Dopo tre sessioni a lottare per le primissime posizioni, la SF-25 si scioglie nel Q3 di Silverstone tra le mani dei piloti Ferrari: entrambi erano quasi al livello di Max Verstappen prima delle ultime curve, ma le posizioni raccontano una storia diversa e costringono i due piloti a partire dalla terza fila per il GP d’Inghilterra. Come è spesso accaduto nell’ultimo anno e mezzo, la Rossa non è riuscita a fare uno step di prestazione tra Q2 e Q3 anche attribuibile ad errori dei piloti: Hamilton e Leclerc hanno fatto segnare lo stesso (quasi identico) tempo dei rispettivi Q2 mentre la concorrenza si è migliorata di diversi decimi ed è lì la differenza principale tra la SF-25 e le altre vetture ‘top’. Il fondo introdotto nel weekend del GP d’Austria ha indubbiamente consentito di fare un passo in avanti prestazionalmente, ma i limiti intrinsechi della vettura rimangono: le curve a bassa velocità, specialmente a più ampio raggio, e l’estrazione degli ultimi decimi della gomma quando si ricerca la prestazione massima. Il passo del venerdì era stato promettente ma domani offrirà una sfida diversa: senza aria pulita e con temperature diverse servirà una Ferrari ancora migliore di quella vista in FP2.
Verstappen è super, i ferraristi e la SF-25 no: dove è stato perso tempo?
Il giro di Max Verstappen era probabilmente irraggiungibile per chiunque: l’olandese ha fatto un giro perfetto con una monoposto molto scarica e difficile da guidare, qualcosa che i rivali non sono riusciti a fare. In condizioni ideali i due piloti Ferrari potevano essere entrambi in prima fila ma non basta: Lewis Hamilton ha perso un decimo di secondo alla ‘Vale’ Chicane, sbagliando l’uscita di curva 17 e alzando il piede dell’acceleratore per un momento; la stessa dinamica si vede nella telemetria del compagno di squadra, che ha perso un decimo e mezzo rispetto al proprio miglior tempo. “L’errore nell’ultima curva mi è costato la prima fila. Non sto trovando il feeling che avevo un anno fa con la macchina in qualifica. Abbiamo problemi che sono molto specifici”, ha commentato Charles Leclerc. “Qualche gara fa era un problema più strutturale, oggi è stato più un fattore di errori. La macchina andava e il potenziale c’era, i due piloti non hanno messo tutto insieme nel momento decisivo”, ha spiegato Vasseur. È vero che due indizi non fanno una prova, ma anche oggi la SF-25 ha faticato a compiere l’ultimo passo in Qualifica tra le mani di entrambi i piloti.
La nota positiva della giornata è la buona guidabilità della SF-25, nonostante gli errori causati da problemi indipendenti dal bilanciamento della monoposto. Nel confronto con il riferimento di Piastri, Hamilton ha guadagnato un decimo nel complesso “Farm” e un altro decimo tra Maggots, Becketts e Chapel; le perdite – togliendo l’ultima chicane – sono state accumulate a Luffield-Brooklands, Copse (che Hamilton non ha fatto in pieno, cosa che faceva in FP1!) e Stowe: le curve a più ampio raggio hanno messo in difficoltà la Rossa rispetto a ieri, mentre un assetto meno rigido potrebbe contribuito a migliorare le prestazioni nel lento con un occhio di riguardo per la gara di domani. Mantenendo lo stesso riferimento, Leclerc ha fatto un giro più equilibrato guadagnando ovunque tranne a Copse e Vale; inoltre nel giro più veloce del monegasco è da segnalare un deficit di velocità massima rispetto al primo run di Q3 che secondo la telemetria ha avuto un impatto vicino al decimo.
Prestazionalmente oggi si è vista la miglior SF-25 stagionale in Qualifica – forse anche più competitiva di quella di Monaco – ma la realtà parla chiaro: dalla quinta e sesta casella sarà complicato per Lewis Hamilton e Charles Leclerc rimontare. Il degrado avrà una minor influenza con temperature più fredde e la strategia a una sosta diventa più probabile ma sarà cruciale non scivolare ed essere in grado di gestire il graining, capacità che la Ferrari ha mostrato di avere. Ovviamente l’incognita pioggia potrebbe cambiare i piani di tutti e aggiungere del pepe in più in un weekend già bollente. Le simulazioni di gara del venerdì sono state alla pari con quelle di Verstappen e McLaren, ma i tre piloti potranno beneficiare di una pista più libera davanti per spingere senza preoccupazioni; dall’altra parte i due ferraristi dovranno fare i conti con un cliente molto scomodo come George Russell in condizioni ideali per la W16. Nonostante il risultato negativo, Hamilton non si è abbattuto: “Abbiamo avuto dei miglioramenti notevoli e la macchina mi ha dato ottime sensazioni per tutto il weekend. Chiaramente volevo essere più in alto. Possiamo ancora sognare”.