Analisi FP2: McLaren vola ma Mercedes e Verstappen ci credono poi la solita Ferrari

Andrea Vergani
17/05/2025

La prima giornata di azione a Imola ha sancito l’ennesima superiorità della McLaren MCL39 rispetto ai diretti rivali che, su un tracciato molto tecnico e con poco grip nel corso del venerdì, hanno mostrato i rispettivi punti di debolezza rispetto alla vettura di riferimento. Mercedes, Red Bull e Ferrari si candidano al ruolo di seconda forza per sperare in un podio dietro Piastri e Norris a meno di errori da parte di questi ultimi, anche se la qualifica sul Santerno è fondamentale e la MCL39 non ha nel giro secco il suo punto di forza; se la W16 e la RB21 sono state più veloci sul giro secco, la SF-25 ha dato buoni segnali nella simulazione di gara come spesso è accaduto. Lo studio della mescola C6 è stato uno dei temi fondamentali di giornata da parte di tutti mentre i long run sono stati effettuati sulla mescola media, con i due set di hard che sono stati conservati per la giornata di domenica. Per via della lunghezza della pit lane (27 secondi il tempo perso) la strategia ottimale sarà ad una sosta, ma in caso di Safety Car potrebbe essere utile avere a disposizione un secondo treno di hard.

Analisi: McLaren è lontana ma Mercedes e Red Bull possono migliorare sul giro secco

La McLaren non ha un solo punto di forza rispetto ai rivali: la MCL39 si è dimostrata superiore in tutte le tipologie di curva anche rispetto a Mercedes e Red Bull, due squadre inizialmente candidate a un ruolo da protagonista almeno sul giro secco. In particolare il vantaggio si palesa nelle curve medio-veloci dove la vettura di Woking non ha eguali in fase di inserimento: in particolare al Tamburello il gap supera il decimo e mezzo e il delta nel primo settore è importante. Sia in inserimento che in uscita la monoposto papaya è molto equilibrata e in un tracciato come quello romagnolo il tempo sul giro ha sottolineato questo punto di forza assoluto. Nel giro secco il migliore degli inseguitori è stato George Russell, ma l’inglese si è trovato a quattro decimi di distanza dal duo McLaren. Tuttavia dalla squadra di Brackley traspare fiducia per quanto riguarda il potenziale in Qualifica: la W16 si è comportata bene nei tratti a media e bassa velocità, ma i piloti hanno avuto difficoltà nelle sezioni più veloci. In particolare al Tamburello Antonelli ha commesso un errore costoso e Russell ha perso quasi due decimi rispetto a Piastri. “A dire il vero, oggi è stato un po’ complicato e non ho mai messo insieme il giro secco”, ha ammesso in seguito Russell. Tra Mercedes e McLaren si può notare una gestione diversa delle modalità motore in FP2: il gap di un decimo a favore della MCL39 potrebbe non essere realistico, e un ulteriore motivo per cui le frecce d’argento potrebbero essere vicine nella giornata di oggi. Nell’ultima parte di sessione, il pilota di casa è stato autore di un buon long run, due decimi davanti al compagno ma a più di tre decimi da Lando Norris. 

La Red Bull può competere per la vittoria? Verstappen ha commesso un errore all’uscita del Tamburello, perdendo un decimo anche da un buon Tsunoda, quindi c’è del margine ma il distacco è pur sempre sopra i quattro decimi. Per tutto il giro ieri la RB21 ha faticato in fase di inserimento delle curve più veloci. Dall’altra parte si è difesa piuttosto bene nelle sezioni più lente del tracciato – Tosa e Variante Alta – sfruttando una buona trazione e un’assenza di sottosterzo. “Abbiamo fatto qualche progresso con gli aggiornamenti, ma fondamentalmente non ci siamo avvicinati. Forse possiamo ancora migliorare alcuni miglioramenti dell’assetto, ma il fatto è che la McLaren è chiaramente superiore”, ha dichiarato a fine sessione Helmut Marko. A Imola sono stati introdotti gli ultimi dettagli del primo pacchetto di aggiornamento che avrebbe dovuto avvicinare la Red Bull alla McLaren, ma il distacco visto ieri di quattro decimi su un tracciato corto come quello di Imola chiaramente non è promettente. Tuttavia, quest’oggi il team anglo austriaco crede di poter accorciare il gap. Se i problemi della RB21 non sono stati del tutto eliminati, le simulazioni di gara – seppur lontane da McLaren, ma anche Ferrari e Mercedes – hanno evidenziato livelli di degrado migliori rispetto alle prime gare. “La cosa positiva di questa prima giornata è che non c’era sottosterzo, che era una delle critiche principali. Ma sono comparsi altri problemi. Se riusciremo a risolverli entro la terza sessione di prove, le cose andranno meglio, ma il distacco dalla McLaren è ancora troppo grande” ha concluso il manager austriaco.

Ferrari non cambia: la simulazione di gara è da seconda forza, ma che fatica sulla C6!

In simulazione di Qualifica la SF-25 perde sempre mezzo secondo in curva rispetto alla vettura di riferimento; a Imola questo distacco si conferma e aumenta perché sono quasi 6 i decimi persi rispetto alla McLaren. Quello che preoccupa è che nelle secondo libere il gap cresceva a quasi un decimo per curva (otto centesimi per la precisione) e in tutte le tipologie di curva. Specialmente Tamburello, Villeneuve e Piratella mettono in difficoltà la Rossa nell’ultima fase di inserimento: alla Tamburello si vede al punto di corda (Leclerc -8 km/h vs Piastri) e in uscita; alla Villeneuve il distacco nasce in inserimento mentre alla Piratella c’è difficoltà in entrambe le fasi. Le carenze del posteriore coinvolgono tutte le fasi perché i piloti non possono spingere al massimo e affidarsi ad una vettura costante e nelle FP2 si è visto più in ingresso di curva: come sottolineato in precedenza, il layout del tracciato italiano non aiuta la vettura di Maranello e gli inseguitori della McLaren. Non mancano, inoltre, le difficoltà con C6 sulla quale Ferrari ha migliorato meno di tutti i rivali, perdendo addirittura tre decimi nei confronti di McLaren dal giro con C5 per via di una maggiore difficoltà nei tratti più veloci con la mescola più morbida. Per la giornata di oggi, Pirelli ha leggermente diminuito le pressioni al posteriore; questo da una maggiore impronta a terra della mescola ad aumentare il grip posteriore delle vetture. In questo senso potrebbe aiutare Ferrari in suo punto debole,

Lewis Hamilton, oltre a dare idea delle difficoltà che Ferrari sta riscontrando con la finestra di funzionamento, ha sottolineato anche un problema non trascurabile con i freni: “È una lotteria, tiriamo un dado e mettiamo una [pastiglia dei freni] che funziona ma quella dopo non lo fa. Tra FP1 e FP2 abbiamo fatto due aggiustamenti piccolissimi che non dovrebbero influenzare il comportamento, probabilmente i più piccoli fatti quest’anno ma poi abbiamo avuto problemi con i freni. Ma non è una questione di fornitore [Brembo]”. Anche Charles Leclerc si è lamentato in radio di problemi in fase di frenata. La nota positiva della giornata rimangono come sempre i long run di entrambi i piloti, migliori di Mercedes e Red Bull ma a tre decimi dai tempi di Lando Norris; rispetto a McLaren è evidente un degrado maggiore negli ultimi giri dello stint su C5. Tuttavia, a Imola il passo gara conta ben poco se parti dietro, in quella che secondo Leclerc potrebbe essere una realistica terza fila. Vedremo che succederà quest’oggi, alle ore 16 italiane.

Autore