Alle soglie del quarto anno da pilota GT a tempo pieno Valentino Rossi si appresta ad iniziare un’altra stagione tra WEC e GT World Challenge, sebbene l’anno sportivo del nove volte iridato nel Motomondiale sia già cominciato con la 12 Ore di Bathurst. Tre stagioni alle spalle, un bel po’ di esperienza accumulata, prestazioni di tutto rispetto e buone capacità di adattamento ad un mondo del tutto diverso dalle due ruote. Che sia, quindi, arrivato il momento di cambiare la prospettiva nel vedere e analizzare le avventure del “Dottore” in pista?
ROSSI E LE QUATTRO RUOTE: SCOMMESSA VINCENTE
Questo approfondimento parte dai freddi e insindacabili risultati ottenuti da Valentino Rossi a partire dal 2022, anno in cui ha raddoppiato il numero delle ruote esordendo nel GT World Challenge Europe con l’Audi R8 LMS Evo II del team WRT, condivisa con Nico Müller e Frédéric Vervisch. Con alle spalle le più che buone 12 Ore del Golfo corse in primis con Ferrari tra 2019 e 2020, Rossi ha affrontato la prima stagione da professionista sull’onda della regolarità, imparando dai colleghi ben più esperti a comprendere un universo differente rispetto alla MotoGP. Tra Sprint ed Endurance Valentino ha ottenuto cinque piazzamenti nella Top5, dando inizio ad un processo di crescita culminato con il passaggio del team WRT a BMW.
Ed ecco che nella seconda gara di Misano, complice anche un cambio del BoP, Valentino Rossi e Maxime Martin hanno ottenuto un bel successo che, aggiunto agli altri due podi, ha permesso all’equipaggio di chiudere al quinto posto nella classifica Sprint. La vittoria nel circuito Marco Simoncelli è stata poi bissata nel 2024, sempre in compagnia di Martin, ma il weekend è stato ancora migliore considerando che al trionfo del sabato la coppia abbia aggiunto il terzo posto della domenica.

Fonte: Team WRT – X
DELUSIONE A LE MANS, MA OTTIMO ESORDIO NEL WEC
L’anno scorso, però, Rossi ha per lo più focalizzato le proprie attenzioni sul WEC, debuttando proprio in Qatar un anno fa con un solido quarto posto, sempre al volante della BMW M4 GT3 del Team WRT, stavolta spalleggiato sia da Martin che dall’amatore Ahmad Al Harthy.
Spostando lo sguardo sul Mondiale Endurance, la cui classe GT3 è meno competitiva poiché strutturata sulla formula “Am” (nel GTWorld Challenge Rossi ha corso con e contro i professionisti nella classe più alta), il 46enne di Tavullia ha trovato terreno fertile per perseguire l’obiettivo di vincere la 24 Ore di Le Mans. Un sogno spezzato dall’incidente di Al Harthy in piena notte, proprio mentre la M4 #46 stava comandando la corsa. Ciò nonostante, il team ha ottenuto due podi, il primo a Imola ed il secondo al Fuji, con Rossi capace di ben comportarsi in una categoria in cui l’alternanza tra professionisti e amatori rappresenta il nucleo del successo.
Chiuso il capitolo 2024, il nuovo anno è iniziato con la seconda partecipazione alla 12 Ore di Bathurst, terminata al secondo posto in compagnia di Raffaele Marciello e Charles Weerts. Gara tutto sommato positiva a Mount Panorama, ma caratterizzata da una penalità comminata al team dopo che Rossi ha superato una GT4 in regime di Safety Car. La sanzione ha fatto perdere un bel po’ di tempo all’equipaggio, che probabilmente avrebbe avuto le carte in regola per combattere con l’auto gemella, la #32 dei fratelli van der Linde e Farfus, vincitori della corsa. Nonostante la mancata vittoria, il podio ha permesso a Rossi di lasciare l’Australia con un sorriso e ai suoi tifosi di considerare il secondo posto come un risultato da ricordare.

Fonte: Team WRT – X
ROSSI NON È PIÙ INESPERTO
Il recap dei risultati ottenuti dal sette volte Campione MotoGP fa da apripista alla riflessione citata inizialmente: non è forse arrivato il momento di considerare Valentino Rossi un pilota GT di tutto rispetto e, di conseguenza, guardare i risultati non più dall’ottica della figura inesperta che ha deciso di continuare la carriera nel motorsport passando dalle moto alle quattro ruote?
In fin dei conti in poco più di tre anni Rossi ha dimostrato di essere un ottimo “silver” (il grado FIA), pertanto potrebbe essere necessario riferirsi alle sue prestazioni con gli stessi occhi attraverso i quali si osservano le gesta dei piloti dello stesso livello, evidenziando pro e contro delle sue gare. Non si tratta di una critica, anzi, Valentino Rossi ha dato tanto al motorsport a quattro ruote, veicolando molta attenzione nei confronti di serie come WEC e GTWC ai più sconosciute.
Ci riferiamo a una presa di coscienza dettata dai suoi stessi risultati di alto profilo. Fattori questi che presumibilmente non dovrebbero più far passare Rossi come il principiante di turno, restituendo la concreta idea del livello raggiunto in poco tempo grazie sia al proprio talento che al supporto di squadre e compagni di prim’ordine. Forse si dovrebbero ricalibrare giudizi e valutazioni rispetto al 2022, perché lo stesso Rossi ha dimostrato di saperci fare, alzando gradualmente l’asticella tanto delle prestazioni quanto delle aspettative.

Fonte: Team WRT – X
IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA VITA E CORSE
Ora, a pochi giorni dall’inizio della nuova stagione del WEC, parrebbe lecito confidare in un ulteriore affinamento delle qualità già viste, anche per non ricadere in quelle piccole sbavature che potrebbero compromettere il raggiungimento di certi risultati. Dal suo canto Rossi sta beneficiando di un’esperienza molto produttiva e, soprattutto, meno impegnativa, vivendo con serenità la fase post-MotoGP. Il rapporto tra il minor numero di trasferte in giro per il mondo ed il maggior tempo disponibile per godersi tutto ciò che la vita ha da offrire al di fuori delle piste sembra andargli decisamente bene.
Eppure, è evidente che l’animo del Rossi pilota resti tale anche a quasi 46 anni e dentro un abitacolo di una GT3, orientandolo al costante miglioramento ed al progresso, elementi messi in risalto sin da quando Rossi ha iniziato a fare sul serio con le macchine. Ed è per questo motivo che da qualche tempo a questa parte si sono presentate le basi giuste per poter parlare di un Valentino molto più vicino ai riferimenti della categoria piuttosto che ai migliori amatori, producendo un cambiamento della visione del fenomeno “Rossi-GT” in grado di avanzare addirittura delle aspettative tra esperti e appassionati.