Haas: la strategia regala due punti, resta l’incognita sugli aggiornamenti

Giu 20, 2025

Luca Manacorda, Andrea Vergani

La Haas lascia Montreal con due punti preziosi ottenuti da Esteban Ocon. La scuderia americana, che ha festeggiato i 200 gran premi in F1, ha così raddrizzato il fine settimana dopo un’altra qualifica piuttosto deludente, con le due VF-25 scattate dalla settima fila anche grazie alla retrocessione di Yuki Tsunoda. Su un tracciato particolare e caratteristico come quello del GP Canada, la chiave è stata la strategia: Ocon ha potuto risalire la classifica grazie a un primo stint lunghissimo su gomma Hard, mentre Oliver Bearman non ha avuto modo di sfruttare al meglio la gomma Media montata al via.

GP Canada: la doppia strategia premia Ocon e penalizza Bearman

Esteban Ocon, partito quattordicesimo, è rimasto in pista con le gomme dure per ben 58 dei 70 giri in programma a Montreal, fermandosi una volta in meno rispetto ai diretti rivali. Questo gli ha permesso di restano in top 10 anche dopo il pit stop, approfittando poi del ritiro di Lando Norris per guadagnare un’altra posizione. Il francese ha commentato così la sua gara: “Sono soddisfatto di tutto il lavoro svolto dal team; abbiamo massimizzato il nostro potenziale perché non era chiaro se la nostra strategia sarebbe stata migliore prima della gara, ma correre il rischio ha dato i suoi frutti. Siamo riusciti a fare una gara solida, a fare buoni giri in aria pulita, così abbiamo superato diverse vetture e poi abbiamo portato la macchina al traguardo. È una bella ricompensa aver ottenuto qualcosa dalla nostra 200esima gara e aver colto l’opportunità“.

Ocon (Haas)

Discorso diverso per Oliver Bearman, partito tredicesimo con gomma Media. Il giovane britannico è rimasto a lungo bloccato nei trenini di DRS formatisi a centro gruppo, non riuscendo a sfruttare al meglio la mescola più morbida nelle prime fasi e poi proseguendo la lotta una volta passato alle Hard, fino all’undicesimo posto al traguardo. Bearman non ha nascosto il disappunto: “Avevamo più ritmo di quanto sembrasse, ma con la strategia siamo rimasti bloccati nel traffico con altri piloti che partivano con le gomme dure. Con il DRS è davvero difficile sorpassare, una volta che sono uscito in aria libera abbiamo avuto ritmo, ma sono rimasto bloccato per quasi tutta la gara“.

Il nono posto di Ocon ha portato due punti preziosi per la Haas in una classifica Costruttori che vede la lotta per il sesto posto sempre più accesa. La scuderia americana ha raggiunto la Racing Bulls che l’aveva scavalcata dopo il GP Spagna, ma alle sue spalle vede Aston Martin e Kick Sauber continuare ad avvicinarsi minacciosamente. Il team principal Ayao Komatsu ha sottolineato la necessità di cambiare in uno degli aspetti critici emersi negli ultimi fine settimana: “Abbiamo dimostrato di avere un buon ritmo gara, ma dalla prossima gara dovremo recuperare dalle FP1 e qualificarci bene“.

Haas: gli aggiornamenti non hanno portato particolari benefici

La Haas aveva lasciato Barcellona con uno zero pesante in ottica Mondiale Costruttori. Ocon e Bearman avevano chiuso in sedicesima e diciassettesima posizione, peggior risultato dell’anno assieme a quello ottenuto a Imola, quando il francese fu costretto al ritiro e il britannico chiuse sempre diciassettesimo. Due weekend che hanno suonato come un campanello d’allarme, sia perché si è gareggiato su due circuiti tradizionali e completi sia perché sono arrivati dopo che nel fine settimana del GP Emilia Romagna sono stati introdotti i primi importanti aggiornamenti del 2025. Il bilancio del triple header che ha aperto la parentesi europea del Mondiale di F1 è stato salvato dall’eccellente settimo posto di Ocon a Monte Carlo, sul tracciato più particolare e meno indicativo per le prestazioni della vettura: un discorso che vale anche per un circuito come quello di Montreal.

Analizzando le prestazioni in qualifica della VF-25, il gap medio dalla McLaren nei primi 6 round è stato di 1.263s. Nei tre appuntamenti da Imola in poi, dopo l’introduzione degli aggiornamenti, questo gap è leggermente salito a 1.330s. Il bilancio rimane simile se il confronto viene fatto con la scuderia finora migliore tra quelle del centrocampo, ossia la Williams. Qui il distacco medio in qualifica della Haas era di 0.562s, divenuto di 0.537 nelle tre gare europee.

Le novità portate dalla Haas non sembrano aver cambiato il trend stagionale, ma neppure quello storico delle monoposto americane. Non ci sono grosse differenze nei risultati ottenuti nelle qualifiche disputate con le mescole più dure (C3 e C4) rispetto a quelle dei weekend dove Pirelli porta i set più morbidi (C5 e C6), mentre si può notare come il distacco dal vertice nei circuiti lenti (+1.106s) sia minore rispetto a quello nei veloci come Imola e Barcellona (+1.272s). Storicamente la Haas si è sempre comportata meglio nei circuiti più orientati verso il lento, anche se la qualifica rimane in generale il punto debole delle ultime stagioni.

Haas

Anche guardando al passo gara, gli aggiornamenti non hanno dato per ora riscontri positivi. Su due circuiti poco favorevoli come Imola e Barcellona il distacco medio è stato di 1.595s dalla McLaren e di 0.266s dalla Williams – peraltro poco brillante nel GP Spagna – superiore a quelli stagionali rispettivamente di 1.167s e 0.181s (escludendo la gara bagnata di Melbourne e quella poco indicativa di Monte Carlo), ma soprattutto più alto di tre decimi se prendiamo come paragone i risultati di Suzuka e Jeddah, due tracciati veloci.

In una stagione come l’attuale, dove lo sviluppo delle attuali monoposto è ormai agli sgoccioli in vista del grande cambiamenti tecnico previsto dai regolamenti 2026, per la Haas è importante riuscire a introdurre degli ultimi aggiornamenti in grado di migliorare le prestazioni della VF-25 ed evitare così di vanificare l’ottimo primo quarto di campionato perdendo altre preziose – nel senso letterale del termine – posizioni nel mondiale Costruttori, dove ballano milioni di euro importantissimi per il budget di un team come quello americano.

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