Nella stagione 2023 durante il GP del Qatar molti piloti avevano incontrato difficoltà fisiche dovute alle alte temperature percepite negli abitacoli delle monoposto. In seguito a quel weekend la FIA si è impegnata per trovare una soluzione al problema, individuando un kit di raffreddamento che prevede un giubbotto refrigerante da utilizzare nelle gare con condizioni di caldo estremo. L’utilizzo di questo giubbotto, già pronto per questa stagione, è facoltativo per i piloti nel 2025. Il primo ad esprimersi a riguardo è il neoacquisto della Haas Esteban Ocon, che sostiene che “nessuno può utilizzarli” nella loro forma attuale.
Il giubbotto refrigerante per i piloti approvato dalla F1 Commission prevede una maglietta ignifuga con circa 50 metri di tubi che avvolgono torace e schiena del pilota. Questi tubi pompano del fluido raffreddato, conservato in una scatola apposita che ospita un microprocessore e la tecnologia necessaria per mantenere basse le temperature.
“Il giubbotto al momento non funziona”
Il pilota della Haas Esteban Ocon è il primo dei venti in griglia ad esprimersi su questo giubbotto, considerandolo “inutilizzabile” per come è attualmente concepito. Il problema principale, infatti, sembra essere il collegamento tra i tubi e la tuta, che crea una zona di pressione fastidiosa: “Va bene che ci siano tubi ovunque”, afferma, “Anche sulla schiena va bene, ma c’è come una gigantesca pallina da tennis sul fianco. Se lo metti sul petto, fa male a causa delle cinture. Se invece lo metti sulla schiena, non entri più nel sedile”. Continua: “Al momento non funziona. È positivo che abbiano trovato una soluzione e sviluppato qualcosa, ma ora io e Bearman non possiamo usarlo. È troppo grande e il sedile troppo stretto”.
La FIA aveva inizialmente previsto di rendere obbligatorio l’utilizzo di questa tecnologia già a partire dalla stagione 2025, salvo poi renderlo facoltativo in attesa di ulteriori sviluppi. I piloti che scelgono di non utilizzarlo dovranno aggiungere 500 grammi di zavorra alle monoposto, per non ottenere un vantaggio competitivo. Dal 2026, invece, sarà obbligatorio. “Non è davvero necessario”, afferma sempre Ocon, “Forse in alcune situazione. Non so se ci siano ulteriori discussioni in merito, ma presumo che al momento nessuno sia nelle condizioni di usarlo”.