La notte è ormai alle spalle e, con il sole a fare capolino nel Circuit de la Sarthe, Ferrari inizia l’ultimo terzo della 24 Ore di Le Mans in cima alla classifica con la 499P #51 di Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado, in vetta con poco più di tre secondi di vantaggio sulla Ferrari AF Corse #83 di Phil Hanson, Ye Yifei e Robert Kubica. Entrambe le auto hanno appena scontato un drive-through a testa per non aver rispettato le bandiere gialle, restando al primo e secondo posto.
NOTTE OSTICA PER FERRARI A LE MANS
Sanzioni arrivate dopo una notte tutt’altro che tranquilla per le Hypercar di Maranello, specialmente per la #51. Intorno all’una, infatti, Giovinazzi ha sofferto una foratura lenta dell’anteriore sinistra provocata da un contatto nella chicane Daytona con la Corvette-TF #33 di Johnny Edgar. L’italiano ha ricevuto cinque secondi di penalità per l’episodio, ma il peggio è arrivato quando la Direzione Gara gli ha comminato uno Stop&Go di 20 secondi per la violazione del limite di velocità.
La #51 è così precipitata a circa due minuti dalla vetta, in quel momento detenuta dalla Porsche Penske #6, ma grazie alla Safety Car provocata dall’incidente di Bolukbasi (Nielsen #24, pilota ok) a Tertre Rouge l’equipaggio leader del Mondiale Piloti è tornato in gioco, riprendendo il primo posto con il sorpasso di Calado sulla AF Corse #83 di Hanson a 9 ore e 14 minuti dalla bandiera a scacchi.
TOYOTA ALL’ATTACCO CON LA #8
Il drive-through appena smarcato non ha comportato cambiamenti, tanto che la #51 e la#83 hanno mantenuto il primo e secondo posto davanti alla Porsche Penske #6 ed alla 499P #50 di Nicklas Nielsen, Miguel Molina e Antonio Fuoco, anche loro costretti a smarcare un drive-through nella notte sempre per non aver rispettato le bandiere gialle. Nell’ultimo stint Nielsen si è liberato della Toyota di Buemi, Hartley e Hirakawa, autori di una gara davvero regolare che non toglie assolutamente dalla contesa il costruttore giapponese, che vanta circa mezzo minuto di margine sulla Cadillac-Jota #12, a cui le neutralizzazioni sono servite per pareggiare le strategie con i diretti avversari.
Stevens, in questo momento alla guida, non può stare tranquillo, perché negli specchietti ha la BMW-WRT #15 del trio Magnussen/Marciello/Dries Vanthoor, veloci nella notte ma beffati dalla Slow Zone provocata dalla LMP2 #18 di IDEC Sport, fermatasi nel bel mezzo dell’Hunadieres per il distaccamento della ruota posteriore destra. Tanto la BMW #15 quanto la Porsche Penske #6 hanno mal digerito la neutralizzazione, non fermandosi ai box al contrario degli altri, Ferrari in primis.
LA SLOW ZONE BEFFA PORSCHE PENSKE NELLA NOTTE DI LE MANS
Una grande beffa specialmente per la Porsche di Estre, Laurens Vanthoor e Campbell, risaliti dall’ultimo al primo posto e a lungo al comando della gara salvo poi cambiare strategia proprio in occasione della citata Slow Zone. Fermandosi in bandiera verde i tre sono precipitati al settimo posto. Ora sono terzi e stanno cercando di riallinearsi al passo delle Ferrari.
Le Mans ancora senza sorrisi per Alpine e Peugeot, che stanno battagliando con ritardi superiore ai due giri, vivendo una gara molto più complicata del previsto, soprattutto per Alpine. Da segnalare, invece, il ritiro sia della Cadillac WTR, parcheggiata da Filipe Albuquerque fuori dalla pista, sia dell’auto gemella gestita da Whelen/AXR, che ha alzato bandiera bianca poco fa per un problema alla trasmissione.
INTER EUROPOL VS VDS PANIS IN LMP2, RITIRO PER LA BMW DI ROSSI/AL HARTHY/VAN DER LINDE IN LMGT3
Passando alla LMP2, Inter Europol Competition prosegue il duello diretto con VDS Panis Racing, il team che ha percorso più giri in testa alla classifica fino ad ora nella 24 Ore di Le Mans. Più distanti gli altri, a partire dalla IDEC Sport #28, staccata di un passaggio. Peraltro, Inter Europol sembra disporre dei giusti strumenti per puntare alla vittoria anche nella classe Pro-Am, imponendosi all’alba con il nostro Luca Ghiotto, forte di un bel ritmo.
Notte ricca di colpi di scena in LMGT3, categoria che ha visto BMW ed il Team WRT perdere nell’arco di pochi minuti entrambe le proprie punte. Durissimo da mandare giù il ritiro della M4 #46, in testa alla corsa fino a quando Kelvin van der Linde ha sofferto un problema elettrico nel bel mezzo delle curve Porsche.
Il sudafricano è tornato ai box, ma il team non ha potuto far altro che confermare il ritiro della M4 guidata a lungo in prima posizione da Valentino Rossi, Ahmad al Harthy e van der Linde stesso. Scenario peggiorato da quello che è successo alla M4 #31, costretta ai box per i danni causati dall’investimento di un coniglio da parte di Timur Boguslavskij.
La testa della classifica ora è mantenuta dal toscano Riccardo Pera, anche lui passato ai box per scontare un drive-through al volante della Porsche Manthey #92, rimasta leader di fronte alla Ferrari AF Corse #21 di Heriau/Mann/Rovera. A completare il podio virtuale è la Corvette #81, risalita molto bene precedendo la Lexus #87, penalizzata con un drive-through per il contatto con la Porsche di Rahel Frey. Tra le squadre colpite dalle sanzioni per aver ignorato le bandiere gialle anche The Heart of Racing, la cui Aston Martin di Drudi/Robichon/James occupa la quinta posizione.