Chiedendo a Vasseur se la Ferrari 675 fosse più bella della F1-75, il nuovo capo della Gestione Sportiva ha comprensibilmente glissato rispondendo che in fondo l’importante è che sia molto veloce. Poi se vincerà sarà anche più bella.
Mancano meno di dieci giorni all’evento del 14 febbraio dove, alle 11.25 italiane, verrà svelata a Maranello la nuova vettura che proverà ad interrompere il lungo digiuno. E’ stato consegnato venerdì il primo telaio della 675, che sarà utilizzato per lo shakedown di Fiorano e naturalmente nei test in Bahrain in programma dal 23 al 25 febbraio. Il che significa altresì che i piloti sono stati impegnati nelle misurazioni di rito con il nuovo sedile.
Sul fronte power unit il fire-up ‘vero’ della specifica aggiornata è stato già eseguito correttamente.
In questa fase le fabbriche sono chiamate a una importante accelerazione, non solo per l’allestimento del primo esemplare delle nuove auto, ma anche per la produzione del secondo, tenuto conto della vicinanza temporale molto stretta tra i soli tre giorni test e il primo evento mondiale che inizierà sempre sul circuito di Sakhir il 3 marzo.
Stando a quanto raccolto il nuovo telaio Ferrari è più leggero di 2/3 kg rispetto a quello della F1-75. Dimagrimento che equivale a 1 decimo. E’ una nota interessante considerando che i test di impatto frontale, laterale e verticale sono stati più severi in ottica 2023. E’ ormai acclarato che Ferrari è concentrata da tempo su questo progetto, avendo mollato lo sviluppo della precedente vettura ben prima della sosta. Facendo i conti con i problemi di affidabilità emersi, non è stata una cattiva decisione, anche contando quanto il budget cap possa incidere nel progetto e negli sviluppi di una moderna vettura di F1; il che significa portarsi un margine di sviluppo in eredità e solo la pista dirà se avrà pagato adeguatamente.
Ciononostante bisogna considerare che anche i diretti competitors hanno tenuto del margine importante. Red Bull ha metaforicamente tolto il piede dal gas degli sviluppi dopo Singapore, anche nell’ottica di una sanzione tecnica prevedibile, a fronte della violazione finanziaria. Il telaio alleggerito della RB18 veniva riportato in fase piuttosto avanzata, tuttavia a Milton Keynes avevano capito velocemente che Verstappen era rimasto senza avversari diretti sin da Spa. Era quindi divenuto chiaro che non c’era più la necessità di affrontare colpo su colpo la F1-75 di Leclerc, tanto meno le Mercedes. E’ facile immaginare che molto del programma 2022 sia stato messo intelligentemente sulla vettura 2023.
La stessa Mercedes potrebbe accorciare il gap, così come ha fatto intravedere a fine 2022, cogliendo con Russell la vittoria a Interlagos. Traguardo che sembrava francamente impossibile nelle prime gare quando la W13 lottava con le Haas. E’ difficile credere che gli ingegneri ripeteranno l’errore di sottovalutare alcuni concetti più nascosti, perchè al di sotto della vettura. Non ci sono dubbi sul fatto che a Brackley abbiano le capacità e le risorse per sbloccare e far vedere a tutti un potenziale di nuovo molto importante. D’altra parte non è mai semplice recuperare totalmente un grande gap in F1, un qualcosa ammesso anche da Toto Wolff nelle ultime settimane.
Sebbene siano possibili sorprese in ordine sparso, sulla carta è altamente probabile aspettarsi tre team in lotta per il mondiale, uno step sopra gli altri. Ognuno dei tre con i suoi jolly tenuti in tasca facendo di necessità una virtù. Lavoro che va ben oltre le ore di galleria disponibili, piuttosto molto si giocherà non solo sull’aver interpretato molto correttamente le ulteriori limitazioni aerodinamiche che riguardano i pavimenti, ma anche poter utilizzare opzioni di bilanciamento meccanico molto migliori della scorsa stagione.
Le auto di un anno fa erano completamente nuove, sappiamo che gli ingegneri si sono ritrovati a combattere con dei setup sottosterzanti ed esasperatamente rigidi per affrontare il saltellamento, il che non solo esponeva le monoposto a rotture ma a perdite di performance imbarazzanti nel lento. Ora il numero dei dati raccolti nelle tante gare della scorsa stagione è molto importante e dovrebbe aver garantito un significativo passo avanti delle prestazioni.
Il peso minimo potrebbe restare 798 kg: la decisione finale verrà presa il 20 febbraio
L’articolo 4.1 del regolamento tecnico 2023, nella versione attuale, afferma che “il peso delle auto, carburante escluso, non deve mai essere inferiore a 796 kg durante ogni momento della competizione”.
Al momento di scrivere, la regola non è stata modificata tuttavia, a quanto sentito da diverse fonti qualificate, il peso potrebbe rimanere quello fissato nel 2022, cioè 798 kg e non potrà scendere. Come detto in precedenza alcuni macro componenti delle auto – come il telaio di Ferrari e certamente di Red Bull – saranno più leggeri. Tuttavia, il peso minimo delle power unit è già stato indicato passare a 151 kg da 150 kg. Le nuove Pirelli 2023 sembrano essere lievemente ingrassate e ci sono state piccole, ma non meno importanti in termini di peso, novità come l’importante rinforzo in quella zona dove il telaio si collega alla power unit.
Una decisione finale verrà presa nella riunione della F1 Commission che si terrà il 21 di febbraio. Del resto, lo stesso Vasseur durante il primo incontro coi media a Maranello ha accennato a quel meeting come un primo appuntamento di rilievo – in qualità di Team Principal Ferrari – per approfondire alcune discussioni.
Lo stesso team principal francese offrirà inevitabilmente una interlocuzione diversa da Binotto, per renderla ancora più costruttiva in particolare con la Fia e con alcuni team. È davvero presto per ogni considerazione, nel frattempo si sentono dei paragoni inappropriati tra Vasseur e un grande politico come Jean Todt. Fred è certamente chiamato a un cambio di rotta nei rapporti con Federazione, per tutto il resto ci vorrà tempo. Per ora annotiamo solo che entrambi sono stati chiamati dalla Ferrari dopo 14 anni di digiuno mondiale.
Autore: Giuliano Duchessa
Co-Autore: Paolo D’Alessandro e Piergiuseppe Donadoni