Antonelli: “A Imola non ho gestito bene le energie. Monaco? Faremo bene”

da | Mag 22, 2025

Dopo il round italiano a Imola, la Formula 1 torna in pista per l’appuntamento più glamour del calendario: questo weekend si corre a Monaco, dove le abilità dei piloti faranno la differenza, soprattutto in qualifica. Tra i protagonisti più attesi, c’è ovviamente anche Kimi Antonelli, reduce da un fine settimana deludente nel primo Gran Premio di casa. Nel consueto Media Day che precede le attività in pista, il 18enne bolognese è tornato a parlare proprio delle prestazioni nel Circuito Enzo e Dino Ferrari, spiegando cosa non è andato per il verso giusto. Si focalizza poi sulla prossima gara a Monte-Carlo.

Antonelli Mercedes

ANTONELLI: “A IMOLA NON HO GESTITO BENE LE ENERGIE”

A Imola è stato un sabato da incubo per i tifosi italiani: in qualifica infatti tutta la rappresentanza tricolore, Ferrari e Antonelli, non passa il taglio in Q3, accontentandosi di una partenza dalla 11ª e 12ª casella per i piloti di Maranello e dalla 13ª per Kimi. Al contrario della Scuderia, al giovane bolognese non è andata meglio in gara: si è infatti dovuto ritirare a causa di un guasto meccanico alla sua Mercedes. Alla vigilia del GP di Monaco, ripercorre quei momenti: “Naturalmente ero ben consapevole prima di iniziare il weekend che sarebbe stato più impegnativo del solito. È stata la prima gara in casa e penso che ci siano state molte cose in ballo, come il tempo dedicato ad altre persone, non al mio ingegnere, ma ad amici e ospiti. Credo che quello che non ho gestito bene sia stato il fatto di spendere troppe energie in questo e non averne abbastanza per la guida, che ovviamente era la parte più importante. Quindi credo che non si sia trattato di attività di sponsor, ma di gestire meglio me stesso e le persone che sono venute a vedere la gara, che ovviamente abbiamo invitato perché la gara di casa è un weekend davvero speciale per me e volevamo condividere questa esperienza anche con alcuni dei miei amici più cari. Ma allo stesso tempo mi sono reso conto troppo tardi nel fine settimana che stavo sprecando troppe energie in questo e non ne avevo abbastanza per la parte importante.”

Continua parlando del feeling con la macchina e delle sensazioni in pista: “Sento di non aver fatto un lavoro abbastanza buono. Lo sentivo quando entravo in macchina, sentivo che mentalmente non ero così presente come lo sono di solito e non ero così concentrato, ma non perché stessi pensando ad altro: era solo che, quando sei un po’ stanco mentalmente, è anche più difficile mantenere la concentrazione. Quindi sicuramente sento che da quel punto di vista non ho gestito molto bene le mie energie e non sono riuscito a fare le prestazioni in pista che volevo. Quindi ovviamente il weekend è stato molto deludente da parte mia”. Sul problema riscontrato in gara, spiega: “In gara mi stavo avvicinando, ma poi ho iniziato ad avere problemi con l’acceleratore e a perdere potenza e poi la macchina si è spenta del tutto. Quindi, ovviamente, non è stato l’ideale.”

LEZIONE IMPARATA

Non tutti i mali vengono per nuocere: nei due weekend di casa disputati in F1 finora [le FP1 corse nel 2024 a Monza]: “È stata una grande lezione imparata, soprattutto in vista sia della prossima gara di casa, che sarà a Monza, sia delle prossime gare in generale. Sicuramente ho avuto un po’ di tempo libero per resettare un po’ e ricaricarmi in vista di questo fine settimana, perché credo sia importante riprendersi”. Approccio sbagliato? Kimi risponde così: “Penso che non ci fosse nulla di sbagliato: penso che sia stata più una questione di guida esterna, non ho gestito bene. Quando si va in macchina senza la giusta concentrazione e anche quando si spendono un po’ di energie e non si è in grado di prepararsi bene durante la sessione, lo si sente quando si sale in macchina. Una vettura di F1 richiede il 100% della concentrazione e dell’impegno. Ho acquisito un bel modo di affrontare le sessioni, Miami mi ha aiutato molto anche per la qualità. Quindi penso che in termini di approccio sarà molto simile a quello che ho sempre fatto. D’altra parte, sarà un fine settimana molto più tranquillo da parte mia e potrò dedicare tutto il mio tempo a preparare al meglio la sessione per ottenere buone prestazioni in pista.”

ANTONELLI: “A MONACO IMPORTANTE INIZIARE BENE”

Archiviata Imola, è tempo di pensare a Monaco, pista completamente diversa dove le qualifiche sono più importanti che mai. Viste le difficoltà incontrate sul circuito italiano, è importante trovare il giusto feeling con la monoposto: “Penso che già dalle FP1 la pista sarà abbastanza sporca e ad ogni sessione la pista continuerà ad evolversi giro dopo giro. Ma sarà comunque importante iniziare con una buona libertà, soprattutto perché si tratta di una pista cittadina. Ovviamente non si vogliono commettere errori. Ma allo stesso tempo si vuole avere subito un buon feeling e prendere un bel ritmo perché, soprattutto in un tracciato come questo, non è facile fare un tale passo avanti nella guida, perché più si spinge e più i muri si avvicinano e più è difficile trovare gli ultimi due punti. Quindi è importante iniziare bene, con un buon ritmo, ma sempre con un buon livello di spinta e di avvicinamento al limite: questo dovrà progredire durante il resto del weekend.”

ANTONELLI: “CON DUE SOSTE SI PUÒ CREARE PIÙ AZIONE”

A Monaco, circuito che ha fatto la storia della F1, ci saranno due pit stop obbligatori. La strategia diventerà un fattore cruciale: “Monaco è una pista molto speciale, ancora adatta alle corse, anche se è molto difficile sorpassare. Ma credo che con le due soste ci sia un po’ più di possibilità di differenziare la strategia o la scelta delle gomme e forse si può creare un po’ più di azione in pista. Ma le qualifiche sono ancora fondamentali ed è per questo che sarà importante prepararsi molto bene e avere una buona fiducia per spingere sulla qualità, soprattutto quando si tratterà di fare la Q3 e di trovare gli ultimi due posti. Tutto questo deriva dalla preparazione che si fa. Ma sicuramente il ritorno alle due soste può creare maggiori possibilità di differenziare la strategia e magari recuperare qualche posizione o creare più azione”.

In particolare, sulla Mercedes: “Penso che la nostra vettura sia stata forte soprattutto nelle qualifiche sul giro singolo praticamente in ogni pista e penso che non ci sia alcun altro motivo per cui la nostra vettura non possa essere forte anche qui. Speriamo di essere veloci, ma anche il pilota deve fare molto, soprattutto su una pista come questa. Ovviamente la macchina, se si sente bene e ti dà fiducia, allora anche il pilota può fare la differenza e spingere un po’ di più e trovare un po’ di tempo in più. Nel complesso sono abbastanza fiducioso che la macchina andrà bene.”

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