Max Verstappen conquista un’altra pole con Red Bull che da chiari segnali di ripresa in seguito agli aggiornamenti delle ultime gare. La McLaren non concretizza il suo potenziale e paga ancora un volta gli errori dei piloti, che perdono il confronto con il pluricampione del mondo olandese. Andra Kimi Antonelli quasi si ripete con una Mercedes meno pimpante di Venerdì ma che lui fa rendere al massimo e sfiora la pole position. Ferrari è fuori gioco: mai competitiva e distacchi impietosi dai rivali (che dovrebbero essere) diretti, venendo scavalcata in perfomance anche dalla Williams, che sarà una grana in più per la gara di domani
La magia di Max e le mancanze McLaren nascondono il vero gap, ma Red Bull è migliorata
Finora in stagione si era vista una RB21 a due facce: una buona vettura capace di dare molto fastidio a McLaren nei tracciati front-limited, ma una vettura problematica su circuiti caldi e con maggiore limitazione al posteriore come è Miami. La prestazione di ieri di Verstappen è uno spiraglio di luce per Milton Keynes: se tra Shanghai e Sakhir il distacco in Qualifica si aggirava intorno ai tre decimi, in Florida ‘Super Max’ ha battuto entrambe le McLaren. Nel primo settore non c’è stato alcun paragone tra Verstappen e gli altri 19 piloti: nessuno porta la stessa velocità nel tratto di curva 4-5-6. Il nuovo fondo che ha debuttato questo fine settimana ha dato i primi frutti con il carico extra che ha aiutato soprattutto nelle curve veloci. A fare la differenza nel settore centrale è stato un miglior bilanciamento della RB21 grazie soprattutto agli interventi ‘non visibili’ apportati a Jeddah (dove per caratteristiche si è potuto vedere meno l’impatto di queste modifiche). Segnali positivi di un processo di evoluzione che sta funzionando, ma i soliti errori del duo McLaren ha forse un po’ nascosto la verità delle cose. Gli ideal lap time di Norris e Piastri sono 1.26.014 e 1.26.173, entrambi migliori del giro ideale (e reale) di Verstappen: un distacco realistico di due decimi è comunque un passo in avanti – di circa un decimo al momento – considerando tracciato e condizioni.
Intanto Verstappen si prende la Pole Position e ringrazia: il meteo per la gara prevede alta possibilità di pioggia e temporali e, nonostante McLaren avrà un vantaggio anche in quelle condizioni, sarà meno facile togliere la prima posizione al numero 1 vestito di blu. L’errore da parte dei meccanici nel pit stop della Sprint Race ha tolto punti preziosi a Verstappen (ora a -19 da Piastri e -10 da Norris), ma l’obiettivo è sempre quello di arrivare con i piloti papaya nel campo visivo al Gran Premio di Spagna, dove in Red Bull si confida in una svolta.
Mercedes si è confermata molto competitiva sul circuito statunitense, e Kimi Antonelli è riuscito a conquistare la terza posizione solo due millesimi dietro la McLaren di Norris. Rispetto alla W16 vista ieri si sono visti miglioramenti specialmente nei tratti ad alta velocità, mentre la MCL39 ha guadagnato qualcosa nei tratti più lenti del tracciato e questo è stato il fattore che ha fatto la differenza. La Mercedes resta una monoposto molto buona in trazione e questo ha permesso di essere molto competitivi: domani la pioggia può esaltare il talento del pilota italiano, che insegue il primo podio della carriera partendo ancora al fianco di Oscar Piastri. Nel confronto con il compagno George Russell, c’è un delta importante a favore di Kimi nei tratti ad alta velocità dove, a partire dalla prima gara in Australia, ha spesso fatto vedere molta velocità.
Ferrari in caduta libera: i cambiamenti tra Sprint e Qualifica non sono stati promossi
Nella trasferta statunitense si è vista la peggior Ferrari stagionale insieme a quella del sabato di Melbourne: le contromisure prese dagli ingegneri hanno indirizzato il bilanciamento più verso l’anteriore ed nel confronto diretto con il giro della Sprint Shootout si vede un miglioramento nel veloce e nelle fasi di trazione. Questo non è bastato, perché c’è un gap di mezzo secondo dalla Pole Position – che sarebbero stati sette decimi se Norris avesse ‘messo insieme’ un giro pulito; alla SF-25 manca carico aerodinamico e la carenza di bilanciamento comporta perdite enormi nei tratti più lenti ma non abbiamo scoperto nulla di nuovo nel fine settimana di Miami. Rispetto alla Sprint è necessario alzare la vettura e la conseguenza è una grande perdita rispetto ai rivali: una sentenza oltremodo negativa in questa generazione di vetture, dove creare carico ad un ampio range di altezze è cruciale. Questa volta inoltre entrambi i piloti sono andati al limite ed il potenziale della monoposto era quello visto in pista: se Lewis Hamilton è stato eliminato in Q2 e Charles Leclerc no è soprattutto merito di una scia presa dal monegasco nell’ultimo settore valsa quasi 1 decimo (70millesimi) che gli ha permesso di passare il taglio. A livello di prestazione la Rossa infatti avrebbe visto i due piloti molto più vicini ed entrambi eliminati in Q2, a sottolineare una Qualifica molto deludente.
I problemi intrinsechi di questo progetto continuano dunque a limitare fortemente le possibilità di Charles Leclerc e Lewis Hamilton che in Qualifica soffrono anche l’incapacità della SF-25 di sfruttare il picco di prestazione della gomma nuova. Rispetto alla Sprint Qualifying il distacco non è solo aumentato, ma la Williams si è inserita in mezzo facendo scendere ancora di una fila il monegasco, mentre l’inglese è tornato a soffrire e patire la mancanza di feeling con la monoposto. La SF-25 è una monoposto attualmente con un posteriore molto debole: nella Sprint si è deciso di tenere un bilanciamento più “neutro” ma che poi in gara ha portato a molto sottosterzo, per la seconda parte del weekend si è andati quindi verso l’anteriore per provare ad esaltare la qualità principale di questa macchina, con consequente sovrasterzo e totale mancanza di grip al posteriore, che va a penalizzare soprattutto il sette volte campione del mondo. Il potenziale è questo, i piloti sono ‘impiccati’ nel loro giro e pur pensando di fare un ottimo giro si ritrovano P8 a mezzo secondo. Urgono correttivi, soluzioni e quindi aggiornamenti. Fino a quel momento, salvo situazione straordinarie come nella Sprint Race, la Ferrari continuerà ad essere una modesta macchina che può ambire alla zona tra i top team e il midfield, salvo miracoli dei piloti. Red Bull insegna che potrebbe non volerci molto, queste auto sono molto sensibili, ma servono aggiornamenti per raddrizzare una stagione che per ora è altamente insufficiente e inaccettabile, visto il distacco enorme nel Mondiale Costruttori.