costruttori. Quindi avevamo molta ambizione di provare a vincere il titolo quest’anno. Siamo pienamente impegnati a cercare di recuperare le prestazioni perse rispetto a McLaren e Red Bull in particolare“.
L’obbiettivo dell’inverno sembra ormai compromesso, considerando il grande ritardo in classifica generale accumulato in questi primi mesi. All’orizzonte c’è però il GP Spagna, appuntamento che potrebbe porta una piccola rivoluzione dei valori in pista: “È semplicemente impossibile per me dire che una buona stagione significherebbe finire quarto, terzo, ecc. Onestamente, ci crederò fino alla fine – ha detto Leclerc – L’anno scorso, abbiamo avuto una Red Bull ultra dominante nelle prime sette gare, e poi una McLaren che ha recuperato con forza. Spero che potremo avere questo tipo di inversione di tendenza a partire da Barcellona. In Spagna, ci sarà una modifica al regolamento tecnico per le ali, su cui abbiamo lavorato molto. Dovrebbe essere un vantaggio per noi, ma rimane incerto. Quindi dobbiamo conquistare tutti i punti possibili fino a Barcellona“.
Monte Carlo: difficile il bis, ma…
In attesa della possibile svolta di Barcellona, c’è da affrontare la gara più cara per Leclerc. Il pilota della Ferrari lo scorso anno ha finalmente rotto la sua personale maledizione, ottenendo il primo successo sulle strade di Monte Carlo.
Un bis quest’anno appare molto difficile, anche se Leclerc lascia aperta una piccola speranza: “Punto solo alla vittoria. Il podio non è qualcosa che sogno particolarmente. Per diversi Gran Premi, i nostri punti deboli sono state le curve lente. Purtroppo, a Monaco, c’è solo questo tipo di curva, quindi mi aspetto un fine settimana complicato. Allo stesso tempo, il circuito è così speciale e unico che possiamo sperare che ci sia qualcosa nella vettura che non abbiamo ancora scoperto e che si rivelerà qui“.
L’arrivo di Hamilton: un’opportunità di apprendimento
Il grande tema dell’inverno è stato l’arrivo a Maranello di Lewis Hamilton. Con il sette volte iridato il rapporto è molto buono e Leclerc resta convinto che l’ingaggio di un pilota con l’esperienza del britannico sia stato positivo anche per lui: “Per me non cambia nulla. È un’enorme opportunità di apprendimento per me, perché è una delle leggende della F1. Ma è anche una grande motivazione e un’opportunità per poter dimostrare cosa posso fare con Lewis al mio fianco sulla stessa macchina“.
Interessante è poi quello che ha dichiarato Leclerc riguardo le caratteristiche di Hamilton da cui ha imparato di più finora: “La disciplina e la sua etica del lavoro. Anche Carlos (Sainz) era un gran lavoratore, ma Lewis lo è in un modo diverso, ed è davvero interessante vedere le dinamiche all’interno del team. Come gestisce i problemi? Come commenta la vettura durante lo sviluppo? È sempre interessante per ogni pilota poter analizzare come il proprio compagno di squadra collabora con i propri ingegneri“.
Tra gli aspetti positivi della collaborazione con Hamilton, Leclerc ha citato anche lo stile di guida: “È estremamente talentuoso, ha uno stile di guida molto interessante, che posso usare io stesso in certi frangenti della gara, quando è il momento giusto. Guidiamo in modo abbastanza simile. Entrambi spingiamo in entrata di curva. Penso che sia anche piuttosto positivo per la squadra, perché abbiamo una direzione chiara e precisa, verso cui entrambi puntiamo“.