Al termine di una gara ricca di colpi di scena, incidenti spettacolari e strategie ribaltate all’ultimo, è Kyle Kirkwood a imporsi nel Gran Premio di Detroit della IndyCar, spezzando il dominio di un Palou costretto al ritiro. Il pilota statunitense del team Andretti Global conquista la sua quarta vittoria in carriera e la seconda stagionale, dopo il successo di Long Beach, confermandosi il Re dei cittadini. Un’affermazione tutt’altro che scontata, ottenuta su un tracciato duro e insidioso, dove Kirkwood ha dovuto anche gestire un danno all’ala anteriore, conseguenza di un contatto ravvicinato con Kyffin Simpson nell’ultimo terzo della gara.
Per Honda si tratta dell’ennesimo risultato di rilievo: con il successo di Kirkwood, il costruttore nipponico allunga a sette la striscia di vittorie consecutive in campionato, mettendo ancora una volta in ombra Chevrolet nell’evento svolto a due passi dalla sede della General Motors.
La bandiera rossa al giro 88: paura per Foster e Rosenqvist
Uno dei momenti più drammatici del GP è arrivato al giro 88, quando una violenta carambola tra Louis Foster e Felix Rosenqvist ha causato la bandiera rossa. L’incidente è stato innescato da un cedimento improvviso della sospensione anteriore destra sulla Dallara del Team Rahal guidata da Foster. Il guasto si è verificato nel tratto ad alta velocità della Jefferson Avenue: la monoposto, ormai ingovernabile, ha colpito in pieno la vettura di Rosenqvist, già impegnato ad affrontare la terza curva e travolto all’improvviso.
Entrambi i piloti sono fortunatamente usciti illesi, ma la dinamica ha ricordato quanto questi tracciati cittadini, per quanto spettacolari, non perdonino il minimo errore o guasto tecnico. La direzione gara ha sospeso la corsa per permettere il ripristino delle barriere e la rimozione dei detriti, dando il via libera a 12 giri dalla fine.
Ferrucci e Herta sul podio, Power fuori dai giochi nel finale
Dopo la ripartenza post-bandiera rossa, Santino Ferrucci ha confermato il suo stato di forma chiudendo secondo, davanti a Colton Herta. Entrambi sono riusciti a beffare Will Power, che fino a quel momento ha occupato il secondo posto, perso nella ripartenza a gomme fredde.
Power, che ha impostato la strategia per gestire l’intera corsa su due soste, ha pagato caro un momento di esitazione alla curva 2, perdendo anche il ritmo nel finale. Herta, al contrario, ha approfittato della bagarre per prendersi il primo podio di una stagione contraddistinta da innumerevoli problemi ai box per il figlio d’arte.
Palou fuori per un contatto con Malukas: primo zero stagionale
Uno dei colpi di scena principali ha visto protagonista, suo malgrado, Alex Palou, vincitore della recente Indy500. Lo spagnolo ha dovuto abbandonare la gara dopo un contatto alla prima curva con David Malukas, che lo ha centrato in frenata causandogli danni irreparabili alla vettura. La direzione gara ha comminato a Malukas un drive-through risultato altamente nocivo al pilota Foyt, fino a quel momento stabilmente in top5
Nonostante il ritiro, Palou mantiene la leadership nella classifica piloti, complice il fatto che Pato O’Ward, il principale inseguitore, ha chiuso settimo dopo una gara corsa in rimonta e segnata dalla difficoltà nel trarre vantaggio dalle numerose neutralizzazioni.
La rimonta di Newgarden e le penalità che cambiano il finale
Fine settimana complicato anche per Josef Newgarden, partito 24° per un contatto con le barriere in qualifica e arrivato 9° al traguardo. Il pilota Penske ha sfruttato al meglio le caution, guadagnando posizioni soprattutto nella parte centrale della corsa. Il due volte vincitore della Indy500 ha poi dovuto gestire le gomme morbide (caratterizzate da un fortissimo degrado) nello stint conclusivo, evitando di spingere ed approfittando della bandiera rossa per alleggerire il consumo. Alla fine Newgarden è riuscito a controllare sia Alexander Rossi, 10°, che Scott Dixon, ancora fuori dalla Top10.
Sorte peggiore per Scott McLaughlin, penalizzato con un drive-through dopo un contatto con il giovane Nolan Sigel. Una manovra maldestra alla curva 1 ha messo fine alle speranze di vittoria del neozelandese, che nel finale si è dovuto accontentare del 12° posto
Amaro finale per Ilott, problemi ai box per Prema
La lista dei ritirati include anche Callum Ilott, al volante della #90 del team Prema. Durante l’ultimo pit stop, un errore nell’avvitamento della ruota anteriore destra ha compromesso il controllo della monoposto, che è finita violentemente contro le barriere nello stesso punto in cui poco dopo sarebbe uscito di scena anche Palou. L’unica Prema in grado di tagliare il traguardo è stata quella di Robert Shwartzman: l’israeliano ha concluso 16°, dopo una gara passata prevalentemente nel gruppo di metà classifica.
Classifica e prospettive: Palou ancora leader, ma tutto è aperto
Con il risultato di Detroit, Alex Palou resta saldamente al comando della classifica piloti, ammortizzando gli effetti negativi dell’incidente grazie al vantaggio accumulato fino a Indianapolis. Kirkwood, grazie al secondo successo stagionale, si rilancia come potenziale outsider per il titolo, mentre Herta e Ferrucci guadagnano punti importanti. O’Ward, pur rimontando dal 18° al 7° posto manca l’occasione di ricucire su un Palou che vanta ancora 90 punti di margine sul messicano.