Verstappen: “A Imola progressi importanti sulla finestra di utilizzo della RB21”

da | Mag 22, 2025

Alla vigilia di uno dei weekend più iconici della stagione, Max Verstappen si presenta al giovedì di Montecarlo con il consueto mix di freddezza analitica e consapevolezza del potenziale Red Bull, ma anche con un tono più cauto del solito date le caratteristiche del tracciato del principato.

Verstappen: “La finestra della rb21 è stretta, ma a Imola siamo progrediti nella comprensione.”

Il tre volte campione del mondo sa bene che il circuito cittadino del Principato è un’anomalia nel calendario di Formula 1, e che non lascia spazio agli errori. “Questo weekend sono più cauto, in genere andiamo bene sulle piste veloci. Anche quando hai la macchina migliore però, qui mettere insieme il giro è comunque difficile”, ha ammesso l’olandese parlando delle insidie del tracciato monegasco, aspettandosi però di poter lottare con le McLaren. La Red Bull, dopo aver risposto con forza a Imola alle crescenti pressioni della McLaren, arriva nel Principato con alcuni interrogativi ancora aperti, soprattutto in termini di finestra di utilizzo della vettura. Una RB21 che nei circuiti front-limited, i quali necessitano di un assetto meccanico prettamente rigido, ha sempre spremuto al massimo i proprio potenziale, come è stato testimoniato dal GP di Imola: “Quest’anno è un po’ più difficile centrare la finestra di utilizzo. A Imola abbiamo imparato molto. Abbiamo lavorato tanto al simulatore. Sappiamo quello che ci serve dalla macchina, ma è da un anno e mezzo che la sua finestra è stretta”.

Sul mondiale: “per giocarsi il campionato con McLaren serve costanza nei risultati.”

Sulla sfida con le McLaren per il campionato piloti, Verstappen considera aperta la battaglia, in quanto non si è ancora superato il primo terzo di calendario. Soprattutto, il divario con il team di Woking dovrebbe essere sempre più piccolo in vista della TD sulle ali anteriori di Barcellona che, a detta della scuderia di Milton Keynes, dovrebbe azzoppare McLaren: “Alla fine conta dove sei all’ultima gara. Abbiamo ancora delle aree da migliorare. A Imola abbiamo dimostrato che quando l’auto è veloce non importa quale strategia seguano gli avversari, li batti comunque. Il focus resta infatti sulla costanza e sull’efficienza: “Penso che se vuoi vincere il campionato, devi essere costante. Ma dobbiamo concentrarci sulle prestazioni, per semplificarci la vita. Migliori prestazioni, maggiore durata degli pneumatici: vogliamo di più”.

Sulla doppia sosta obbligatoria: “potrebbe vivacizzare di più la corsa”

Riguardo alla particolarità del circuito di Montecarlo, Verstappen non ha dubbi. Il circuito del principato si è sempre caratterizzato per i pochissimi sorpassi in pista, certificando di fatto l’importanza della qualifica del sabato. Entrando nel merito, potrebbe non essere sufficiente disporre della miglior macchina in quanto una bandiera gialla/rossa, il trafficoe un errore del pilota sono sempre dietro l’angolo. Inoltre, trattandosi di un battistrada cittadino, l’evoluzione della pista sarà esponenziale, rendendo di conseguenza l’ultimo tentativo del Q3 quello di estrema importanza. Per le squadre c’è anche l’incognita della C6, mescola inventata appositamente per Monaco (ma che ha già debuttato a Imola) da Pirelli: “La pista è molto difficile. È stretta, sconnessa… Con i sorpassi così difficili poi la qualifica è fondamentale. Direi che è abbastanza folle. Monaco è un luogo dove anche la pista deve girarti a favore. Dipende molto da dove ti trovi nel traffico. Qui non ti senti mai rilassato, serve entrare nel ritmo, sei sempre in tensione. Non ho nemmeno idea di come le nuove C6 si comporteranno qui”.

Infine, non manca un pensiero sulla possibile variabile strategica del weekend. A febbraio era stata infatti annunciata la doppia sosta obbligatoria per il GP di Montecarlo con lo scopo di rendere la corsa più dinamica cercando di evitare il classico ‘trenino’ dietro al leader che aveva lo scopo di limitare i vari consumi al minimo: “Magari i due pit stop obbligatori possono vivacizzare le un po’ il gran premio. Se fai bene il primo pit stop, comunque non puoi andare tranquillo fino alla fine. Forse se tornassimo a delle auto più piccole andrebbe meglio. Le prossime del 2026 un po’ lo saranno, ma forse non abbastanza”

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