Mercedes sapeva di poter vincere in Canada: nessuna sorpresa sulla forza della W16

Giu 18, 2025

Paolo D’Alessandro, Piergiuseppe Donadoni

E’ giusto considerare il risultato di questo weekend una sorpresa? La vittoria di George Russell e il terzo posto di Andrea Kimi Antonelli hanno fatto scalpore come se questo risultato arrivasse dal nulla, eppure la W16 trovava nel circuito di Gilles Villeneuve tutte le caratteristiche ideali per potersi esaltare. Una pista che richiede minori compromessi tecnici di Barcellona, per esempio, dove è fondamentale avere un’ottima velocità sul rettilineo e una trazione importante, dove l’asfalto liscio non stressa le mescole, ma le temperature calde non rendono difficile una loro messa in temperatura. Se facciamo un elenco delle qualità Mercedes, molte si sposano con questo elenco. 

Ritorna la sospensione posteriore aggiornata e il bilanciamento non è un problema

Le notizie positive per gli uomini di James Allison sono iniziate già ad inizio weekend visto il ritorno in pista della sospensione posteriore aggiornatache era stata introdotta ad Imola e poi bocciata per Monaco e Barcellona – con molti meno problemi rispetto alla prima uscita, sull’Enzo e Dino Ferrari. “La nuova sospensione posteriore l’abbiamo introdotta per migliorare i problemi di surriscaldamento al posteriore.” ha spiegato Wolff. A Brackley sono stati attentamente analizzati i dati presi sul circuito del Santerno ed è stato fatto un lavoro di conoscenza di questo nuovo elemento, per poterlo riportare in pista con una maggiore comprensione e senza perdere il già poco tempo a disposizione delle squadre nelle libere. “Non eravamo particolarmente sicuri dei risultati di Imola, perché erano peggiori del previsto. La cosa giusta è stata rimuoverli per poi riportarlo in pista, perché siamo convinti sia la direzione giusta. La correlazione è difficile per noi, così come per gli altri team” ha dichiarato il manager austriaco al termine del weekend. In FP1 è stato necessario qualche piccolo aggiustamento, ma la W16 è tornata subito a primeggiare in trazione, come nel resto dell’anno. Ad infastidire maggiormente Russell ed Antonelli è stato il graining, come per le altre vetture, che è andato man mano a diminuire nel corso del weekend, sia con modifiche al camber, come confermato da Toto Wolff nel post qualifiche, sia per la naturale gommatura della pista.

L’assenza di importanti compromessi e di curve di vario tipo – essendoci principalmente curve di media e bassa velocità – rende poi meno difficile trovare un setup ideale e quindi un bilanciamento più stabile. Più importante era mettere in temperatura le gomme dei due assi in maniera ottimale, ciò che ha sofferto maggiormente la McLaren e un problema che si è verificato soprattutto con la C6, per questo la Mercedes ha ben pensato di utilizzare la mescola Media (C5) per l’ultima parte delle qualifiche, assicurandosi così la pole position con George Russell ed una partenza in top 5 con Kimi Antonelli. L’ottimo lavoro svolto in qualifica e in partenza ha spianato la strada ai due piloti Mercedes, che hanno potuto arginare senza grossi problemi sia Max Verstappen (per Russell) che il suo McLaren (per Kimi Antonelli).

Si è corso con il caldo ma in Canada il degrado termico non è mai un problema!

Le alte temperature sono sempre state un nemico importante per la W16. Questo è vero, ma non bisogna nemmeno fare un’associazione così semplicistica. Le temperature calde sono un nemico della W16 quando comportano poi un degrado termico accentuato delle gomme. In Canada l’asfalto molto liscio e poco abrasivo, nonché il layout stop & go con l’assenza di curve veloci e da percorrere in appoggio, non portava molta energia nelle gomme, tanto che il surriscaldamento non è praticamente stato un problema per nessuno. Anzi, la formazione del graining vista ad inizio weekend e nel primo stint di gara era dovuto proprio ad un asfalto che metteva poca energia nella gomma; la presenza di lunghi rettilinei inframmezzati da nessuna curva realmente veloce, ha reso difficile scaldare e tenere in temperatura la gomma, più che raffreddarla. Questo è stato un prezioso aiuto per la Mercedes, che ha visto praticamente annullati i suoi punti deboli. “Guardiamo al tracciato, Montréal è sempre stato buono per noi. Ci manca qualcosa nelle curve ad alta velocità che è dove gestire le temperature diventa difficile. Inoltre in Canada l’asfalto è molto liscio e poco abrasivo e questo danneggia e surriscalda poco il posteriore” ha confermato anche il team principal Mercedes dopo la gara.

Le tante zone di trazione, i lunghi rettilinei e nessuna curva veloce o particolarmente severa per le gomme, oltre all’ottimo risultato in qualifica, frutto di una giusta lettura delle gomme, hanno permesso di rivedere una Mercedes competitiva. “E’ andato come ci aspettavamo” ha confermato un George Russell poco sorpreso del risultato nel post gara. In più c’è stato il ritorno della sospensione posteriore aggiornata ed una piccola ulteriore modifica alla floor edge, dopo che a Barcellona era stato introdotto il nuovo fondo. Questo però non fa della W16 la vettura migliore in assoluto, né deve far pensare che tutti i problemi siano stati risolti. “In Austria ci aspettiamo più surriscaldamento. Ogni weekend sarà una sfida, nessuna illusione” ha avvisato Toto Wolff. La McLaren è rimasta molto forte, pur su una pista non così congeniale, ma una qualifica non positiva per Norris e una partenza dove ha perso la posizione nei confronti di Antonelli da parte di Piastri hanno un pò oscurato un ritmo che era più che buono. Max Verstappen è riuscito comunque a strappare una P2 in un circuito non super favorevole ad una Red Bull, che ha mostrato ancora qualche problema di gestione delle gomme. La Ferrari invece è stata tagliata fuori per dei troppi errori e problemi avuti nel weekend, come spiegato da Vasseur, che le hanno impedito di partecipare alla lotta di vertice, nonostante un passo della SF-25 da quarta forza ma non così lontano.

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